Custodia cautelare durante le indagini – il secondo dei cinque quesiti del referendum 2022 chiede di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari per una persona durante le indagini e quindi prima del processo.

IL QUESITO: «Volete voi che sia abrogato il Decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 447 (Approvazione del codice di procedura penale), risultante dalle modificazioni e integrazioni successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: articolo 274, comma 1, lettera c), limitatamente alle parole: “o della stessa specie di quello per cui si procede. Se il pericolo riguarda la commissione di delitti della stessa specie di quello per cui si procede, le misure di custodia cautelare sono disposte soltanto se trattasi di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a quattro anni ovvero, in caso di custodia cautelare in carcere, di delitti per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni nonché’ per il delitto di finanziamento illecito dei partiti di cui all’articolo 7 della legge 2 maggio 1974, n. 195 e successive modificazioni.”?».

LA SPIEGAZIONE: Le misure cautelari sono provvedimenti emessi dal giudice che vanno a limitare in qualche modo la libertà personale dell’indagato o dell’imputato durante la fase preliminare del processo o durante il processo. Variano dagli arresti all’obbligo di firma o di dimora, al divieto di avvicinamento o altre specifiche forme interdittive di limitazione della libertà. Le misure cautelari vengono emanate in presenza di quattro presupposti giuridici: 1. Pericolo di inquinamento delle prove. 2. Pericolo di fuga dell’indagato/imputato. 3. Pericolo di reiterazione del reato. 4. Possibilità di compiere altri gravi reati di mafia o con l’uso delle armi.

I promotori referendari vogliono abrogare la legge che dispone la possibilità di emettere qualsiasi misura cautelare nel caso in cui ricorra l’ipotesi di un pericolo attuale e concreto di reiterazione del reato della stessa specie per cui il soggetto è attualmente sottoposto a indagine o processo.