C.D.P. 26-28 Marzo

postato in: CDP 26-28 Marzo 2018 | 0

COMITATO DI PRESIDENZA
(Roma, 26, 27 e 28 marzo 2018)

Resoconto sommario

LUNEDÌ 26 MARZO 2018 – I lavori iniziano alle ore 10,35.

Presenti: Rita Blasioli Costa (Brasile), Gianluca Lodetti (Italia), Mariano Gazzola (Vice Segretario Generale per l’America Latina), Giuseppe Maggio (Vice Segretario Ge-nerale per l’Europa e Africa del Nord), Silvana Mangione (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei), Eleonora Medda (Belgio), Rodolfo Ricci (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa), Michele Schiavone (Segretario Generale), Riccardo Pinna (Sudafrica, partecipa in conference call)

Norberto Lombardi (Italia)

Francisco F. Nardelli (Usei)

Cons. amb. Marcello Cavalcaselle (Segretario Esecutivo del CGIE)

Vincenzo Amendola (Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale)

Min. plen. Luigi Maria Vignali (Direttore Generale DGIT), min. plen. Roberto Martini (Direttore Centrale DGIT), cons. leg. Tiziana Di Molfetta (Ufficio I DGIT), cons. leg. Gabriele Fava (Capo Ufficio II DGIT)

Sen. Francesca Alderisi, on. Nicola Carè, sen. Raffaele Fantetti, sen. Laura Garavini, sen. Francesco Giacobbe, on. Angela Schirò, on. Massimo Ungaro

Presidenza del segretario generale Michele SCHIAVONE – Svizzera

Il PRESIDENTE porge il benvenuto ai presenti, rivolgendo un particolare ringraziamento al sottosegretario Amendola e al direttore generale Vignali, nonché al consigliere Cavalca-selle per il lavoro svolto in preparazione della riunione del CdP.
Rivolgendosi ai neo Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, esprime l’augurio che possano, nel corso dell’attuale Legislatura, efficacemente incrementare le politiche a sostegno dei connazionali attraverso il recepimento degli obiettivi del CGIE rivolti a fornire maggiore visibilità alle comunità italiane all’estero, con il sostegno della rappresentanza.
Informa che la prima parte dei lavori del CdP sarà dedicata alla relazione di Governo, mentre la seconda sarà incentrata sull’analisi del voto degli italiani all’estero, nonché rivolta a fornire i necessari chiarimenti in merito alle problematiche emerse nel corso delle procedure elettorali.
Cede quindi la parola al sottosegretario Amendola.

Vincenzo AMENDOLA (Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Interna-zionale), dopo aver indirizzato un breve saluto ai presenti, rivolge un particolare ringra-ziamento alla DGIT nonché al direttore generale Vignali per aver apportato, già nei primi mesi di lavoro, significative innovazioni all’attività in favore delle comunità residenti all’estero.
Elenca quindi per titoli gli argomenti trattati nella relazione di Governo che si appresta a illustrare, sottolineando come la realizzazione dei cambiamenti e degli obiettivi preposti richieda che si sviluppi una sinergia e un’armoniosa corrispondenza di lavoro tra tutti i soggetti coinvolti: Parlamentari, CGIE, Comites e MAECI.
Procede quindi a esporre il primo punto della relazione, riguardante le elezioni politiche 2018, osservando come le operazioni di voto, pur tra numerose sfide e difficoltà, siano sta-te condotte in un contesto generale di regolarità e trasparenza. Sottolineando le misure adottate dalla DGIT a supporto delle operazione di voto (l’assistenza alle sedi, l’adozione del codice a barre, il maggior coinvolgimento dell’Arma dei Carabinieri, la nomina di un responsabile delle procedure presso ogni singola sede e l’utilizzo, per la prima volta, di un volo di Stato per le schede dal Venezuela), evidenzia come gli elettori all’estero abbiano raggiunto il numero più elevato in confronto a ogni altra tornata elettorale sia per quanto riguarda il corpo elettorale (circa 4,3 milioni di cittadini residenti all’estero, ossia 700 mila elettori in più rispetto alle elezioni del 2013) che in termini di votanti effettivi (1.272.351 persone, in aumento di 150 mila unità dal 2013). Tale crescita è stata determina sia dal costante aumento degli italiani ufficialmente residenti all’estero che dal progressivo incremento dei Paesi ove si è potuto votare (177 Paesi, con un’aggiunta di 7 dal referendum del 2016). Evidenzia come le misure adottate dalla DGIT siano state introdotte a normativa vigente e con una disponibilità finanziaria inferiore rispetto alle elezioni precedenti, esprimendo la soddisfazione del MAECI per come la DGIT e la rete consolare siano riuscite a gestire le procedure di voto; si rende tuttavia necessario da parte del nuovo Parlamento procedere ad affinare i meccanismi legati alla legge elettorale, operando le opportune modifiche tecniche e amministrative al sistema del voto per corrispondenza (attivandosi in questo senso auspicabilmente in avvio di Legislatura e non procrastinandole a ridosso della successiva tornata elettorale).
In relazione alle critiche sollevate in merito alle lungaggini nelle procedure di spoglio delle schede, precisa che la competenza del MAECI riguarda esclusivamente l’invio dei plichi elettorali, la raccolta dei voti e il ritorno dei suddetti in Italia, e non le attività di scrutinio delle schede. Ricorda in proposito che, al fine di accelerare le operazioni di spoglio, l’Amministrazione degli Esteri ha suggerito di depositare i plichi elettorali in più di una stazione di raccolta anziché concentrare tutte le operazioni di scrutinio presso un unico seggio. Si augura pertanto che tale suggerimento possa essere recepito dal Legislatore.
Passando al punto n. 2 della relazione, riguardante il progetto di riforma degli organi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero, il cui testo è stato approvato in occasione dell’Assemblea Plenaria del CGIE del novembre 2017, sottolinea come il Governo prenda attentamente in considerazione questo provvedimento che ritiene necessario per adeguare gli organismi di rappresentanza dei connazionali ai profondi mutamenti sociali e tecnologici che stanno riconfigurando il mondo dell’emigrazione. Confida che il nuovo Parlamento e il futuro Esecutivo condividano tale interesse e si attivino senza indugi avviando le procedure di rito per l’approvazione della riforma.
Per quanto riguarda i finanziamenti a sostegno delle politiche per gli italiani nel mondo nell’esercizio 2018, trattati al punto n. 3 della relazione, informa che sono stati stanziati in favore dei Comites 2.227.926 euro per il capitolo di spesa n. 3103 e 68.571 euro per il capi-tolo n. 3106. Esorta a consolidare la molto apprezzata attività di videoconferenze con i rappresentanti dei Comites e dei rispettivi Uffici consolari – organizzate dal MAECI all’inizio dell’anno nel quadro delle iniziative intraprese per rendere più celeri gli inter-venti di sostegno alle collettività – che ha avuto il merito di coadiuvare con maggiore con-tinuità la corretta redazione dei bilanci, adempimento che, in passato, ha rallentato la pro-cedura di trasferimento dei contributi ai Comites. Al riguardo, ricorda come, per ragioni di trasparenza, siano state ripristinate le procedure di erogazione dei finanziamenti ai Comites nelle modalità indicate all’art. 3 della legge n. 286/2003 per ovviare alle distorsioni prodotte negli anni da criteri empirici ai quali si era ritenuto opportuno ricorrere, in seguito al pesante taglio della dotazione del capitolo n. 3103, come effetto delle misure intraprese dal corrente Governo per il contenimento della spesa pubblica. Ringrazia il CGIE per la collaborazione prestata, che ha consentito al MAECI di vincolare le erogazioni in favore dei singoli Comites tenendo essenzialmente conto dei fattori indicati dalla normativa, quali il numero dei componenti il Comitato, la consistenza numerica delle comunità italiane residenti nelle rispettive circoscrizioni, l’estensione territoriale e la realtà socio-economica del Paese in cui opera il Comites.
Ricorda inoltre che è stata mantenuta la quota del 10 percento dello stanziamento per il 2018 per progetti integrativi o, in alternativa, per far fronte a esigenze sopravvenute segnalate dai Comites. A tale riguardo, segnala come l’assistenza alla nuova mobilità e la valorizzazione del ruolo storico delle comunità costituiscano le priorità sulle quali il MAECI e il Governo hanno voluto investire; evidenzia, in particolare, l’importanza del sostegno ai Comites, affinché possano garantire un’adeguata assistenza ai connazionali relativamente alle nuove legislazioni sull’immigrazione come, per esempio, nel caso del Messico.
Per quanto concerne lo stanziamento sul capitolo n. 3131, relativo alle spese per il funzio-namento del CGIE, informa che ammonta complessivamente a una somma pari a 1,007 mi-lioni di euro con un incremento di 607 mila euro rispetto al 2017. Ringrazia i Parlamentari per il lavoro svolto in sede di approvazione della Legge di bilancio rispondendo alle istanze sollevate dal CGIE; ricorda altresì l’impegno dimostrato dal Governo nell’accoglimento delle richieste seguite alla decurtazione dei fondi assegnati agli enti gestori e al Consiglio Generale stesso.
Prendendo in considerazione le esigenze rappresentate dagli Uffici del MAECI all’estero, informa che per l’assistenza diretta si è ritenuto di destinare la somma complessiva di 5.655.240,93 euro. Relativamente all’assistenza indiretta (capitolo n. 3105), lo stanziamento è pari a 420.222 euro ed è stato ripartito su 39 enti sparsi in 19 Paesi. La distribuzione dei contributi ha privilegiato ospedali e case di riposo operanti in Paesi con bassi standard medico-esistenziali oltre a istituti di assistenza a minori e madri in difficoltà. Anche in questo settore, le restrizioni che hanno interessato il welfare in Europa, e che non hanno risparmiato i connazionali, hanno indotto il Governo a concedere contributi a enti attivi anche presso Paesi tradizionalmente dotati di solidi sistemi di sicurezza sociale come il Belgio e la Germania; evidenzia, in ogni caso, come le politiche sviluppate negli ultimi anni abbiano determinato di estendere l’assegnazione di contributi a tutta la rete consolare.

Dà quindi lettura della parte della relazione di Governo, dedicata al capitolo di bilancio n. 3122, ri-guardante le attività culturali e informative a favore dei connazionali nel mondo e al capitolo n. 3153, relativo all’assegnazione dei contributi per il 2018 alle scuole italiane all’estero e per il potenziamento della promozione e diffusione della lingua italiana nel mondo (pagg. 5 e 6), facendo riferimento alla scheda a essa allegata.

Osserva in proposito come, relativamente alla rendicontazione sugli enti gestori, il Gover-no sia riuscito a stabilizzare i fondi grazie all’aiuto del Parlamento; un dato positivo che – ritiene – potrà essere confermato anche dal prossimo Esecutivo. Permane tuttavia la preoccupazione per i notevoli ritardi accumulati nell’erogazione dei fondi a causa di un meccanismo burocratico che necessita di revisione: è inaccettabile il fatto che, durante l’anno in corso, siano andati perduti circa tre mesi nella trasmissione delle informazioni tra i vari Ministeri competenti, situazione dalla quale consegue una limitata operatività, nonché un oggettivo impedimento nel programmare una corretta pianificazione delle attività da parte degli enti gestori.
Passando al punto n. 4 della relazione, che affronta la questione delle iniziative che il MAECI ha in programma durante il 2018 per la valorizzazione dell’immagine del Paese all’estero, sottolinea come il rilancio dell’Italia quale destinazione turistica, oltre a incidere positivamente sul PIL nazionale (10,3 percento), sia potenzialmente in grado di fungere da veicolo di promozione dell’intera rete della rappresentanza degli italiani all’estero.
Dà poi lettura del punto n. 5 della relazione di Governo, nella quale viene ribadito che lo scorso 3 ottobre si è svolto presso la Farnesina un incontro con i principali patronati attivi all’estero, nonché con una significativa rappresentanza di Parlamentari eletti nella Circo-scrizione Estero con l’obiettivo condiviso di avviare un percorso che, partendo da un det-tato normativo, giunga a forme innovative e strutturate di collaborazione con la rete con-solare, nell’ambito di una nuova cornice di regole, di controlli e di trasparenza. Al riguar-do, chiarisce che in quell’occasione il Governo propose di avviare un rapporto strutturato con i patronati, in una logica di sussidiarietà con il sistema Italia, che operasse all’interno dei confini previsti dagli obblighi di legge relativi alla rete consolare e al campo di inter-vento dei patronati stessi. A suo giudizio, un rapporto strutturato con tali istituti a soste-gno della rete consolare – basato su un patto nuovo che tenga conto delle mutate necessità – è propedeutico al superamento di situazioni intervenute in passato e alla necessità di maggiore trasparenza, anche allo scopo di delimitare singoli episodi di malversazione al di fuori della gestione strutturale, evitando ambiguità in tal senso. Poiché la conclusione della Legislatura non ha consentito di raggiungere il risultato prefissato, esprime l’auspicio che, con l’avvio dei lavori del nuovo Esecutivo, si possa rapidamente procedere alla convocazione di un tavolo tecnico tra Amministrazioni interessate e patronati.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno presentati nel corso dell’ultima Assemblea Ple-naria del CGIE, facendo riferimento alla tabella allegata alla relazione di Governo, eviden-zia l’impegno dell’Esecutivo uscente e del Parlamento a favore dei connazionali residenti in Venezuela, che ha determinato lo stanziamento di un milione di euro in loro sostegno nella Legge di bilancio. Paventa i rischi di un ulteriore peggioramento del quadro politico locale che potrebbe scaturire dall’esito della prossima tornata elettorale, con l’inevitabile incidenza negativa anche sulle comunità italiane residenti nel Paese sudamericano; auspi-ca pertanto che il nuovo Parlamento italiano continui a contribuire con misure concrete a sostegno del Venezuela.
Informa di come abbia trovato esaustiva risposta l’ordine del giorno in merito alla tutela dei connazionali interessati dalla Brexit, a favore dei quali sono in corso iniziative, sia di informazione che di assistenza, da parte dell’Ambasciata e del Consolato generale a Lon-dra. Ricorda che, sul tema, è in atto un negoziato in ambito europeo e che nel corso di un recente incontro con il negoziatore per la Commissione europea, Michel Barnier, il mini-stro Alfano ha confermato l’intenzione di proseguire con i progetti del Governo: l’obiettivo principale resta il rafforzamento della tutela dei cittadini residenti nel Regno Unito e l’organizzazione di una nuova rappresentanza nel Paese in prospettiva dell’uscita dell’Inghilterra dall’UE, anche attraverso l’apertura di un ufficio consolare a Manchester.
Illustrando il punto n. 7 della relazione di Governo, che riguarda la Conferenza Stato-Regioni-PA-CGIE, ritiene decisivo che si instauri un rapporto strutturato tra il Consiglio Generale e le rappresentanze, cercando anche di aiutare le Regioni a costruirsi un ruolo di proiezione all’estero. La Conferenza deve indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le comunità italiane all’estero; è quindi importante che si riunisca almeno ogni 3 anni. L’ultima edizione si è svolta nel 2009, pertanto il CGIE ha espresso la volontà di promuovere l’organizzazione dell’Assemblea Plenaria della Conferenza in un periodo compreso tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. Rassicura in proposito che sarà cura della DGIT portare avanti questa istanza con il prossimo Governo, anche per valorizzare il lavoro delle Regioni per quanto riguarda la presenza organizzata nei diversi continenti.
In merito al tema dei lavoratori frontalieri italiani, al quale è dedicato il punto n. 8 della relazione di Governo, rende nota l’istituzione un tavolo di studio insieme al CGIE, al quale partecipano anche rappresentanti del MEF, del MLPS, del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Inps, che si è riunito due volte nel corso del 2017. Esprime l’auspicio che, anche in questo caso, il nuovo Governo e il Parlamento appena insediatosi confermino l’attenzione verso queste tematiche e favoriscano la ripresa dei lavori del tavolo di studio.
Si sofferma poi sul tema delle percezioni consolari e del rafforzamento della struttura a livello di rete diplomatico-consolare, elementi che aprono una nuova strada auspicabilmente ereditata dalla nuova Legislatura. In merito alle percezioni consolari, ricorda che nel 2014 è stata introdotta una tassa pari a 300 euro per la presentazione dell’istanza di riconoscimento della cittadinanza italiana ai maggiorenni, per la quale la Legge di bilancio per il 2017 ha successivamente stabilito la riassegnazione al MAECI dei proventi derivanti dal suo versamento nella misura del 30 percento a decorrere dal 2017. Tale provvedimento ha inoltre attribuito le relative somme (pari a 3.799.080 milioni di euro) agli Uffici consolari in misura proporzionale all’entità delle rispettive percezioni da destinare al rafforzamento dei servizi consolari per i cittadini italiani residenti o presenti all’estero. Attraverso la DGIT, il MAECI ne ha informato gli Uffici della rete consolare ai quali ha ribadito le finalità dell’impiego di tali finanziamenti, attualmente in corso di erogazione. Al riguardo, osserva il carattere innovativo di tale procedura: per la prima volta, le percezioni consolari tornano in una certa quantità al MAECI, auspicando che l’attuale percentuale del 30 percento possa essere implementata in futuro; si tratta di un meccanismo – introdotto non senza difficoltà e superando anche le resistenze di altri Ministeri – che ha consentito di ricostruire una rete di distribuzione finanziaria anche in virtù dei sacrifici delle comunità che forniscono il proprio contributo. Invita quindi a proseguire il percorso di rafforzamento della rete consolare, ricordando come, con l’ultima Legge di bilancio, siano state introdotte 150 nuove unità per il biennio 2018-2019 nelle aree funzionali e sia stata aperta, per il 2018, la chiamata per 100 nuovi contrattisti locali, ai quali vanno aggiunti 44 funzionari culturali, sempre per il 2018.
Rimarcando poi come il rafforzamento della rete consolare rappresenti una controtenden-za rispetto agli anni precedenti, si compiace di come, nel corso dei due anni del suo man-dato, da una parte sia stata conservata l’operatività di tutte le sedi diplomatiche (Amba-sciate) e dall’altra si sia registrato un incremento di ulteriori unità; si tratta di un risultato positivo che garantisce al Legislatore, nei prossimi anni, di continuare sulla strada del raf-forzamento della rete consolare senza mai retrocedere.
Rimanda al testo della relazione di Governo in distribuzione le considerazioni in merito all’analisi dei punto nn. 10 e 11 riguardanti rispettivamente il negoziato sulla Brexit e l’evoluzione della situazione politica e umanitaria in Venezuela. Al riguardo, ricorda che il MAECI, grazie anche ai nuovi finanziamenti, sta approntando una struttura di gestione della crisi e che lo scorso 8 marzo il direttore generale Vignali si è recato a Caracas al fine di confermare l’attenzione verso la comunità italiana in Venezuela, nonché di acquisire elementi idonei per l’avvio di nuove iniziative a sostegno dei connazionali.
Ringrazia il CdP per avergli fornito la possibilità di operare un consuntivo sulle principali realizzazioni degli ultimi tempi e rinnova l’augurio di una cooperazione fruttuosa tra Parlamento, CGIE, Comites e MAECI, che rappresenta l’unica strada per la realizzazione dei risultati auspicati.
Rivolge infine un appello bipartisan ai nuovi Parlamentari eletti all’estero di attivarsi affin-ché siano apportate modifiche alla legge elettorale e sia avviata la revisione della legge per l’acquisizione della cittadinanza italiana.

Il PRESIDENTE esprime gratitudine nel confronti del sottosegretario Amendola, eviden-ziando come i progressi raggiunti dalle comunità negli ultimi anni, così come le attività di promozione dell’Italia all’estero, derivino dal suo impegno nel favorire lo spirito collabo-rativo concretizzatosi nell’ottimo lavoro con il CGIE.
Cede quindi la parola al direttore generale Vignali.

Il min. plen. Luigi VIGNALI (Direttore Generale DGIT) dopo aver rivolto un breve cenno di saluto ai presenti, osserva come il CGIE, quale veicolo dei connazionali all’estero, svolga un ruolo fondamentale nell’orientare il MAECI e la DGIT in merito alle modalità di svi-luppo dei servizi, nonché verso le priorità e gli obiettivi da raggiungere.
Informa quindi che il suo intervento sarà concentrato su alcuni punti specifici toccati dalla relazione di Governo.
In merito alle elezioni, ribadisce il raggiungimento del dato più elevato in confronto a ogni altra tornata elettorale sia per quanto riguarda il numero di plichi inviati (4,3 milioni, con un incremento di 700 mila unità rispetto agli ultimi cinque anni) che per il numero di votanti effettivi (150 mila in più rispetto alle precedenti consultazioni). Registra tuttavia la mancata proporzione tra tale incremento, tendenziale e costante (anche in relazione ai flussi di nuova mobilità), e la contrazione della dotazione sia in termini finanziari che di risorse umane, attesa la riduzione delle sedi consolari e del personale disponibile nella rete diplomatica. A suo giudizio, tale situazione procurerà problematiche in futuro relativamente allo svolgimento dei processi legati alle procedure di voto, pur compiacendosi, per il corrente anno, dell’efficacia delle nuove misure introdotte dalla DGIT (codice a barre, rafforzamento dei controlli, impegno capillare da parte della rete consolare nel verificare le fasi del processo elettorale). In particolare, l’attuale congiuntura ha determinato alcune criticità come la mancata applicazione, presso talune aree, del sistema di consegna personalizzato dei plichi elettorali mediante raccomandata con ricevuta di ritorno a causa dei costi proibitivi previsti in alcuni Paesi per il servizio postale (ad esempio nel Regno Unito): una spesa che avrebbe richiesto lo stanziamento di una cifra molto più alta rispetto alle disponibilità della DGIT.
Ricorda inoltre che il MAECI aveva proposto alla Corte d’Appello e ai Dicasteri dell’Interno e della Giustizia di introdurre il codice a barre contestualmente a quello dell’elettore, sistema avrebbe garantito celerità nelle operazioni di spoglio e certezza della corrispondenza tra le schede e gli elettori; anche per ragioni di tipo economico, non si è però ritenuto di adottare tale misura che avrebbe richiesto la cablatura della sede di Castelnuovo di Porto e l’introduzione dei lettori ottici. Assicura tuttavia l’impegno futuro della DGIT affinché siano introdotti ulteriori provvedimenti mirati a garantire la sicurezza e il controllo delle procedure elettorali. Informa in proposito che invierà in missione il re-sponsabile dell’Ufficio elettorale presso alcune aziende specializzate in materia di voto elettronico, al fine di valutare l’applicabilità di tale procedura.
In ordine al sostegno della rete consolare nell’adempimento dei servizi rivolti ai connazionali, evidenzia come la DGIT si sia attivata in tal senso in occasione della tornata elettorale, anche grazie al supporto del nuovo portale web; tale apprezzata iniziativa ha consentito di governare in tempo reale situazioni particolarmente complicate come, ad esempio, l’organizzazione del volo di Stato da Parigi per la consegna dei plichi elettorali provenienti dal Venezuela.
Rimarca quindi la validità dell’attivazione delle videoconferenze quale strumento di particolare efficacia nel favorire la sinergia tra Ministero, sedi consolari e Comites, ad esempio nell’espletamento delle procedure contabili.
Osserva come la DGIT intenda guidare la rete consolare verso una semplificazione dei processi e dei servizi, ottimizzando le risorse anche attraverso il monitoraggio e l’analisi dei carichi di lavoro e delle esigenze concrete, collaborando in tal senso con la Direzione Generale per le Risorse e l’Innovazione. Benché si tratti di problematiche trasversali per tutte le sedi consolari, i limiti nella disponibilità finanziaria impongono alla DGIT di con-centrarsi essenzialmente sui Consolati che presentano la maggiore criticità, sia per la diffi-coltà di risposta alle istanze degli utenti che per la produttività degli addetti. Elenca in proposito le sedi gravate dalle maggiori esigenze in termini di carichi di lavoro, eviden-ziando la particolarmente complessa situazione di quella di Rosario, pressata da un rap-porto di 9.500 connazionali per addetto consolare; primato negativo in competizione con la sede di Londra, la quale potrebbe addirittura scavalcarla qualora venissero calcolati anche i connazionali non iscritti all’Aire (12 mila per addetto consolare). Considerando quindi il rapporto tra utenza e capacità produttiva quale parametro per la definizione delle potenziali criticità, ritiene prioritario il potenziamento delle sedi consolari di Rosario, Bahía Blanca, Cordoba, Moron, Mendoza, Buenos Aires e Lomas de Zamora (Argentina); così come i Consolati di San Paolo, Curitiba e Porto Alegre (Brasile); nonché le sedi di Zurigo, Basilea e Lugano (Svizzera) e quelle di Stoccarda (Germania), Barcellona (Spagna), Caracas (Venezuela), oltre alla già menzionata Londra.
In merito alla digitalizzazione dei servizi, rileva il rinnovamento del portale web per la consultazione online, rinominato con l’acronimo FAST-IT (Farnesina Servizi Telematici per l’assistenza degli italiani all’estero). Riferisce inoltre che è salito a oltre 45 il numero delle sedi collegate al website ed esprime l’intento di estendere il collegamento in futuro all’intera rete consolare, al fine di rendere i servizi online accessibili alla maggiore parte degli utenti; nel corso dell’ultimo anno, sono anche stati registrati 305 mila accessi al portale, mentre ammonta a 1,32 milioni il numero delle pratiche avviate tramite richiesta del servizio online integrato di funzionalità consolare. Sottolinea che la DGIT ha esortato le sedi consolari a un maggior coinvolgimento dell’utenza nell’utilizzo dei servizi a distanza, allo scopo di sfruttare le potenzialità ancora inespresse del portale web. Informa in proposito che sono in corso contatti con il team “Italia digitale” del dott. Diego Piacentini, al fine di promuovere e migliorare ulteriormente il servizio online, la digitalizzazione degli archivi consolari, nonché il sistema di pagamento a distanza.
Passando al tema dei patronati, in accordo con la posizione espressa dal sottosegretario Amendola, giudica opportuno instaurare un rapporto più strutturato che valorizzi il si-stema Italia in termini di sussidiarietà; sottolinea al riguardo come la relazione tra patronati e rete consolare debba svilupparsi esclusivamente nell’ambito di un sistema di regole, di trasparenza e di controlli. A tale scopo è stato redatto un testo di convenzione, che dovrà passare al vaglio del nuovo Esecutivo prima di essere sottoposto al CGIE e agli stessi patronati.
Si sofferma poi sul tema della Brexit, esprimendo preoccupazione in merito alle procedure relative alla permanenza dei connazionali nel Regno Unito. In particolare, desta perplessità il sistema esclusivamente telematico di registrazione, oltre l’assenza di un programma di assistenza nelle procedure, soprattutto per le categorie più vulnerabili della popolazione (italiana ed europea), quali anziani, disabili, senza tetto, nonché per tutti coloro che non sono in condizione di accedere a Internet. Di conseguenza, per quanto riguarda il processo di assistenza alle procedure di registrazione dei connazionali (il cosiddetto settled status), si impone la necessità di ottenere garanzie supplementari da parte delle autorità britanniche rispetto a quanto già previsto nell’accordo di recesso, con l’obiettivo di scongiurare il rischio di un ulteriore aumento della pressione da parte dell’utenza a carico del Consolato italiano.
Riferisce quindi in merito alla sua missione a Caracas del mese di marzo u.s., evidenzian-do la gravità della situazione congiunturale del Venezuela, ove si rileva un incremento della micro criminalità, violenta e armata, oltre a una crisi economica devastante a causa della quale alcuni connazionali sono stati costretti a trasferirsi nei cosiddetti barrios (le favelas locali). Si rilevano, inoltre, notevolissimi flussi in uscita di persone di varia nazionalità (anche italiana), in seguito ai quali l’UNHCR ha ripetutamente sensibilizzato le nazioni limitrofe in merito all’accoglienza degli stessi; la DGIT ha diramato istruzioni alla rete consolare dei Paesi confinanti circa l’assistenza, anche di tipo finanziario, da fornire ai connazionali. Per quanto riguarda gli italiani impossibilitati a lasciare il Paese, l’impegno è rivolto a fornire un sostegno agli indigenti attraverso l’erogazione dei finanziamenti previsti dalla Legge di bilancio, impiegando anche le rimanenze dei fondi stanziati lo scorso anno. Un ulteriore supporto viene fornito attraverso la maggiore rapidità nelle procedure dei servizi consolari, a partire dalle pratiche per il rilascio del passaporto; a questo proposito, sottolinea gli sforzi straordinari compiuti dal personale della sede di Caracas – composto in tutto da 20 impiegati – dove solo nel 2017 sono stati emessi 14 mila passaporti (il 30 percento in più rispetto al 2016), attraverso l’utilizzo del servizio di prenotazione online, oltre che mediante appuntamenti diretti con gli utenti.
Informa infine che sono in corso contatti riservati tra la DGIT e il Governo venezuelano al fine di concordare soluzioni al mancato reperimento dei medicinali, emergenza ormai conclamata.

Il PRESIDENTE dopo aver ringraziato il direttore generale Vignali, porge il benvenuto ai Parlamentari eletti, cui rivolge la sollecitazione ad adoperarsi efficacemente affinché le collettività all’estero non restino marginalizzate.
Cede quindi la parola al consigliere Pinna, collegato in conference call dal Sudafrica.

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

In merito all’esito del voto degli italiani all’estero, il PRESIDENTE informa che si è ancora in attesa di una risposta alla lettera inviata l’11 marzo u.s. al ministro dell’Interno Marco Minniti con la quale si chiedeva un’accelerazione nelle procedure di conteggio delle schede al fine di conoscere i dati definitivi in vista della formazione del nuovo Parlamento. Riferisce che è intenzione del CdP proporre di inviare un’ulteriore sollecitazione al Ministro in tal senso.
Passa quindi la parola alla senatrice Laura Garavini.

La sen. Laura GARAVINI rivolge un sentito ringraziamento al sottosegretario Amendola per aver svolto il proprio mandato con grande competenza circa la realtà degli italiani all’estero, nonché per essersi reso protagonista nell’indicare le linee politiche, seguite dai Governi Renzi e Gentiloni, mirate a considerare i connazionali non più come un “tema” da trattare, bensì come parte integrante dell’Italia nel mondo. Una strategia attuata anche attraverso la riorganizzazione interna al MAECI, con il trasferimento di alcune competenze specifiche dalla DGIT e alla DGSP, nonché mediante una serie di misure che hanno rilanciato il sistema Paese nel mondo, a cominciare dal ripristino della dotazione finanziaria precedentemente decurtata.
Recepisce le raccomandazioni rivolte dal sottosegretario Amendola ai neo Parlamentari affinché portino a compimento il lavoro già avviato, implementando e migliorando ulte-riormente le misure a favore delle comunità. In particolare concorda in merito alla necessità dell’apertura di nuove sedi consolari, come quella di Manchester, oltreché sull’importanza di dinamizzare il processo di erogazione dei fondi stanziati a favore degli enti gestori.
Auspica inoltre il superamento delle polemiche sollevate in passato al fine di non ritardare la stipula di convenzioni con la rete dei patronati, e che le stesse avvengano nell’ambito di un sistema di regole a garanzia della trasparenza.
In merito alla legge elettorale, partendo dalla premessa che il voto per corrispondenza è uno strumento prezioso che va difeso da quanti vorrebbero metterlo in discussione, pro-pone l’istituzione di un tavolo tra Amministrazione e rappresentanze finalizzato a indivi-duare misure e ausili di tipo tecnologico atti a rendere più sicure le procedure di voto in futuro.
Accoglie infine l’appello del sottosegretario Amendola a raggiungere un’intesa bipartisan in Parlamento sulle tematiche legate ai connazionali all’estero, rilevando tuttavia l’indisponibilità in tal senso mostrata dai colleghi di altre forze politiche nel corso della scorsa Legislatura.

Il PRESIDENTE osserva che sarebbe opportuno da parte del CGIE riproporre l’idea di istituire una Commissione Bicamerale proprio allo scopo di seguire costantemente le tematiche legate agli italiani nel mondo, anche con il coinvolgimento di Parlamentari eletti nelle Circoscrizioni nazionali.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-volge un ringraziamento al sottosegretario Amendola, sottolineando in particolare la di-sponibilità da egli dimostrata, in occasione delle sue missioni a New York, a incontrare la rappresentanza dei connazionali residenti in loco mostrando grande attenzione nel recepire le loro esigenze e priorità.
In ordine alle procedure di voto per corrispondenza, evidenzia come, a suo giudizio, le problematiche emerse siano dipese essenzialmente dalla mancanza di una corretta infor-mazione, nonché da limiti formativi in materia di diritto all’esercizio di voto e di parteci-pazione alla discussione democratica. Propone pertanto, in occasione delle future tornate elettorali, di coinvolgere la Rai in un tavolo di lavoro al fine di estendere l’ambito di pro-grammi già esistenti – come, ad esempio, Community e L’altra Italia – implementando uno spazio informativo dedicato ai principi fondamentali a garanzia della validità del voto, quali la individualità e la segretezza dello stesso, nonché allo scopo di formare i connazionali all’estero in merito al significato dell’esercizio del diritto di voto, a cominciare dalla partecipazione al dibattito democratico. Suggerisce inoltre che gli spot televisivi contenenti le indicazioni circa le modalità di voto siano formulati utilizzando un linguaggio più diretto e accessibile a tutti, contrariamente a quanto è avvenuto con i messaggi trasmessi in occasione del voto del 4 marzo scorso. In particolare, lamenta la complessità nel precisare come la scheda ricevuta per corrispondenza andasse compilata e spedita il venerdì precedente alla data in cui si sono svolte le elezioni in Italia.
Quanto alle problematiche emerse nel corso dello spoglio delle schede elettorali a Castel-nuovo di Porto, nonché alle conseguenti polemiche, ricorda come si sia suggerito più volte di svolgere le operazioni di scrutinio all’interno dei vari Consolati, al fine di velocizzare le procedure; tale soluzione avrebbe inoltre garantito la protezione delle schede e la trasparenza delle operazioni di scrutinio, anche grazie alla presenza dei rappresentanti di lista. Propone inoltre di introdurre sanzioni amministrative in caso di violazioni nella fase di raccolta dei plichi elettorali.
Passando poi ai progetti per l’insegnamento della lingua italiana negli USA, auspica una sensibilizzazione del MAECI sul problema della drastica riduzione del numero di visti J-1 rilasciati per l’ingresso negli Stati Uniti ai neolaureati, esprimendo il timore che possano essere soppressi in via definitiva.
In materia di Consolati, osserva infine come l’aumento dell’aspettativa di vita abbia reso obsoleta la soglia dei 70 anni come età pensionabile per i Consoli onorari, secondo quanto previsto nel DPR n. 18/1967. Suggerisce al riguardo la proroga di anno in anno dell’attività del Console onorario giunto a tale limite di età, soluzione – adottabile da parte dell’autorità competente nella Circoscrizione e con l’autorizzazione del Ministero – che scongiurerebbe il rischio di lasciare sguarnita la sede per un periodo che potrebbe raggiungere anche i due anni a causa delle lungaggini nelle procedure burocratiche di nomina. Evidenzia in proposito la difficoltà di reperimento di nuove leve disposte a ricoprire tale funzione, dovendo attingere a un bacino professionalmente impegnato.

Il sen. Francesco GIACOBBE rivolge un sentito ringraziamento al sottosegretario Amen-dola, evidenziandone la capacità di promuovere politiche a sostegno delle comunità nel mondo.
Osserva come la relazione di Governo rappresenti la base da cui ripartire, con l’auspicio di raggiungere ulteriori traguardi rispetto alla scorsa Legislatura. Al riguardo, suggerisce al CGIE di definire le priorità in merito alle quali sollecitare il Parlamento, avendo personalmente riscontrato una grande disponibilità in tal senso tra i colleghi neo eletti nella Circoscrizione Estero. In particolare, circa la digitalizzazione, invita il MAECI a una approfondita valutazione in merito alle misure da adottare al fine di velocizzare i servizi.
Per quanto riguarda la promozione della lingua e della cultura italiane all’estero, lamenta l’inconcludenza di iniziative prive di riscontro da parte delle comunità. Invita quindi a veicolare risorse verso grandi progetti che abbiano impatto strutturale nell’ambito dei contesti sociali in cui vivono i connazionali, limitando l’inutile dispersione in iniziative di scarsa rilevanza.
Sollecita poi una riflessione in merito ai problemi legati alla mobilità, segnatamente ri-guardo alla tutele previdenziali per i lavoratori che si spostano da un Paese all’altro. Tale fenomeno, in un mondo globalizzato, coinvolge migliaia di persone, in particolare presso continenti quali l’Africa e l’Asia.
Per quanto riguarda la rete consolare, suggerisce al direttore generale Vignali un’ottimizzazione delle risorse anche in virtù della disparità di rendimento dei Consolati, indipendentemente dalle unità in organico.
Passando alla legge elettorale, accoglie con favore la proposta della senatrice Garavini di istituire un tavolo con le rappresentanze finalizzato a individuare misure e ausili di tipo tecnico per rendere più sicure le procedure di voto. Osserva in proposito come le criticità riscontare nel voto per corrispondenza siano dipese anche dall’approssimazione nella compilazione degli elenchi degli elettori all’estero, non aggiornati secondo i nuovi indirizzi e codici postali.
Conclude esprimendo l’augurio che i Ministri e i funzionari chiamati a formare il nuovo Esecutivo vengano selezionati in base a criteri di efficienza e professionalità, come è avve-nuto nel caso del sottosegretario Amendola e del direttore generale Vignali.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) si associa ai ringraziamenti rivolti al sottosegretario Amendola e al direttore generale Vignali, in parti-colare per la caparbietà e l’abilità con le quali sono stati in grado di riportare al centro dell’agenda politica le esigenze delle comunità all’estero, nonché per l’impegno profuso in sede di approvazione della Legge di bilancio, allo scopo di ripristinare la dotazione finanziaria, superando le limitazioni previste dai vincoli di spesa pubblica. Al riguardo, osserva come negli ultimi tre anni si sia verificata una paradossale sproporzione tra la crescita esponenziale del numero dei connazionali emigrati all’estero (le stime registrano una nuova emigrazione che si aggira intorno alle 300 mila unità all’anno) e la progressiva contrazione della spesa a favore delle comunità. Tale scenario preoccupante richiede un’alleanza tra tutti i soggetti interessati: CGIE, Parlamentari e MAECI, non solo allo scopo di riconfermare quanto acquisito nel passato, ma anche nell’ottica di un progressivo incremento.
Rispetto alla legge elettorale, rileva infine l’importanza di intercettare quanti, nel bacino delle nuova emigrazione, non esercitano il diritto di voto poiché non iscritti all’Aire; si rende poi necessario apportare modifiche sul piano tecnico per rendere il voto costituzio-nalmente valido e per garantire la trasparenza nelle procedure di spoglio delle schede.

Gianluca LODETTI (Italia) rimarca come il sottosegretario Amendola e il direttore genera-le Vignali abbiano introdotto un metodo di lavoro innovativo, ricercando una sorta di concertazione sul piano istituzionale. Si sofferma quindi sul tema delle elezioni, evidenziando come, in base alle segnalazioni giunte da ogni parte del mondo, le maggiori criticità emerse abbiano riguardato la comunicazione. Osserva al riguardo come la campagna informativa circa le procedure di voto si sia rivelata imprecisa e insufficiente, in un contesto generale già molto critico in cui, rispetto all’aumento complessivo del corpo elettorale, risulta molto bassa la percentuale dei votanti effettivi. Evidenzia come, in alcuni casi, i fondi stanziati non siano stati efficacemente spesi: per esempio in Uruguay, ove sollecita una verifica da parte del CGIE dei dati di rendicontazione delle spese elettorali.
Ritiene inoltre opportuno avviare una campagna culturale mirata alla consapevolezza del valore della cittadinanza, auspicando allo scopo anche il coinvolgimento dei neo Parla-mentari eletti all’estero.
In merito ai servizi per i connazionali, plaude al rafforzamento della rete consolare, nono-stante la minore dotazione finanziaria disponibile, ed esprime apprezzamento per l’intenzione di procedere sulla strada delle convenzioni con i Patronati, in una logica di sussidiarietà e di sostegno alle rappresentanze diplomatiche.
Osserva infine come il positivo rafforzamento del rapporto tra Inps e MAECI non si tradu-ca in un miglioramento effettivo dei servizi sul territorio.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) si associa ai ringraziamenti al sottosegretario Amendola e al direttore generale Vignali, in particolare in merito al lavoro svolto sul piano della partecipazione e della comunicazione. Evidenzia come, nei tanti anni di attività in seno al Comites di San Paolo, non abbia mai riscontrato da parte del MAECI tanta attenzione nei confronti degli organismi di rappresentanza di base. Rimarca in proposito l’impegno pro-fuso dall’Amministrazione nel supportare i Comites in merito alla redazione dei bilanci consuntivi, essenziali per il funzionamento degli stessi, nonché nel fornire un servizio mi-gliore ai connazionali.
In merito ai fondi speciali previsti per finanziare i progetti presentati dai Comites, ricorda che si tratta di iniziative essenzialmente legate ai nuovi flussi migratori, oltre che alla sal-vaguardia del patrimonio dell’emigrazione italiana nel mondo; osserva al riguardo come, dei 700 mila nuovi elettori registrati in occasione dell’ultima tornata elettorale, la maggior parte sia rappresentata proprio dagli italodiscendenti, cioè da coloro che hanno acquisito la cittadinanza italiana.
Quanto alla difficoltà a intercettare i flussi di italiani all’estero che non sono iscritti all’Aire, anche allo scopo di esercitare il diritto di voto, ritiene che la responsabilità vada attribuita unicamente ai connazionali stessi che non si registrano presso l’anagrafe e non certo all’incapacità della rete consolare, della DGIT o del CGIE: gli organismi di rappresentanza possono unicamente rimarcare l’importanza di compiere tale passaggio amministrativo.
Parimenti, si rende necessario rivedere i criteri relativi al riconoscimento della cittadinanza italiana, non in senso più restrittivo, ma ridefinendone i benefici; l’acquisizione della stessa, infatti, non deve essere limitata al vantaggio del conseguimento del doppio passaporto, ma mirata al coinvolgimento nelle attività che determinano la vita di un Paese, a partire dall’esercizio del diritto di voto.
Concorda infine con il vice segretario generale Mangione in merito all’opportunità di svolgere le operazioni di spoglio all’interno dei Consolati, sotto la responsabilità dei quali dovrebbero essere concentrate tutte le procedure elettorali.

Il sen. Raffaele FANTETTI sottolinea l’importanza di un’azione unitaria e compatta da parte della rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero. A tale proposito, sarebbe fondamentale l’istituzione di una Commissione Bicamerale, nonché una ripartizione re-sponsabile delle competenze, al fine di garantire una rappresentanza all’interno delle Commissioni Parlamentari sensibili quali Bilancio, Affari Costituzionali, Vigilanza Rai, e Affari Esteri di Camera e Senato.
Auspica il buon funzionamento dell’intermediazione del CGIE, organismo fondamentale nel rappresentare le istanze dei Comites presso le Istituzioni, allo scopo di realizzare in tempi brevi i progetti concertati, a cominciare dalla messa in sicurezza della legge n. 459 cosiddetta “Tremaglia”.

Rispetto alle considerazioni emerse nel corso del dibattito, il min. plen. Luigi VIGNALI (Direttore Generale DGIT) ribadisce come sia fondamentale sottolineare il dato della spro-porzione, emersa negli ultimi 10 anni, tra l’incremento costante dei connazionali emigrati all’estero (dal 2012 al 2017 sono passati da 4,4 milioni a 5,6 milioni, quindi con un aumento di 1,2 milioni di unità) e la contrazione del personale del MAECI pari al 30 percento. Evidenzia al riguardo la mancata consapevolezza in Italia della reale entità delle comunità italiane nel mondo, sottolineando l’importanza del ruolo del CGIE, oltre che dell’attività dei Parlamentari eletti all’estero, al fine di colmare tale lacuna.
In merito al reperimento delle risorse finanziarie, ribadisce la validità del lavoro svolto in sede di approvazione della Legge di bilancio, sottolineando come un ulteriore passo avanti potrà essere compiuto anche attraverso una più equilibrata redistribuzione delle risorse da parte del MAECI, nonché puntando su filoni promettenti come, ad esempio, il recupero delle percezioni consolari.
Rimarca infine l’importanza del processo di digitalizzazione dei servizi consolari al fine di rendere più efficiente il metodo di lavoro, oltre che a migliorare il rapporto tra rete diplomatica e connazionali.

Vincenzo AMENDOLA (Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Interna-zionale) nel ringraziare i presenti, assicura che il MAECI recepirà i suggerimenti in fase di espletamento degli affari correnti. Al riguardo, suggerisce al CGIE di fissare la convoca-zione dell’Assemblea Plenaria in data successiva alla formazione del nuovo Governo, al fine di coinvolgerlo direttamente in una prospettiva di lavoro.
Rimarca l’impegno a salvaguardia dell’intera struttura della rappresentanza che, al mo-mento del suo insediamento, pativa le gravi conseguenze dei pesanti tagli alle risorse fi-nanziare operati dai Governi precedenti. Su tale base sarà possibile operare con l’obiettivo di migliorare i servizi e incrementare gli interventi a favore dei connazionali come, ad esempio, la promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo.
Concorda circa l’importanza del processo di digitalizzazione anche, e soprattutto, nell’ottica dell’alleggerimento delle incombenze burocratiche che ricadono sui Consolati, i quali sono ancora gravati da modalità di lavoro ormai obsolete come, ad esempio, i registri navali.
Definisce alquanto retorica la polemica intorno alla correttezza del voto per corrisponden-za, peraltro immancabilmente riproposta in occasione di ogni tornata elettorale. Giudica tuttavia opportuno modulare il sistema al fine di rendere più efficienti le procedure; al ri-guardo confida nella capacità di valutazione del CGIE e della DGIT in merito alla pratica-bilità delle soluzioni tecniche proposte come, ad esempio, l’eventualità di assegnare ai Consolati la responsabilità delle operazioni di spoglio delle schede.
In merito alle osservazioni del consigliere Blasioli Costa, circa l’opportunità di rivedere i requisiti per l’acquisizione della cittadinanza italiana, raccomanda di non sconfinare verso un ambito ideologico, bensì di limitarsi ad apportare le opportune modifiche legislative.
Conclude esprimendo l’augurio al CGIE e ai neo Parlamentari di riuscire a progredire nel percorso di rafforzamento della struttura delle comunità all’estero.

Il PRESIDENTE ringrazia il sottosegretario Amendola, assicurando a nome del CGIE che la struttura della rappresentanza proseguirà il lavoro nel solco da lui tracciato, nell’intento di servire sempre meglio le comunità italiane nel mondo.
Sospende quindi la seduta per il pranzo.

I lavori, sospesi alle ore 13.35, riprendono alle ore 14.50

Alla ripresa, il PRESIDENTE porge un saluto di benvenuto al cons. leg. Fava, Capo Uffi-cio II della DGIT, compiacendosi per l’impegno e la dedizione da egli dimostrata nel se-guire le operazioni elettorali.
Lo invita pertanto a intervenire sul tema.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT), nel sottolineare l’efficacia delle misure amministrative adottate dalla DGIT, a legislazione vigente, volte a tutelare le operazioni di voto nel corso dell’ultima tornata elettorale, rimarca in particolare l’utilità dell’introduzione del codice a barre, che ha interessato circa il 75 per cento degli aventi di-ritto; tale misura ha consentito la tracciabilità del plico elettorale in ogni fase della distri-buzione e ha facilitato sensibilmente l’efficienza delle sedi consolari nell’emissione dei duplicati. Informa inoltre che la DGIT ha diramato puntuali istruzioni per rafforzare i con-tratti con le tipografie e con i servizi postali al fine di perfezionare i contratti, oltre che in-crementare il livello di tutela della segretezza del materiale; ciò anche attraverso l’imposizione di clausole ad hoc e di condizioni vincolanti sul piano giuridico, nonché ap-plicando, ove possibile, il modello del diritto italiano in materia contrattuale, ad esempio inserendo clausole compromissorie a favore di Tribunali interni in caso di controversie. È stato inoltre istituito il ruolo di responsabile delle operazioni elettorali, il cosiddetto electoral manager, il quale ha affiancato i Capi missione e i Consoli nel corso delle procedure di voto. Si è provveduto inoltre a verbalizzare ogni passaggio sensibile del materiale elettorale.
Il portale online ha svolto peculiarmente un’azione di monitoraggio del processo elettorale, rivelandosi uno strumento prezioso per il MAECI nel controllo di tutte le fasi del voto, oltre a rivelarsi un sistema di gestione efficace e moderno per la rete consolare.
Si sofferma quindi sui numeri relativi al voto all’estero, sottolineando la complessità della tornata elettorale del marzo scorso rispetto alle elezioni politiche degli ultimi 16 anni, di-pesa dall’aumento del 20 percento del corpo elettorale (dai 3,5 milioni di aventi diritto al voto del 2013 ai 4,3 milioni del 2018, con un crescita pari a 700 mila nuove unità); tale va-riazione è la conseguenza dell’incremento esponenziale della nuova emigrazione, che vede una concentrazione maggiore nei grandi centri cittadini come Londra, ove il Consolato italiano si trova a gestire il numero di utenti più alto dell’intera rete diplomatica.
Informa inoltre che le operazioni di voto si sono svolte presso 177 Paesi, sette in più rispetto al referendum costituzionale del 2016, con un’affluenza in crescita pari a 150 mila unità rispetto alle elezioni politiche del 2013 (si sono recati alle urne 1,2 milioni di aventi diritto); un trend che dimostra la buona tenuta della legge n. 459 (Tremaglia). Come già avvenuta nel caso del referendum costituzionale, l’esercizio del diritto di voto ha riguardato anche i cosiddetti elettori temporanei (italiani all’estero da almeno tre mesi per motivi di studio, lavoro, cure mediche ecc.), in virtù di una modifica alla legge introdotta con il cosiddetto Italicum. Puntualizza al riguardo come il leggero decremento nella percentuale di votanti temporanei (30 mila a fronte dei circa 35 mila del referendum) sia dipeso essenzialmente dalla successiva iscrizione all’Aire di questi ultimi.
Si sofferma quindi sulle complicazioni sorte a causa di fattori di tipo ambientale; nel caso del Brasile, ad esempio, la fase più delicata di distribuzione delle schede è coincisa con il Carnevale. In Cina e Vietnam, invece, il voto si è svolto in concomitanza con la settimana di celebrazioni del Capodanno del Tet. A tali difficoltà vanno aggiunte problematiche en-demiche, quali la scarsità di personale addetto presso le sedi consolari (600 unità in meno rispetto alle politiche del 2013), oltre che alla riduzione delle risorse finanziarie.
Esprime soddisfazione per il buon esito delle procedure elettorali che si riflette nella diminuzione dei plichi restituiti al mittente (per irreperibilità dell’elettore, difformità o imprecisioni nell’indicazione dell’indirizzo), oltre che nel conseguente, sensibile, decremento delle richieste di concessione dei duplicati delle schede. Risultato ottenuto anche grazie all’accuratezza del lavoro di bonifica permanente in atto presso le Anagrafi consolari.
Passando poi alle polemiche relative alle irregolarità nelle operazioni elettorali, sottolinea come sia stata attivata una collaborazione attiva con la Polizia Postale, proprio allo scopo di evitare una certa retorica volta a gettare ombre sulle procedure di voto per corrispon-denza, nonché al fine di contrastare la diffusione di fake news.
Evidenzia inoltre come sia stata raggiunta una visione più chiara, dal punto di vista giuri-dico, dell’ostensibilità degli elenchi elettorali ai partiti, anche attraverso la richiesta di un parere al Garante della privacy sulle liste degli elettori temporaneamente all’estero.
In definitiva, a suo giudizio, l’intera campagna elettorale è stata gestita con grande atten-zione e imparzialità. Informa in proposito come, a garanzia della terzietà nelle operazioni di voto, in alcuni casi si sia ritenuto di procedere alla sospensione per incompatibilità di alcuni Consoli onorari, in quanto candidati o nell’orbita di movimenti politici.
Quanto alla lentezza nelle procedure di spoglio delle schede, fase del procedimento elettorale non di competenza del MAECI, rileva le criticità riscontrate a Castelnuovo di Porto, al punto da protrarre lo scrutinio ultra vires. Evidenzia in proposito gli sforzi straordinari profusi dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, proprio al fine di velocizzare le operazioni di spoglio, come ad esempio l’organizzazione del volo di Stato da Parigi a Fiumicino, recante le schede provenienti da Caracas, avvenuta in tempi molto ristretti e con condizioni climatiche avverse.
Tenuto conto dei limiti imposti dalla legislazione vigente, oltre che dalla contrazione del personale e delle risorse finanziarie, rimarca l’efficacia del MAECI nel contenimento delle criticità, nonché l’impegno profuso a garanzia del corretto svolgimento delle operazioni di voto, sia presso la rete all’estero che a livello centrale con il rafforzamento dell’Ufficio elettorale.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede di conoscere i dati relativi all’invio e alla restituzione dei plichi elettorali della Cir-coscrizione che comprende i Paesi anglofoni (Canada, Stati Uniti e Australia) che, nella prospettiva di una nuova tornata elettorale, risulterebbero utili al miglioramento dell’informazione relativa all’esercizio del diritto di voto, oltre alla formazione dei conna-zionali residenti in tale area geografica. In sostituzione del consigliere Pinna, estende la richiesta anche al dato relativo al Sudafrica, Paese che presenta problematiche circa il corretto funzionamento del servizio postale.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) per quanto riguarda il Sudafrica, rende noto che il MAECI è dovuto intervenire allo scopo di interrompere l’istituzione di centri di raccolta dei plichi elettorali; tale iniziativa, posta in essere da alcuni candidati al fine di ottimizzare la consegna delle schede, ha generato un’eco negativa sui social media e sulla stampa, trattandosi di una procedura di fatto impraticabile. L’invio del materiale elettorale deve infatti avvenire unicamente per corrispondenza; la consegna a mano è stata consentita, in base a quanto stabilito dalla normativa, solo per le schede di cui è stata accertata l’impossibilità di inoltro tramite il servizio postale, e unicamente a ridosso della scadenza elettorale. Informa inoltre che la scelta della rete consolare sudafricana di avvalersi esclusivamente del sistema postale prescelto è stata conseguenza dei limiti di budget.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) esprime per-plessità in merito alla mancata comunicazione dei dati relativi all’invio e alla restituzione dei plichi elettorali; a suo giudizio, avviare lo spoglio delle schede in assenza di un dato ufficiale sul numero dei votanti ha creato confusione e dubbi sulla correttezza del voto. Cita in proposito il caso avvenuto in Argentina della pubblicazione su Facebook, da parte di un esponente politico, dei dati di affluenza delle schede per ogni Consolato, addirittura il sabato precedente al giorno delle elezioni in Italia.
Accoglie con favore la sospensione dei Consoli onorari impegnati politicamente e si com-piace di come la questione, da lui sollevata nel corso dell’ultima Assemblea Plenaria abbia trovato immediato riscontro presso il MAECI. Invita tuttavia a estendere l’applicazione di tale criterio in modo più omogeneo, richiamando l’attenzione su alcuni casi di Vice Consoli i quali, candidati alle elezioni e non eletti, sono stati comunque riconfermati nell’incarico. Chiede poi che venga espressa una valutazione in merito all’opportunità della scelta di un Vice Console di presenziare alle operazioni di spoglio a Castelnuovo di Porto, nonché di essersi fatto fotografare accanto a un suo parente candidato alle elezioni.
Rivolge infine la richiesta di conoscere il dato relativo ai plichi arrivati dopo il primo mar-zo, termine ultimo per la votazione all’estero.

In merito alla tempistica di comunicazione dei dati elettorali, il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) puntualizza che, in base alla norma giuridica, questi sono divulgabili solo al termine delle procedure di spoglio delle schede; nel caso dell’ultima tornata elettorale, il protrarsi delle operazioni di scrutinio – tuttora in corso – ha reso impossibile la diramazione dei dati definitivi, compresi quelli relativi all’affluenza.
Specifica come il MAECI, pur avendo contezza sul piano amministrativo del numero di plichi inviati alla sede di Castelnuovo di Porto, non è autorizzato a diffondere i risultati elettorali, competenza che spetta esclusivamente al Ministero dell’Interno.
Osserva infine come, pur rientrando nelle sue prerogative, appaia poco opportuna la scelta del Vice Console di presenziare alle operazioni di spoglio a Castelnuovo di Porto, circostanza di cui peraltro non era a conoscenza.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede se, nell’ambito dei limiti previsti dalla normativa, possano essere individuate soluzioni di tipo amministrativo o legislativo per consentire al MAECI di fornire al CGIE i dati relativi alla spedizione e restituzione dei plichi anche quando sono ancora in corso le operazioni di spoglio. Ribadisce come l’analisi delle criticità emerse risulterebbe molto utile al fine di predisporre le opportune correzioni per una futura tornata elettorale, nonché allo scopo di fornire una corretta informazione e formazione dell’elettore all’estero.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) auspica un miglioramento delle perfor-mance di Castelnuovo di Porto attraverso l’introduzione di misure come il codice a barre. Tale supporto consentirebbe la tracciabilità del percorso della schede elettorali e, conse-guentemente, renderebbe più veloce lo spoglio.
In merito all’informazione dell’elettore all’estero, rimarcato lo sforzo compiuto dalla DGIT nella promozione della campagna informativa, ricorda il ruolo svolto dal direttore centrale Martini nel promuovere l’inserimento del richiamo alle sanzioni penali previste nelle istruzioni di voto, oltre che l’introduzione di disegni esplicativi propedeutici al superamento di problemi linguistici nella comprensione del testo; infatti, una delle cause di compromissione del voto per corrispondenza è rappresentata dalla maggiore difficoltà nelle operazioni rispetto a quanto avviene nel seggio. Osserva in proposito come il dato definitivo sulle schede annullate possa essere un chiaro indicatore circa il corretto esercizio elettorale.

Considerata la diminuzione della disponibilità economica a fronte di un aumento del cor-po elettorale rispetto alle elezioni politiche del 2013, Rodolfo RICCI (Vice Segretario Gene-rale per i Consiglieri di Nomina Governativa) chiede quale sia stato il criterio di assegnazione dei finanziamenti.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) spiega che si tratta di un proces-so standardizzato: si stabilisce la provvista finanziaria relativa alle varie Amministrazioni (Ministero dell’Interno, degli Esteri e della Giustizia) per l’intero esercizio elettorale, con cadenza triennale; vengono anche valutati i dati relativi alle elezioni precedenti – in questo caso le politiche del 2013 e il referendum costituzionale del 2016 – e possono essere applicate alcune riduzioni in base alle tendenze generali circa la gestione della spesa pubblica. Assicura che il MAECI affronterà tale tematica con il MEF onde assicurare una dotazione finanziaria adeguata quindi migliorare le procedure di voto in prospettiva di future tornate elettorali.
Conclude esprimendo apprezzamento nei confronti del CGIE per l’aiuto fornito alla DGIT e ai connazionali, in particolare sul piano dell’informazione. Sottolinea in proposito come sia stato recepito il suggerimento, espresso in sede di Assemblea Plenaria, di esplicitare in modo chiaro che le operazioni di voto all’estero dovevano concludersi entro il primo marzo, e non il 4, data fissata per le elezioni in Italia.

In merito ai criteri di assegnazione della provvista finanziaria relativa alle operazioni di voto, il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) puntualizza che includere nel si-stema innovazioni amministrative quali i metodi personalizzati di consegna dei plichi elettorali rispetto al normale servizio postale comporta costi aggiuntivi che in prospettiva comporterà la necessità di prevedere dotazioni economiche congrue a coperture di tali co-sti.

Gianluca LODETTI (Italia) richiama l’attenzione sul tema dei fondi stanziati per la cam-pagna di informazione sul voto, che consistono in un budget assegnato alle varie sedi di-plomatiche applicando criteri calcolati in base alle necessità del territorio. Ritiene in pro-posito utile per il CGIE analizzare i dati relativi a ogni Paese, nonché le modalità di spesa dei fondi erogati.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) specifica che la ripartizione delle risorse finanziarie avviene in base ai preventivi che le sedi sono chiamate a inviare al MAECI; le finalità di spesa relative a tale capitolo riguardano i costi concernenti le spese tipografiche, di spedizione postale dei plichi, di informazione, nonché i costi relativi alla digitalizzazione per la bonifica delle anagrafi consolari ecc.
Precisa che i criteri applicati dal MAECI nell’assegnazione dei contributi, fatte salve le op-portune considerazioni politiche relative alla specificità dei territori, si basano fondamen-talmente su due criteri matematici: la variazione del numero degli elettori e la voce di spesa relativa alla precedente tornata elettorale, in questo caso il referendum del 2016. Informa inoltre che è in corso una ricognizione post-elettorale al fine di un’eventuale compensazione nella distribuzione delle risorse.
In merito alla campagna di comunicazione, specifica come sempre più Ambasciate e Con-solati preferiscano ricorrere all’utilizzo del web e dei social media rispetto agli organi tradi-zionali di informazione, quali la stampa o il volantinaggio; una tendenza generale non esclusivamente dettata da ragioni di ordine economico, quanto da esigenze di moderniz-zazione e velocizzazione. Tuttavia, tenendo conto del fatto che non tutti gli utenti sono nelle condizioni di accedere all’informazione online, il MAECI si è attivato allo scopo di promuovere una campagna di comunicazione istituzionale, in collaborazione con la Rai, realizzando prodotti in grado di essere veicolati sia attraverso il web che mediante i canali tradizionali, come le televisioni locali.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) rimarca in proposito l’impegno profuso dalla DGIT al fine di migliorare i siti web delle sedi, oltre che nel supportare la Rai nella produzione dei video spot televisivi con le informazioni elettorali. Ricorda inoltre la conferenza stampa organizzata dal direttore generale Vignali al fine di presentare il nuovo portale web del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, oltre alle numerose interviste rilasciate ai maggiori quotidiani nazionali; elogia infine l’efficacia della moral suasion esercitata dalla DGIT presso i Consoli affinché trasmettessero i video spot utilizzando lo strumento dei social media.

Gianluca LODETTI (Italia) chiede se la DGIT si sia attivata presso gli Ambasciatori e i rappresentanti della rete diplomatica allo scopo di coinvolgere i Comites nella campagna informativa per le elezioni.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) specifica che è stata emanata una co-municazione in tal senso in cui sono stati esortati i Comites a non svolgere tribune politi-che, bensì a esercitare il compito specifico di estendere la campagna di informazione isti-tuzionale di concerto con il MAECI.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) sollecita una riflessione in merito alla tracciabilità dei plichi elettorali. Sottolinea in particolare il rischio relativo alla correttezza del voto nel caso in cui, a seguito della mancata recezione del plico presso l’indirizzo dell’abitazione, l’elettore presenti richiesta del duplicato senza recarsi personalmente al Consolato. Tale eventualità si verifica di frequente per ragioni di tipo logistico, in caso di grandi distanze tra la sede del Consolato e il luogo di residenza dell’elettore. Suggerisce in proposito di ricorrere a forme di tracciabilità, ad esempio attra-verso l’utilizzo del web, che consentano di garantire la corrispondenza diretta tra il voto espresso e l’elettore.

Il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) specifica come la tracciabilità sia una misura di gestione logistica volta a controllare il percorso del plico elettorale. Ribadisce che i contratti con tale servizio sono stati rafforzati attraverso l’inserimento di clausole di riservatezza e il divieto assoluto di cessione del materiale a terzi, prevedendo sanzioni di tipo civile e penale in caso di violazione.
Osserva come l’eventualità sollevata dal vice segretario generale Gazzola – lo scambio di persona nell’esercizio del voto – rientri in una fattispecie di tipo criminale, quindi perse-guibile in funzione delle segnalazioni presentate dalla DGIT presso la Procura della Re-pubblica. Puntualizza infine che la richiesta del duplicato può essere presentata attraverso gli uffici postali poiché la legge non fa menzione di alcun obbligo di presentarsi di persona presso il Consolato.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord) esprime ram-marico per la penalizzazione, nel corso della fase finale di spoglio, dell’ottimo lavoro por-tato avanti dalla DGIT nell’organizzazione delle operazioni elettorali. Suggerisce quindi l’individuazione di un meccanismo gestito in modo collegiale tra il MAECI e il Ministero dell’Interno al fine di controllare le varie fasi del processo elettorale, dalla stampa delle schede fino allo scrutinio.

Rispetto alle problematiche emerse nella fase di spoglio, il cons. leg. Gabriele FAVA (Capo Ufficio II DGIT) esprime il giudizio che si siano rivelate assai più penalizzanti le speculazioni giornalistiche, se non addirittura scandalistiche, volte a mettere in discussione l’intero sistema del voto all’estero.
Nel ribadire l’impegno profuso dalla DGIT a garanzia del buon esito della tornata elettorale, conferma la completa disponibilità a collaborare con il CGIE al fine di individuare ulteriori misure come l’applicazione del già citato codice a barre, volte a migliorare il sistema di voto in previsione delle future tornate elettorali.

Il PRESIDENTE osserva come la campagna di disinformazione orchestrata in occasione dell’ultima tornata elettorale abbia particolarmente nuociuto all’immagine del voto degli italiani all’estero.
Evidenzia poi la necessità di conoscere il dato definitivo in merito all’esito elettorale, poi-ché, a Parlamento già formato, vi sono ancora sezioni non scrutinate in Europa che vedono candidati dello stesso partito, a poca distanza gli uni dagli altri in termini di preferenze, in attesa di sapere se sono stati eletti. Esorta al riguardo il CdP a sollecitare ulteriormente il Ministero dell’Interno.
Ribadisce l’opportunità di una revisione del sistema elettorale, ricordando che, in sede di Assemblea Plenaria, sono stati sollevati dubbi di incostituzionalità circa l’applicazione di alcuni aspetti della legge elettorale – il cosiddetto Rosatellum – nel voto all’estero.
Informa quindi che si passa all’esame del successivo punto all’ordine del giorno concer-nente la programmazione dell’agenda CGIE per il 2018. In particolare, sono state indicate alcune date possibili per lo svolgimento delle Assemblee delle Commissioni Continentali in un periodo compreso tra il 13 aprile e il 30 maggio.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) rende noto che la riunione della Commissione Continentale per l’America Latina si svolgerà a Monte-video dal 19 al 21 aprile pp.vv.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) in-dica le date dal 4 al 6 maggio per la riunione della Commissione Continentale Paesi Anglofoni Extraeuropei che si svolgerà in Canada. A conclusione del giro di consultazioni con i Comites interessati, sarà individuata la sede: presumibilmente la città di Vancouver; in alternativa Montreal o Toronto.

Per quanto riguarda la riunione della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord, Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord) informa che le opzioni sono relative al secondo o terzo fine settimana di maggio presso le città di Lisbona, Bucarest o Dublino.

Il PRESIDENTE invita il vice segretario generale Ricci e il consigliere Lodetti a promuovere la prima riunione dei Consiglieri di Nomina Governativa, approfittando dei servizi a disposizione, come il collegamento in conference call. A suo giudizio, rappresenterebbe un’opportunità per approfondire la conoscenza dei singoli Consiglieri, oltre che per verificarne l’effettivo impegno a favore delle comunità all’estero.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) sol-leva la questione relativa alla sostituzione del Consigliere di Nomina Governativa espres-so dal partito cui appartiene l’attuale ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione In-ternazionale Alfano che, a seguito dell’esito della tornata elettorale, non ha più una rap-presentanza in Parlamento. Osserva in proposito come tale carica dovrebbe essere ricoperta da un delegato dalla Lega poiché, in relazione a quanto stabilito dalla legge istitutiva del CGIE, quattro Consiglieri di Nomina Governativa su venti sono indicati dai partiti con la maggiore rappresentanza in Parlamento.
Specifica al riguardo come la procedura preveda che il Presidente del CGIE, cioè il Mini-stro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, investa della questione la Pre-sidenza del Consiglio la quale, a sua volta, sollecita la segretaria del partito in questione a fornire un’indicazione in merito al candidato per la nomina al Consiglio Generale.

Il PRESIDENTE, informato che il CdP ha già sollevato la questione, cede la parola al cons. leg. Di Molfetta al fine di esporre la posizione della DGIT sul punto in esame.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) informa che interviene in veste di sostituta del cons. amb. De Vita, impossibilitato a partecipare ai lavori del CGIE poiché fuori sede.
In merito alla questione sollevata dal vice segretario generale Mangione, che investe nello specifico il consigliere Tagliaretti, riferisce come, a seguito di un approfondimento, non è stata riscontrata alcuna indicazione al riguardo nella normativa: la legge prevede infatti che i Consiglieri, sia di Nomina Governativa che eletti, debbano restare in carica per l’intera durata del mandato, non contemplando l’ipotesi in esame tra le cause di decaden-za. In mancanza di indicazioni specifiche, ritiene quindi che la scelta riguardi esclusiva-mente la sensibilità del Consigliere, il quale può decidere di rinunciare.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-tiene che, dovendo prevalere l’interesse del Consiglio Generale, non è ammissibile la per-manenza in carica di un Consigliere in rappresentanza di un partito non più rappresentato nel Parlamento italiano. Sottolinea inoltre come la mancata sostituzione di tale Consigliere priverebbe il CGIE della rappresentanza di un altro partito che potrebbe oltretutto entrare a far parte del prossimo Governo; la questione quindi dovrà essere affrontata e risolta, se necessario facendo ricorso al Consiglio di Stato.
Osserva poi come, nel caso in esame, la norma vada interpretata in base al criterio del bo-nus pater familias: se una delle cause di decadenza dei Consiglieri eletti è costituita dalla perdita di residenza nel Paese per il quale sono stati designati, per analogia il Consigliere di Nomina Governativa si deve ritenere decaduto nel momento in cui viene meno il requisito fondamentale in base al quale è stato nominato, cioè la rappresentanza di uno dei quattro partiti con il maggior numero di Parlamentari.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), ritenendo condivisibile il ragiona-mento del vice segretario generale Mangione, informa che l’Ufficio è disponibile a esten-dere il quesito al Servizio Giuridico il quale, a sua volta, potrà eventualmente decidere di interpellare il Consiglio di Stato.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) suggerisce, in alternativa, di investire della questione direttamente il Presidente del Consiglio, una volta formato il nuovo Governo, il quale dovrà provvedere alla sostituzione del Consigliere in questione mediante emanazione di un decreto di nomina.

In seguito a un approfondimento in merito a casi analoghi accaduti in passato, il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) informa che la Segreteria del CGIE non ha riscontrato alcun precedente in tal senso.

Il PRESIDENTE specifica al riguardo che, negli ultimi 15 anni, si sono verificati casi di Consiglieri di Nomina Governativa indicati da partiti che, successivamente, si sono sciolti o hanno cambiato simbolo e denominazione, come la Margherita o il PDS; in tale frangen-te, si ritenne tuttavia opportuno invitare i Consiglieri coinvolti a partecipare ai lavori del CGIE fino alla scadenza della Consiliatura.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) sottolinea come uno dei criteri di interpretazione della legge dovrebbe riguardare l’esistenza di pre-cedenti analoghi al caso in esame, in assenza dei quali bisognerebbe regolarsi in base alla prassi.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) evi-denzia anche la problematica relativa alla contabilità dello Stato nel rimborsare i costi di viaggio e di permanenza a Roma di un Consigliere che non rappresenta più alcun partito. Puntualizza inoltre che i Consiglieri non sostituiti in passato continuavano tuttavia a rap-presentare formazioni politiche con il maggior numero di parlamentari eletti. Nel caso in esame, invece, si discute di un Consigliere indicato da un partito che non esiste più.

Il PRESIDENTE osserva come la questione in oggetto richieda un ulteriore approfondi-mento, quindi raccomanda che la risposta ai quesiti sollevati pervenga prima della pros-sima Assemblea Plenaria; richiama l’attenzione anche sul caso del consigliere di Nomina Governativa Matteo Preabianca, rappresentante del M5S in Australia, il quale si è succes-sivamente trasferito in un altro Paese.

Non trattandosi di una questione relativa all’interpretazione della legge, Gianluca LO-DETTI (Italia) ritiene che la decisione di mantenere il consigliere Preabianca, oppure di sostituirlo con una figura maggiormente rappresentativa, spetti esclusivamente ai vertici del M5S. Quanto al caso del consigliere Tagliaretti, concorda con le considerazioni espresse dal vice segretario generale Mangione.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) ritiene op-portuno chiedere un parere al Servizio Legislativo in relazione al caso del consigliere Ta-gliaretti. Osserva inoltre che la questione dovrebbe essere discussa in sede di Assemblea Plenaria, limitando l’ambito di intervento del CdP alla fase istruttoria; non è infatti oppor-tuno che il Comitato assuma decisioni in merito a Consiglieri che non si sono potuti esprimere al riguardo. Inoltre, a suo giudizio, l’interpretazione della legge andrebbe estesa anche ad altre questioni controverse, già sollevate nel corso della Consiliatura.

La riunione prosegue fuori microfono per circa 2’

Il PRESIDENTE riporta la discussione sul punto all’ordine del giorno relativo alla pro-grammazione dell’agenda CGIE per il 2018; al riguardo, sollecita l’indicazione di una data in cui svolgere la prima riunione dei Consiglieri di Nomina Governativa.
Invita poi i presenti a esprimersi in merito alla convocazione del prossimo CdP, valutando se sia più opportuno tenere la riunione in preparazione dell’Assemblea Plenaria o successivamente alla stessa. Sottolinea che, nella programmazione delle date per i mesi estivi, occorre considerare l’assenza per ferie della contabile.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) in considerazione dell’impegno profuso dai Consiglieri nel partecipare alle attività del CGIE, sia in termini di tempo che sul piano economico, osserva che sarebbe opportuno chiedere alla DGIT una sostituzione della contabile nel periodo in cui quest’ultima è legittimamente assente per ferie. L’eventuale sostituto potrà prendere le consegne dalla titolare e occuparsi della contabilità sotto la supervisione del funzionario delegato, nei confronti del quale il CGIE nutre la massima fiducia.

Dal momento che il personale impiegato presso la Segreteria del CGIE è composto solo da due impiegate, una delle quali impegnata part time, il cons. amb. Marcello CAVALCA-SELLE (Segretario Esecutivo CGIE) concorda con il vice segretario generale Mangione in merito all’opportunità di un rafforzamento dell’organico nel periodo estivo, qualora fosse necessario.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) assicura l’appoggio della DGIT in tal senso, una volta verificata la disponibilità di personale.

Il PRESIDENTE partendo dalle date suggerite nel testo in distribuzione, e relative ai mesi di giugno e luglio, invita a programmare la seconda riunione del CdP e la prima dell’Assemblea Plenaria.

Considerando l’incertezza circa la tempistica della formazione del nuovo Governo, Silva-na MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) suggerisce di convocare innanzitutto la seconda riunione del Comitato di Presidenza durante la quale si potrà pianificare l’Assemblea Plenaria in presenza di un interlocutore istituzionale al quale rivolgere le istanze care al CGIE, come l’organizzazione della Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo o il Seminario delle Donne Italiane nel Mondo.

Gianluca LODETTI (Italia) concorda con il vice segretario generale Mangione circa l’opportunità di convocare il secondo incontro del CdP in preparazione dell’Assemblea Plenaria. Osserva poi come, su un piano politico, sarebbe opportuno programmare la terza riunione del Comitato di Presidenza prevista ad ottobre nelle date suggerite dal 22 al 24 anziché dal 29 al 31, al fine di intervenire quando è ancora in corso la discussione parlamentare sulla Legge di bilancio.

Breve consultazione fuori microfono

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) in-forma di non essere in grado di fornire la sua disponibilità con così largo anticipo, visto che in quel periodo è prevista la sua presenza alla riunione Consoli-Comites-CGIE presso la sede dell’Ambasciata di Washington, di cui non è ancora stata fissata la data.

Il PRESIDENTE, considerati i suggerimenti, elenca le date indicative degli appuntamenti del primo semestre 2018: la convocazione della seconda riunione del CdP per l’11 e il 12 giugno p.v.; la prima riunione dell’Assemblea Plenaria dal 2 al 6 luglio. Per quanto riguarda il secondo semestre 2018: è prevista la seconda tornata delle Assemblee delle Commissioni Continentali (14 settembre – 21 ottobre), contestualmente alla quale sarà individuata la data di svolgimento della prima riunione dei Consiglieri di Nomina Governativa. Sono previsti inoltre: il terzo incontro del CdP dal 22 al 24 ottobre; la seconda riunione dell’Assemblea Plenaria dal 26 al 30 novembre; un’ulteriore riunione del CdP dal 10 al 12 dicembre, in base alle disponibilità finanziarie.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile), concludendosi la seconda riunione plenaria il 30 no-vembre, avanza la proposta di anticipare la data della quarta riunione del CdP di dicem-bre, risparmiandole così il disagio, anche per un contenimento delle spese, di dover com-piere due viaggi intercontinentali a distanza di pochi giorni.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede se sia possibile posticipare la riunione plenaria di luglio, trovandosi impegnata in quel periodo con un master di italiano, business e comunicazione che rappresenta il primo esperimento di formazione congiunta tra studenti provenienti dall’Italia e italodiscendenti, in collaborazione con un’Università del New Jersey.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) fa presente che, nelle date dal 9 all’11 luglio, il personale dell’Ufficio non potrà partecipare a eventuali lavori del CGIE, a causa di improrogabili impegni in agenda.

La consultazione prosegue fuori microfono per circa 5’

Il PRESIDENTE, avvertendo che si passa all’esame del punto successivo all’ordine del giorno, informa che il CGIE ha fornito un parere sui parametri di assegnazione dei fondi ai Comites. Evidenzia al riguardo come, nonostante l’aumento della dotazione finanziaria complessiva, alcuni Comitati abbiano ricevuto un contributo inferiore rispetto all’anno precedente. Ritiene pertanto opportuna una revisione delle percentuali relative all’assegnazione dei fondi, se non altro al fine di garantire la copertura delle cosiddette spese vive (quali il canone di locazione, i costi della segreteria, l’acquisto del materiale di cancelleria ecc.). Sottolinea inoltre come, in base al dettame legislativo, i criteri di assegna-zione dovranno essere ratificati dall’Assemblea Plenaria.
Si sofferma in particolare su alcuni aspetti contraddittori: nel caso dei Comites di Basilea e Madrid, ad esempio, i contributi assegnati risultano superiori rispetto alle esigenze di consuntivo; nel caso di Marsiglia, l’attribuzione di una cifra pari a zero potrebbe essere invece interpretata come una sorta di ritorsione da parte del console Fabrizio Mazza in relazione alle note vicende locali.
Richiama infine l’art. 3 della legge istitutiva del CGIE che stabilisce l’obbligatorietà del parere del Consiglio Generale in merito alle proposte del Governo relative agli stanziamenti sui vari capitoli del bilancio dello Stato in favore delle comunità all’estero; precisa al riguardo che è dovere del CGIE, attraverso un dialogo con la DGIT, attivarsi al fine di sanare le situazioni critiche, individuando progetti che abbiano una concreta possibilità di realizzazione.

In relazione al parere espresso dal CGIE in merito alla proposta di assegnazione per per-centuali dei contributi da destinare ai Comites, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Gene-rale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) sottolinea come sia stato raccomandato di fare riferimento alla consistenza della comunità di italodiscendenti. Per quanto riguarda gli Stati Uniti ha invece riscontrato gravi discrepanze causate probabilmente dalla rigida ap-plicazione del criterio di ripartizione fissato in base all’estensione territoriale. Tale sistema ha avvantaggiato i Comites attivi in aree geografiche molto ampie che contano però poche migliaia di iscritti all’Aire, penalizzando invece quelli operanti in Circoscrizioni più limitate, ma con una concentrazione maggiore di connazionali e di italodiscendenti. Sarebbe inoltre opportuna una valutazione più approfondita in merito all’attività effettivamente svolta dai singoli Comites.
Ritiene pertanto indispensabile una revisione delle percentuali di assegnazione; allo scopo, si rende disponibile a fornire la propria collaborazione, nelle modalità e nei tempi che la DGIT vorrà indicare, allo scopo di sanare gli squilibri riscontrati.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) specifica che la DGIT ha applicato i criteri previsti dalla legge in merito all’assegnazione dei contributi, limitandosi – di con-certo con il CGIE – a una revisione in termini percentuali rispetto allo stanziamento com-plessivo.
Procede quindi a illustrare la tabella relativa ai finanziamenti, sottolineando come la mag-gior parte dei Comitati abbia ottenuto un contributo maggiore rispetto all’anno preceden-te; solo undici Comites, su un totale di 105, hanno ricevuto somme significativamente ri-dotte rispetto al 2017. In particolare, nel caso di Copenaghen, la cifra assegnata coincide con la somma indicata nel preventivo presentato dallo stesso Comites (meno 3 mila euro); nei casi di Francoforte (meno 6 mila euro) e Tel Aviv (meno 2 mila euro circa), la somma stanziata coincide invece con la cifra espressa nel parere consolare.
Nel dettaglio, le altre sedi oggetto di una riduzione del contributo sono: Mons (meno 1.200 euro circa) e Friburgo (meno mille euro); Ginevra (meno 2 mila euro); Dortmund (meno 2 mila euro circa); Monaco di Baviera (meno 1.400 euro circa); Manchester (meno mille euro); Gerusalemme (meno 1.200 euro); Chambery (meno 700 euro). In altre casi la riduzione risulta ininfluente, trattandosi di cifre inferiori ai 500 euro.
Informa che la DGIT ha invitato i Comites interessati, compreso quello di Marsiglia, a pre-sentare richiesta di finanziamento integrativo.
Per quanto riguarda i progetti integrativi, informa che verranno privilegiati i temi a soste-gno della nuova mobilità, oltre che le iniziative rivolte a valorizzare il ruolo storico dell’emigrazione nei Paesi di accoglienza. Rende noto inoltre che i criteri di assegnazione verranno comunicati alle varie sedi dopo le festività pasquali.
Assicurando la massima disponibilità della DGIT ad accogliere eventuali suggerimenti da parte del CGIE, chiede un chiarimento circa l’intenzione menzionata dal Segr. Gen. Schia-vone di sottoporre all’Assemblea Plenaria le proposte di rimodulazione delle percentuali già modificate.

Il PRESIDENTE chiarisce che ogni parere espresso dal CdP deve essere ratificato dall’Assemblea Plenaria. In considerazione del fatto che la revisione delle percentuali è stata introdotta per la prima volta nell’anno in corso, suggerisce di confermare i contributi assegnati nel 2017 a tutti i Comites che hanno ricevuto una somma inferiore, al fine di faci-litarli nella programmazione delle attività. Ritiene inoltre opportuno rimodulare i criteri di assegnazione in base ai casi specifici, evidenziando in proposito come siano giunte al CGIE numerose segnalazioni da parte di Comites che rischiano la chiusura.

La dott.ssa Enrica AUREGI (Ufficio I DGIT) puntualizza come l’erogazione dei contributi sia in fase avanzata, nel rispetto dei termini di legge, che prevedono il completamento della stessa entro il primo quadrimestre dell’anno in corso. Di conseguenza, anche per ragioni di equità, ritiene opportuno procedere con le assegnazioni già previste per il 2018, fatta salva la possibilità di presentare una richiesta di finanziamento integrativo per le spese di funzionamento per i Comites che hanno ricevuto un contributo inferiore rispetto al 2017; tale richiesta, ovviamente, dovrà essere supportata dal parere favorevole del Consolato. Specifica al riguardo che l’eventuale domanda sarà condizionata alla presentazione e all’esame del bilancio consuntivo: se infatti quest’ultimo dovesse essere chiuso con un saldo attivo, non avrebbe alcuna giustificazione l’erogazione di un finanziamento integrativo.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord) informa che, nel corso di una riunione dei Comites in Germania cui ha preso parte, alcuni Presidenti hanno riferito di casi in cui, con l’applicazione delle nuove percentuali di ripartizione, le somme erogate non si sono rivelate sufficienti a gestire i costi di mantenimento delle sedi. Chiede pertanto che, nel modulare i criteri di assegnazione, venga almeno garantita la co-pertura finanziaria relativa alle spese di funzionamento.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) se-gnala sperequazione nel rispetto dei criteri di ripartizione: mentre nel caso del Canada si è data maggiore rilevanza al coefficiente numerico di iscritti all’Aire e di italodiscendenti, negli Stati Uniti, al contrario, l’applicazione rigida del criterio dell’ampiezza territoriale ha prevalso rispetto alla necessaria flessibilità nell’analizzare la specificità delle realtà locali.
Il Comites di New York, pur avendo 90 mila connazionali registrati presso l’Aire, nonché otto milioni di italodiscendenti, ha percepito ad esempio un contributo di poco superiore alla somma erogata a favore del Comites di Houston, città con solo seimila iscritti all’anagrafe; senza considerare che l’ampia Circoscrizione geografica di riferimento è scar-samente urbanizzata e con prevalenza di aree paludose, popolate in gran parte solo da al-ligatori.
Osserva inoltre come, in taluni casi, siano stati assegnati contributi per le spese di mante-nimento dell’ufficio e della segretaria a Comites che si riuniscono presso il Consolato locale, non disponendo affatto di una sede amministrativa reale.
Esorta quindi ad apportare i dovuti bilanciamenti, essendo sufficiente la disponibilità di tempo fino a fine aprile per l’erogazione dei contributi.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), in merito alla richiesta del vice se-gretario generale Maggio, osserva come le cosiddette spese vive vengano parametrate se-condo il criterio definito dalla legge come “realtà economica”, ovvero il costo della vita. Ricorda in proposito che l’originale proposta della DGIT relativa a tale voce consisteva nel 15 percento della somma totale del contributo assegnato e che il CGIE ha controproposto, invece, di applicare il 10% e tanto è stato fatto.
Conferma la disponibilità a ritoccare le percentuali relative ai contributi per il prossimo anno, tuttavia ribadisce come, per il 2018, sia inattuabile la ridefinizione del processo di assegnazione dei contributi ormai avviato.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) si sofferma sulla variabilità nell’applicazione del criterio della realtà economica e sociale in relazione alla tipologia del contesto urbano. Nel caso degli Stati Uniti, metropoli come New York e San Francisco sono gravate da costi molto maggiori rispetto alle realtà di De-troit e di Houston.
Esprime rammarico nel constatare il mancato recepimento delle modifiche sulle proposte di assegnazione, sottolineando come il CGIE si sarebbe espresso diversamente qualora avesse percepito l’intenzione di applicare le percentuali in modo tanto rigido. Ribadisce come, nel parere espresso dal Consiglio Generale, sia stata indicata la consistenza delle comunità di origine italiana come riferimento fondamentale, in particolare nel caso dei territori extraeuropei: l’alta percentuale di connazionali comporta infatti una maggiore ri-chiesta di servizi ai Consolati, i quali a loro volta necessitano dell’assistenza dei Comites; quindi, se da una parte è giusto confermare i contributi già erogati, dall’altra è necessario apportare taluni aggiustamenti circa le percentuali, poiché non è sufficiente intervenire con eventuali contributi integrativi. Se necessario, è possibile sollecitare ai singoli Comites una relazione dettagliata in merito all’attività svolta e alle spese sostenute, nonché ogni chiarimento necessario di tipo economico e finanziario.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord) osserva come il dato relativo al costo della vita possa essere facilmente desumibile dai bilanci consuntivi. Ribadisce pertanto la necessità di anteporre la garanzia della copertura dei costi di funzionamento rispetto a ogni altro criterio di ripartizione.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) precisa come nel parere espresso dal CGIE i parametri percentuali fissati nei criteri per l’attribuzione dei contributi fossero: il 25 percento per quanto riguarda la composizione del Comitato e il 35 percento in relazione alla consistenza della comunità italiana di riferi-mento; concetto che comprende non solo gli iscritti all’Aire, ma anche gli italodiscendenti. Evidenzia quindi come, sempre negli Stati Uniti, il criterio percentuale relativo all’estensione territoriale della Circoscrizione, che dovrebbe attenersi al 20 percento dell’intera somma, risulti invece prevaricante rispetto agli altri parametri.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) ricorda come, nella proposta origi-naria della DGIT, la percentuale riferita alla consistenza della comunità italiana di riferi-mento fosse pari al 40 percento; tuttavia, proprio su indicazione del CGIE, si è deciso di fissare tale percentuale al 35 percento. Ricorda poi che il parametro relativo al costo della vita è stato stabilito al 15 percento.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) os-serva come negli Stati Uniti la maggior parte delle assegnazioni andrebbe rivista qualora si intendesse rispettare effettivamente il parametro del 35 percento relativo alla consistenza della comunità italiana di riferimento.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) specifica che la legge prevede quale riferi-mento esclusivamente gli italiani iscritti all’Aire, anche perché non è possibile calcolare il numero preciso di connazionali presenti all’estero ma non registrati presso l’Anagrafe.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) puntualizza come lo squilibrio risulti evidente anche facendo riferimento esclusivamente agli iscritti all’Aire, come nel già citato caso di New York e di Houston.

Ricordando la possibilità da parte dei Comites che si ritenessero penalizzati di presentare domanda per un eventuale finanziamento integrativo per le spese di funzionamento, la dott.ssa Enrica AUREGI (Ufficio I DGIT) propone una rivalutazione dei parametri, insieme al CGIE, da operarsi immediatamente dopo l’estate, al fine di limare le incongruenze ri-scontate.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) suggerisce in proposito un possibile abbas-samento del coefficiente relativo all’estensione territoriale in proporzione a un aumento del parametro di riferimento relativo ai connazionali residenti.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) si augura che il nuovo Parlamento proceda all’approvazione della riforma dei Comites pro-posta dal CGIE, in cui si sottolinea l’importanza della presenza degli italodiscendenti. Considera prioritario che l’interesse dell’Italia sia rivolto a tale comunità, stimata intorno ai 250 milioni di connazionali nel mondo (rispetto ai 5,4 milioni di iscritti all’Aire), che si configura quale locomotore per la crescita delle esportazioni italiane.
Conclude rinnovando la richiesta di un’integrazione finanziaria per i Comites che effetti-vamente rappresentano realtà socio-economiche molto importanti, benché concentrate in un’estensione territoriale minore rispetto ad altre Circoscrizioni.

Eleonora MEDDA (Belgio) ricorda come la questione relativa alla sproporzione nell’applicazione del criterio dell’estensione territoriale sia stata oggetto delle osservazioni espresse nel parere da ella stessa inviato alla DGIT. Concordando pertanto circa l’opportunità di rivedere le percentuali, propone per l’anno in corso di accantonare una somma complessiva onde apportare le opportune correzioni in funzione delle realtà specifiche.

Il PRESIDENTE rimarca come per il 2018 il capitolo di spesa relativo ai contributi da as-segnare ai Comites si avvalga di una dotazione finanziaria particolarmente generosa ri-spetto agli anni passati. Concorda pertanto con il vice segretario generale Mangione circa l’opportunità di applicare una certa flessibilità nel modulare le percentuali relative alle assegnazioni, pur restando nell’ambito dei criteri stabiliti. In particolare, una valutazione corretta deve tenere conto della consistenza della comunità italiana di riferimento, oltre che del costo reale della vita.
Osserva al riguardo come i bilanci consuntivi possano costituire un utile strumento di va-lutazione delle esigenze specifiche dei Comitati.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) evidenzia la difficoltà insita nel garantire stanziamenti sufficienti a soddisfare le esigenze specifiche dei singoli Comites, anche per il variare di anno in anno della dotazione finanziaria assegnata al relativo capitolo di spesa. Osserva in proposito come dovrà essere anche compito dei Comites contenere i costi di esercizio nell’ambito delle erogazioni possibili.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-tiene che andrebbe rivisto anche il criterio secondo cui è non previsto alcun rimborso a chi partecipa alle riunioni del Comites, risiedendo nella stessa città presso la quale è costituito il Comitato. Nel caso di New York, per esempio, molti componenti del Comites stanno presentando le dimissioni poiché costretti ad accollarsi i costi del trasporto in una metropoli che vanta un’estensione, da Nord a Sud, di 184 chilometri, oltre le spese relative ai pedaggi dei ponti per l’attraversamento della baia.
Ricorda in proposito come, nel corso della sua Presidenza del Comites di New York, avesse provveduto a fornire i rimborsi sulla base delle miglia, come previsto dal sistema fiscale locale, trattandosi peraltro di cinque municipalità diverse.

In relazione ai costi di viaggio, la dott.ssa Enrica AUREGI (Ufficio I DGIT) informa come il MEF, in sede di ispezione, si limiti a fare riferimento alla Circolare ministeriale. Sottolinea inoltre la promozione per l’utilizzo di strumenti quali la videoconferenza proprio al fine di incentivare un risparmio in termini economici, oltre che temporali, senza alterare il carattere pubblico delle sedute.

Il PRESIDENTE rivendica il diritto del Consigliere di partecipare fisicamente alle riunioni del Comites, servizio che presta gratuitamente, senza per questo essere penalizzato in termini economici.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) concorda con il Presidente sul diritto a pren-dere parte di persona alle riunioni dei Comites e assicura che il suo Ufficio è consapevole delle complessità relative alle grandi metropoli. Informa al riguardo come sia già in corso di valutazione un progetto di revisione della Circolare proprio sulla base delle criticità ri-scontate. Fino ad allora, il ricorso alla videoconferenza può costituire un palliativo.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), proprio in vista di una modifica della Circolare ministeriale, coglie l’occasione per sollecitare il CdP a inviare suggerimenti in merito al tema in esame.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede se esista già una bozza di modifica di tale Circolare.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) spiega come sia in corso una valutazione cir-ca gli aspetti da modificare con maggiore urgenza. Conferma la disponibilità a raccogliere i suggerimenti del CGIE al fine di individuare le maggiori criticità della Circolare.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede se sia possibile disporre di una scheda riassuntiva che illustri l’operato della DGIT in tal senso, al fine di perfezionare gli interventi di modifica; successivamente il CGIE po-trà aggiungere le segnalazioni relative alle specifiche esigenze dei territori.

Il PRESIDENTE sottolinea come una delle questioni da chiarire riguardi la composizione del collegio dei revisori dei conti.
Osserva quindi, come il CdP potrà essere in grado di fornire i suggerimenti richiesti in merito alla modifica della Circolare nell’arco di sei mesi al massimo, tempo necessario ad avviare un processo di consultazione che coinvolga i Consiglieri del CGIE, oltre che i Comites interessati.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), in merito alla questione della com-posizione del collegio dei revisori (ovvero se tutti i componenti debbano essere iscritti all’albo professionale corrispondente), fa presente che la Corte dei Conti, nella fattispecie del caso del Comites di Houston, non ha presentato osservazioni in merito. Di conseguenza, ritiene opportuno lasciare inalterata l’attuale configurazione in attesa di ulteriori futuri chiarimenti.

In merito al caso del Comites di Houston, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) osserva come, nel deliberare, la Corte dei Conti abbia proprio tenuto conto del parere che aveva richiesto al MAECI.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) precisa che il MAECI fornisce una nota in-formativa, predisposta dall’Ispettorato e contenente dati oggettivi (quali preventivi, bilanci consuntivi, progetti), senza esprimere alcuna indicazione o interpretazione in merito. Spetta poi alla Corte dei Conti la decisione circa l’archiviazione o l’eventuale prosecuzione dell’indagine amministrativa.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) os-serva come, a suo giudizio, sarebbe sufficiente affidare il controllo dei bilanci consunti a professionisti del settore come i dottori commercialisti; ricorda che, nel periodo in cui svolgeva le funzioni di Presidente del Comites di New York, tale compito era assegnato ai cosiddetti CPA, (Certificate Pubblic Accountants), ovvero a contabili e commercialisti iscritti all’albo con abilitazione professionale rilasciata dal Governo degli Stati Uniti. Una volta certificato dai CPA, il bilancio veniva sottoposto all’Assemblea del Comitato per l’approvazione e poi trasmesso al Consolato.
Osserva come tale procedura dovrebbe costituire la normale regola di condotta nell’amministrazione del denaro pubblico, esprimendo profonda preoccupazione per l’abbassamento del livello generale di controllo negli Stati Uniti.

La riunione prosegue fuori microfono per circa 4’

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) osserva che i casi citati dal vice segretario ge-nerale Mangione nel corso del suo intervento fuori microfono sono ben noti al MAECI. In particolare, in riferimento alla vicenda del Comites di Houston, informa che il 20 marzo u.s. la Procura Regionale di Roma presso la Corte dei Conti ha comunicato al MAECI la decisione di procedere a una nuova archiviazione, dopo che la stessa Corte dei Conti ave-va disposto la riapertura delle indagini amministrative per esigenze di giustizia. La Magi-stratura contabile ha quindi ritenuto che non sussistessero gli estremi per dare seguito all’esposto presentato dai Consiglieri. Rende noto che anche la sede di Houston è stata in-formata per vie ufficiali circa l’esito dell’indagine, con l’invito a trasmettere la comunica-zione ai soggetti interessati.

Il PRESIDENTE osserva come dai casi specifici richiamati dal vice segretario generale Mangione emergano gravi indizi di irregolarità. La raccomandazione condivisa è pertanto di giungere a una regolamentazione generale onde evitare il rischio di emulazione di con-dotte scorrette.

La dott.ssa Francesca RICCI (Ufficio I DGIT) rimarca come il MAECI abbia sempre valuta-to con attenzione ogni segnalazione pervenuta. Per quanto riguarda il caso relativo alla gestione dei fondi e alla realizzazione dei progetti integrativi da parte del Comites di Wa-shington, osserva come l’erogazione dei fondi dipenda dalla valutazione positiva del pro-getto. Sottolinea inoltre che il controllo da parte del MAECI interviene solo nella fase fina-le, in quanto i progetti vengono sottoposti in primis al vaglio del Consolato, il quale a sua volta presenta la rendicontazione all’Ambasciata. Nel caso specifico di Washington, l’istruttoria è ancora in fase di svolgimento, non essendo pervenuta la rendicontazione del 2017.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) aggiunge che il MAECI non può procedere senza il parere del Consolato: il monitoraggio deve essere svolto prima di tutto in loco; l’eventuale responsabilità nell’irregolare gestione amministrativa da parte di un Comites dovrebbe quindi rilevarsi, innanzitutto, nel parere espresso dall’Ufficio consolare.

Il PRESIDENTE ringrazia i presenti per l’impegno dimostrato e per le indicazione emerse nel corso del dibattito. Rinnova la richiesta alla DGIT di fornire quanto prima una bozza di riforma della Circolare ministeriale su cui il CGIE potrà fornire la sua collaborazione.
Ribadisce la necessità di rivedere le percentuali relative all’attribuzione dei contributi ai Comites, osservando come lo squilibrio riscontrato quest’anno rischi di compromettere la credibilità dell’intera Istituzione.
Dichiara quindi conclusi i lavori odierni.

I lavori terminano alle ore 18,50

 

 

 

MARTEDÌ 27 MARZO 2018 – I lavori iniziano alle ore 9,53.

Presenti: Rita Blasioli Costa (Brasile), Gianluca Lodetti (Italia), Mariano Gazzola (Vice Segretario Generale per l’America Latina), Giuseppe Maggio (Vice Segretario Ge-nerale per l’Europa e Africa del Nord), Silvana Mangione (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei), Eleonora Medda (Belgio), Rodolfo Ricci (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa), Michele Schiavone (Segretario Generale), Riccardo Pinna (Sudafrica, partecipa in conference call)

Francisco F. Nardelli

Cons. amb. Marcello Cavalcaselle (Segretario Esecutivo del CGIE)

Min. plen. Luigi Maria Vignali (Direttore Generale DGIT), min. plen. Roberto Martini (Direttore Centrale DGIT), cons. leg. Tiziana Di Molfetta (Ufficio I DGIT), dott.ssa Iva Palmieri (DGIT), dott. Fabio Monaco (Capo Ufficio III DGIT), dott. Mirko Costa (Capo Sezione III Ufficio IV DGIT), min. plen. Vin-cenzo De Luca (Direttore Generale DGSP), min. plen. Roberto Vellano (Direttore Centrale DGSP), cons. leg. Roberto Nocella (Capo Ufficio V DGSP), dir. sco-lastico Marina Lenza (DGSP), min. plen. Luca Sabbatucci (Direttore Generale DGRI)

Presidenza del segretario generale Michele SCHIAVONE – Svizzera

Il PRESIDENTE, dopo aver brevemente illustrato l’ordine dei lavori, propone l’esame delle eventuali soluzioni individuate per gli ordini del giorno approvati dall’Assemblea Plenaria durante l’ultima seduta svolta nel mese di novembre u.s.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno n. 1, relativo al rilascio del passaporto elettronico, informa che l’Italia non intende modificarne le modalità mantenendo il modello decentra-to (come riportato nel documento distribuito), quindi tale questione può essere considera-ta risolta.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) rende noto che ogni ordine del giorno è stato trattato, laddove necessario, con gli Uffici competenti. Per quanto riguarda la questione relativa al rilascio del passaporto, è stato coinvolto l’Ufficio III della DGIT, le cui informazioni hanno rappresentato la base di quanto riportato nel documento distribuito.

Il PRESIDENTE fa presente che alcuni Consolati rilasciano il passaporto a vista, mentre altri richiedono la prenotazione on-line; inoltre alcune sedi non riescono a smaltire le ri-chieste entro un periodo di tempo adeguato. Chiede quindi se sussista la possibilità di semplificare le procedure, anche per andare incontro alle continue richieste di riduzione dei tempi di attesa che giungono dai Paesi dell’area latinoamericana, ove è stata tra l’altro avviata un’attività di compravendita delle prenotazioni online da parte di agenzie private. Ritiene pertanto giunto il momento di individuare soluzioni al riguardo.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) informa che la DGIAE ha recentemente previsto migliorie e modifiche al sistema di prenotazioni online per arginare il problema segnalato dal Presidente. Sottolinea tuttavia che, sebbene possano sussistere tempi di attesa per l’appuntamento, il rilascio fisico del passaporto avviene comunque a vista (a meno che non emergano difficoltà istruttorie). Occorre però tener conto del fatto che soprattutto in America Latina alcuni Consolati vivono realtà locali di emergenza, tuttavia garantiscono comunque canali di contatto diretto paralleli alla prenotazione online per il rilascio del passaporto.

Il PRESIDENTE segnala come alcune sedi richiedano una tassa aggiuntiva in caso di ur-genza, mentre altre no, quindi sollecita l’omologazione del sistema.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) cita ad esempio il caso del Consolato di Caracas, che garantisce il sistema parallelo alla prenotazione online e che, vista la situazio-ne di emergenza, non richiede il pagamento della tassa aggiuntiva.

Sebbene sia stata verificata l’efficacia del sistema “Prenota online”, Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord – Germania) ritiene tuttavia, al pari di alcuni Presidenti di Comites, che si debba fornire ai connazionali la possibilità di ottenere il rilascio del passaporto anche recandosi presso il Consolato di riferimento senza prenotazione, che in alcuni casi non avviene.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) assicura che, nello stabilire il numero di appuntamenti da concedere quotidianamente, la maggior parte delle sedi prevede anche la gestione dei “walk in” e delle emergenze segnalate dal connazionale o dai patronati. Viene quindi sempre mantenuto il doppio canale, benché la capacità di assorbimento delle richieste dipenda dalle risorse a disposizione della singola sede e dal modo in cui viene utilizzato il sistema di “Prenota online”: è stato riscontrata un’alta percentuale di connazionali che non si presenta all’appuntamento, determinando così un allungamento dei tempi di attesa.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord – Germania) se-gnala come alcuni Consolati sembra non assistano i connazionali che si presentano senza prenotazione.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) assicura che si ribadiranno le istruzioni alla rete consolare circa il fatto che il sistema di “Prenota online”, importante sussidio alla gestione delle attività, non rappresenta l’unico canale.

Eleonora MEDDA (Belgio) rende noto che il sistema telematico non consente a un intero nucleo familiare di prenotare contemporaneamente online l’appuntamento presso il Con-solato per il rilascio del passaporto, costringendo i membri a collegarsi in giorni distinti con il rischio di ottenere la prenotazione in date differenti. Occorre inoltre consentire ai genitori di fissare senza difficoltà l’appuntamento per i propri figli minorenni, cosa at-tualmente non prevista se non tramite procedure molto contorte.

La dott.ssa Iva PALMIERI (DGIT) rimarca come tale problema derivi dai correttivi appli-cati per evitare prenotazioni di massa, che tuttavia hanno creato effetti non previsti. Assi-cura comunque che si sta provvedendo al perfezionamento del sistema.

Gianluca LODETTI (Italia) chiede maggiori dettagli circa il modo e i tempi di migliora-mento del sistema.

La dott.ssa Iva PALMIERI (DGIT) rende noto che la questione riguarda la DGAI, che cura materialmente tale genere di applicativi e che è comunque già informata del problema.

Il PRESIDENTE riferisce che l’Intercomites Germania ha informato il Console italiano a Francoforte circa la disparità di trattamento riservata ad alcuni connazionali, questione sollevata anche dall’Ambasciata per la quale occorre pervenire a una soluzione, dal mo-mento che i servizi consolari devono essere erogati ugualmente a tutti e che l’orientamento diffuso deve essere rispettato ovunque.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) osserva come la mancata presentazione di molti conna-zionali all’appuntamento per il rilascio del passaporto spesso dipenda dal fatto che, con-trollando i documenti, si rendono conto che la loro posizione presso il Consolato non è corretta: è cambiato lo stato civile e/o l’indirizzo, hanno avuto figli, ecc. Considera quindi opportuno ribadire le informazioni sulla documentazione necessaria per evitare l’allungamento dei tempi di attesa degli altri utenti.

Il PRESIDENTE ritiene che le informazioni circa le modalità e la documentazione possano essere messe in risalto sul sito web di Ambasciate e Consolati, oltre che del CGIE, in modo che siano visibili da chiunque; questi piccoli accorgimenti sono in grado di rendere più all’avanguardia la rete diplomatico-consolare. Ricorda inoltre che in passato è stata presentata la proposta di informare gli utenti attraverso opuscoli distribuiti dalle stesse sedi; vista la situazione finanziaria, ritiene tuttavia che tale soluzione non sia facilmente attuabile.

Per quanto riguarda l’eventuale convenzione fra patronati e MAECI, Gianluca LODETTI (Italia) sottolinea come l’istruttoria “pre-pratica” non rientri nelle competenze precipue del Ministero, dal momento che spetta all’utente verificare la correttezza della documentazio-ne; avere quindi i documenti in ordine da consegnare al Consolato eviterebbe la mancata presentazione all’appuntamento.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) è a conoscenza del fatto che la questione dei patronati è stata ieri accennata dal direttore generale Vignali e si dichiara certo che prima del termine dei lavori del CdP si avrà modo di parlarne nuovamente.

In merito all’ordine del giorno n. 2, relativo alla legge sullo ius soli, di cui si conoscono gli esiti, il PRESIDENTE sottolinea come la questione non sia attualmente argomento di di-scussione parlamentare. Dal momento che si tratta di un tema di grande rilevanza per il CGIE e per i connazionali all’estero, reputa opportuno sollecitare il Parlamento a ripren-derla in esame; a questo riguardo, suggerisce di invitare il consigliere Da Costa, primo firmatario dell’ordine del giorno, a presentare una proposta in merito.
Per quanto concerne l’ordine del giorno n. 3 riguardante la legge elettorale (Rosatellum), che consente ai cittadini residenti in Italia di candidarsi per la Circoscrizione Estero, chiede ai membri del CdP se reputino necessario insistere circa la modifica degli artt. 5 e 8, e come eventualmente agire.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) ritiene che la questione relativa alla legge elettorale Rosatellum, che prevede la candidatura di cittadini residenti in Italia per il Collegio estero (ampiamente contrastata dal CGIE, come dimostra l’ordine del giorno approvato dall’Assemblea Plenaria), ma non consente ai connazionali residenti all’estero di candidarsi in Italia (si tratta quindi di una doppia discriminazione) può essere abbinata a quella relativa al voto all’estero, di cui si è ampiamente discusso durante i lavori di ieri. Propone pertanto di predisporre una comunicazione organica da trasmettere al Parlamento in cui includere sia l’ordine del giorno che i temi toccati ieri, allo scopo di fornire il quadro completo in cui si inserisce il voto all’estero.

Il PRESIDENTE, condividendo la proposta del vice segretario generale Ricci, reputa op-portuno affidare tale compito alla III Commissione Tematica.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-tiene di ricordare che fosse prevista la candidatura in Italia dei connazionali residenti all’estero, tant’è vero che, dopo ampie discussioni (sia con il sottosegretario Amendola che in sede di riunione plenaria e del CdP), è stata presentata la richiesta di conoscerne le procedure, a cui è stato addirittura risposto che è sufficiente la scelta da parte di un connazionale residente all’estero di votare in Italia per consentirgli di esercitare non solo il suo diritto di partecipazione all’elettorato attivo, ma anche a quello passivo ove sussista qualcuno che lo candidi. Occorre pertanto verificare la questione prima di avviare qualunque iniziativa.

Sebbene la materia delle candidature sia di competenza del Viminale, il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) assicura comunque la disponibilità della DGIT ad avviare le dovute verifiche circa il quadro preciso delle disposizioni che si applicano in base all’attuale legge elettorale.

Il PRESIDENTE avverte che si passa all’esame dell’ordine del giorno n. 4, a firma del consigliere Rucci e dei componenti della Commissione Continentale America Latina, circa la necessità di verificare il funzionamento dei servizi consolari coinvolgendo i Comites, i patronati e le associazioni, nonché di segnalare eventuali differenze di trattamento nell’erogazione di tali servizi, di cui si è discusso poc’anzi. In risposta alla questione sollevata, la DGIT ha reso noto l’avvio di una verifica basata su alcuni criteri oggettivi, quali carico di lavoro, numero di addetti per utente e dati relativi ai servizi erogati da ogni sede; chiede quindi di conoscerne lo stato di avanzamento.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) chiede di accantonare l’esame di tale ordine del giorno in attesa di reperire e audire il funzionario preposto.

Il PRESIDENTE illustra l’ordine del giorno n. 5, relativo all’estensione della rappresen-tanza del CGIE a Paesi limitrofi che ne sono privi, ricordando che i consiglieri Papandrea, Stabile, Billé e Nulli hanno garantito la disponibilità in tal senso che – immagina – deve essere autorizzata tramite decreto o delibera.

Riccardo PINNA (Sudafrica) ricorda che in passato, dietro sua richiesta, gli è stata assegna-ta la rappresentanza della Namibia, del Botswana, dello Zimbabwe, del Malawi, del Mo-zambico, dello Swaziland, del Lesotho e di altri Paesi limitrofi al Sudafrica tramite il solo consenso dell’Assemblea Plenaria del CGIE.

Dopo aver citato la legge istitutiva del CGIE, che all’art. 8, comma 4, recita: ”Il CGIE può deliberare di affidare la rappresentanza delle comunità italiane che vivono in Paesi non compresi nella tabella allegata alla presente legge a uno o più Consiglieri residenti in Paesi limitrofi”, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ricorda che, in occasione dell’ultima riunione plenaria, la Commissione Continentale Paesi Anglofoni Extraeuropei ha proposto l’attribuzione della rappresentanza della Nuova Zelanda – ove si è costituito un Comites – al consigliere Papandrea, residente in Australia. È stato poi chiesto al vice segretario generale Gazzola di scegliere il rappresentante del Messico tra i Consiglieri della Commissione Continentale America Latina, sebbene confini con gli Stati Uniti, vista la maggiore vicinanza in fatto di cultura, di lingua, di rapporti e di situazioni sociali; non si metteranno in discussione neanche le decisioni assunte dalla Commissione Continentale Europa e Africa del Nord in merito. Ritiene pertanto che sussista già una de-libera in tal senso che deve solo essere messa agli atti.
Occorre invece stabilire se tali Consiglieri debbano esercitare gratuitamente tale funzione in caso di visite in loco per conoscere le comunità e per partecipare alle riunioni dei Comi-tes, dal momento che si tratta spesso di viaggi molto onerosi, attese le enormi distanze (al consigliere Pinna, ad esempio, spetta la rappresentanza dell’intero continente africano a esclusione dei Paesi del Nord).

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

Dopo aver ricontrollato gli atti dell’ultima Assemblea Plenaria, il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) informa che sussiste la delibera relativa all’approvazione del principio di rappresentanza dei Paesi limitrofi, tuttavia non ne risulta alcuna che stabilisca quali rappresentare e da chi; suggerisce pertanto di predisporne una che specifichi i nomi dei Consiglieri e dei Paesi loro assegnati da presentare ai membri del CGIE in occasione della prossima riunione plenaria.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) suggerisce di riascoltare le registrazioni dell’ultima Assemblea Plenaria, dal momento che le sembra di ricordare che si è deliberato e votato per la rappresentanza della Nuova Ze-landa e dell’Africa rispettivamente da parte dei consiglieri Papandrea e Pinna, nonché per alcuni delegati proposti dalla Commissione Continentale America Latina per determinati Paesi dell’area in questione, a esclusione del Messico.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) precisa che la Commissione Continentale America Latina si è limitata a proporre all’Assemblea la sud-divisione della rappresentanza dei Paesi che ne sono privi tra quelli già inseriti nel CGIE appartenenti alla stessa area continentale (ma non necessariamente limitrofi) senza però indicare i nomi dei Consiglieri delegati, la cui individuazione rappresenta il passo successivo. Osserva tuttavia come le eventuali spese di viaggio sostenute per recarsi a conoscere le comunità in Paesi non limitrofi possano essere contestate nel caso si interpreti testualmente la legge. Occorre pertanto stabilire se il termine “limitrofo” si riferisca solo all’aspetto geografico o possa essere allargato anche a quello culturale, linguistico, ecc. e se i rappresentanti delegati debbano recarsi fisicamente presso i Paesi assegnati – quindi sostenendo spese – o se possano svolgere tale compito per via telematica.

Gianluca LODETTI (Italia) ritiene che la questione sollevata dal vice segretario generale Gazzola debba essere definita preventivamente, in modo che i Consiglieri si possano pro-porre in rappresentanza di altri Paesi con cognizione di causa. Esprime infatti il parere che alcuni non abbiano concesso la propria disponibilità nella convinzione di non poter contare su alcun rimborso delle spese da sostenere.

Nella convinzione che la via di mezzo rappresenti sempre la giusta soluzione, Riccardo PINNA (Sudafrica) suggerisce di utilizzare il sistema telematico per stabilire contatti co-stanti con le comunità residenti nei nuovi Paesi che si rappresentano e di chiedere al Go-verno l’assegnazione di fondi che consentano il rimborso delle spese di viaggio qualora ci si debba recare di persona in caso di emergenza.

Il PRESIDENTE suggerisce di responsabilizzare tramite delibera i cinque Consiglieri che hanno già offerto la propria disponibilità, i quali possono cominciare a prendere contatti con le comunità per via telematica, con l’obiettivo di richiedere adeguati rimedi alla ridu-zione del numero dei membri del CGIE al momento del rinnovo del mandato. Ritiene che i Comites attivi nei Paesi privi di rappresentanza presso il CGIE possano intanto essere coinvolti nelle riunioni continentali invitando il coordinatore dell’Intercomites, laddove sussista.
Ribadisce quindi le varie assegnazioni sulla base delle disponibilità fornite: i consiglieri Papandrea, Stabile, Pinna e Mazzaro rappresenteranno rispettivamente la Nuova Zelanda e l’Oceania, il Portogallo, l’intero continente africano e l’Austria (Paese in cui non esiste nemmeno un Comites); i consiglieri Billé e Nulli rappresenteranno anche l’Irlanda del Nord.
Introduce poi l’ordine del giorno n. 6, relativo alla concessione della cittadinanza italiana ai discendenti di connazionali provenienti dal territorio dell’impero austroungarico emi-grati principalmente in America Latina.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) informa che, in base alla legge n. 379/2000, è possibile veder riconosciuta la domanda di cittadinanza italiana ai discendenti di connazionali emigrati dall’impero austroungarico fatta pervenire alla sede consolare, che deve essere poi trasmessa a un’apposita Commissione intermini-steriale; benché tutte le domande giunte entro i termini stabiliti presso i Consolati siano state inoltrate a tale Commissione, risultano purtroppo ancora disattese. Al fine di cono-scerne le ragioni senza le quali è difficile agire efficacemente, il Segretario Generale ha in-viato una lettera al prefetto Gerarda Pantalone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, dalla quale si attende ancora un riscontro.

Il PRESIDENTE chiede anche di conoscere il numero complessivo delle domande perve-nute, nonché quello delle pratiche risolte, respinte e ancora in esame.

In merito all’ordine del giorno n. 4, il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) informa che, in questa fase, non sussistono ulteriori informazioni da aggiungere a quanto accennato ieri dal Direttore Generale in ordine all’aumento dello staff consolare presso determinate sedi che versano in situazioni di difficoltà, e pertanto considerate prioritarie; ovviamente l’Amministrazione resterà in contatto con il CGIE per proseguire lo scambio di valutazioni al riguardo.

Il PRESIDENTE ritiene che la questione sarà affrontata anche durante l’incontro previsto oggi pomeriggio con il direttore generale Sabbatucci della DGRI.
Avverte quindi che si passa all’esame dell’ordine del giorno n. 7, a firma del consigliere Villone, relativo all’istituzione di un tavolo di coordinamento intercamerale in vista della revisione della legge n. 518/70. Al riguardo, informa che il Segretario Generale di Asso-camerestero, il dottor Gennaro Fausto Esposito, ha offerto la propria disponibilità a colla-borare con la V Commissione Tematica e a fornire indicazioni circa le procedure di tale collaborazione. La questione, ancora in fase di elaborazione, è da discutere con il min. plen. De Luca, Direttore Generale della DGSP, durante i lavori pomeridiani.
Per quanto riguarda gli ordini del giorno nn. 8 e 8 bis, a firma del consigliere Brullo, relati-vi rispettivamente al riconoscimento come prima casa degli immobili in Italia appartenenti agli iscritti all’Aire e l’estensione della gratuità fiscale su IMU, TASI e TARI (a cui va aggiunto anche il canone Rai e altro) ai residenti all’estero non pensionati, occorre discuterne con il futuro Sottosegretario con Delega per gli Italiani all’Estero, perché si tratta di questioni che difficilmente possono essere risolte senza la volontà del Governo. A suo giudizio è necessario anche porre rimedio alle doppie imposizioni fiscali (sia in Italia che nel Paese di residenza), dovute ad alcune lacune nelle convenzioni che il MAECI deve rappresentare agli altri Ministeri interessati.

Gianluca LODETTI (Italia) considera necessario istruire un dossier da porre all’attenzione dei vari Dicasteri interessati una volta costituito il nuovo Governo, dal momento che si tratta di questioni da risolvere a livello politico e legislativo.

La dott.ssa Iva PALMIERI (DGIT) conferma l’inutilità di un’eventuale intercessione del MAECI presso il MEF in questa fase.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) informa che il concetto di prima casa – che cambia a seconda della tassa che si considera – è nominale e stabilito dalla legge, su cui quindi occorre intervenire.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) sot-tolinea come il problema risieda nel fatto che la legge stabilisce – senza affermarlo diret-tamente – la presunzione di proprietà di un’altra casa nel Paese estero da parte del conna-zionale residente fuori dall’Italia, cosa che non sempre corrisponde al vero. Occorre per-tanto modificare la legge e chiarire tale questione, ad esempio ribaltando la presunzione: viene ritenuta prima casa quella sita sul territorio italiano a prescindere dalle proprietà che un connazionale residente all’estero può possedere in altri Paesi. Reputa scorretta l’imposizione a priori di considerare quella in Italia come seconda casa; sussistono tra l’altro altre limitazioni legate al fatto che l’immobile non deve fornire lucro al proprietario – quindi non affittato a terzi – e deve risultare un bene di famiglia.
Suggerisce pertanto di attendere l’insediamento del nuovo Governo, nonché la nomina del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel pieno possesso dei suoi poteri, quindi proporre la modifica della legge relativa stabilendo la presunzione di nessuna proprietà all’estero.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord – Germania) ri-corda l’intervento legislativo in tal senso in favore dei pensionati, che può essere auspica-bilmente allargato anche ai residenti all’estero. Condivide inoltre la proposta del vice se-gretario generale Mangione.
Segnala poi il fatto che il fisco italiano considera come reddito la pensione erogata dal precedente Paese di residenza ai pensionati rientrati in Italia, che è quindi soggetta a un’ulteriore tassazione.

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

Il PRESIDENTE intende invitare la III Commissione Tematica a presentare proposte con-crete in merito da trasmettere al Parlamento.
Introduce quindi l’ordine del giorno n. 9, relativo alla richiesta di comunicazioni tempestive a tutti i Consiglieri circa le decisioni assunte dal CdP, richiesta che considera legittima e che presuppone un’accelerazione dei tempi anche da parte della Segreteria Esecutiva; considera comunque il sito web e la pagina Facebook del CGIE adeguati canali di divulgazione in tal senso. D’altro canto, ritenendo doveroso da parte delle stesse Commissioni Tematiche rendere noti i lavori da esse svolti – di cui spesso non si hanno notizie, se non parziali – per evitare il libero arbitrio e l’anarchia, propone di utilizzare il sistema di conference call per audire i Presidenti di tali Commissioni in modo che possano riferire in ordine alle varie questioni trattate, al fine di coordinare gli interventi.
Ricorda inoltre che ogni anno il CdP deve produrre una relazione sulle attività svolte e su quelle previste per il successivo triennio, quindi è opportuno che i Vice Segretari Generali ribadiscano ai Consiglieri la necessità di riferire sul lavoro svolto, nonché sulle criticità e sulle eccellenze delle comunità residenti nei Paesi che rappresentano.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno n. 10, relativo alla richiesta di coinvolgimento dei Comites nella vita pubblica all’estero, ricorda che molti di essi non sono mai stati accredi-tati presso le Autorità del Paese di accoglienza, contravvenendo così agli obblighi stabiliti dalla legge istitutiva del CGIE n. 286/2003; invita quindi il min. plen. Martini a verificarne le ragioni presso le sedi consolari.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), assicurando che si provvederà a in-formarne le varie sedi, chiede di conoscere l’elenco dei Comites non accreditati per indivi-duare i Consolati da sollecitare e per sapere se tale mancanza dipenda, ad esempio, dal contesto politico locale.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) sottolinea come, oltre all’accreditamento, sia necessario garantire ai Comites la partecipazione agli incontri con le Autorità locali sulle questioni di interesse delle comunità che rappresentano per evitare che, in caso di trasferimento del Console ad altra destinazione, si perda tutto il lavoro da esso svolto di cui le comunità non sono a conoscenza; piuttosto che formulare un semplice invito, ritiene pertanto opportuno sollecitare con forza i Consoli ad agire in tal senso.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) assicura che la sollecitazione verterà su entrambe le questioni.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) segnala come l’accreditamento dei Comites debba avve-nire anche presso le Segreterie delle Relazioni Internazionali per avviare una collaborazione non solo sulle politiche attuate, ma anche sulla situazione della nuova emigrazione. Considera inoltre opportuno notificare la presenza dei Consiglieri del CGIE, spesso non coinvolti perché sconosciuti.

Il PRESIDENTE riferisce in merito all’incresciosa situazione vissuta dal Comites di Marsiglia, il cui presidente Gerardo Iandolo, nonché il consigliere del CGIE Sebastien Urgu e una giornalista sono stati addirittura denunciati dal console Mazza, che ha interpretato come lesiva per la sua dignità personale una loro pacifica manifestazione contro alcune situazioni. Purtroppo la richiesta di rispetto della legge e dei diritti ha ottenuto tale genere di risposta; esprime quindi il timore che in futuro nessuno sia disposto ad agire in favore della comunità che rappresenta se rischia simili conseguenze, che per il caso specifico comprendono anche una richiesta di risarcimento economico pari a 250 mila euro. Tale situazione ha comportato inoltre a una sorta di azione punitiva (ancora non elaborata) nei confronti del Comites, dal momento che è giunta l’indicazione di non assegnargli alcun contributo. Per tale ragione si sollecita un rapporto non solo con le Istituzioni italiane, ma anche con quelle locali per far conoscere al meglio le attività della rappresentanza degli italiani all’estero.

Assicurato che la priorità dell’Amministrazione consiste nel garantire un pacato rapporto di collaborazione, il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) informa di conoscere bene la situazione testé descritta dal Segretario Generale, che ha attualmente subito una modifica grazie al subentro del nuovo titolare della sede; si auspica pertanto che i rapporti riprendano nell’ambito dell’eccellente cooperazione che generalmente sussiste tra sedi e rappresentanze. Rende noto comunque che, nel caso di Marsiglia, i problemi emersi sono di diverso tipo e non è nemmeno possibile individuare un solo polo di responsabilità.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) fa presente che si tratta di una de-nuncia per diffamazione, quindi di tipo personale e non istituzionale, che non lascia spazio a interventi.

Facendo presente di non aver ricevuto ancora risposta alla lettera inviata circa venti giorni orsono al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in merito alla questione in discussione, il PRESIDENTE chiede di conoscere gli sviluppi del caso di cui non ha più notizie.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) non è purtroppo in grado di fornire le notizie richieste dal momento che si tratta di una questione sfociata nel diritto penale e non è a conoscenza di possibili ambiti di intervento. Prenderà comunque nota dell’interessamento dimostrato dal CdP per tale vicenda, che riferirà a chi di dovere.

Il PRESIDENTE introduce l’ordine del giorno n. 11 – primo firmatario il consigliere Brullo – con cui si richiede al MAECI di promuovere presso tutti gli Stati che fanno parte dell’Unione Europea l’adozione di un unico modello di documento di identità che sia ri-conosciuto anche come documento di viaggio nei Paesi membri (è citata ad esempio la patente di guida unica per l’UE).

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) informa che, sebbene le competenze istitu-zionali relative alla carta d’identità appartengano al Ministero dell’Interno, il MAECI è certamente favorevole all’armonizzazione dei documenti laddove emerga un interesse in tal senso. Rende noto inoltre che la Commissione Europea agisce da anni in favore di tale armonizzazione, come dimostrato dall’adozione del modello unico UE dell’ETD (Emergency Travel Document) che è oggetto di una rinnovata attenzione da parte delle Istituzioni europee, attesa la necessità di aggiornare l’attuale formato cartaceo non più rispondente alle esigenze di sicurezza; è stato quindi avviato uno studio in tal senso, anche allo scopo di rafforzare il concetto di cittadinanza europea, a cui si lega eventualmente l’istituzione di un documento di identità unico. Fa presente comunque che la carta d’identità italiana è stata notificata dal Consiglio di Strasburgo come documento di viaggio riconosciuto da tutti i Paesi membri, benché incontri difficoltà a causa del formato cartaceo; si auspica pertanto che quella elettronica (progetto avviato dal Ministero dell’Interno in modo più deciso dal dicembre del 2015) possa essere emessa a breve anche dagli Uffici all’estero, malgrado sussistano attualmente difficoltà sia tecniche che giuridiche.

Il PRESIDENTE, pur apprezzando l’iniziativa, sottolinea come la carta d’identità in for-mato elettronico non sia molto diffusa neanche in Italia.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) conferma che l’emissione di tale documen-to non è stata ancora estesa a tutti i Comuni italiani (finora solo il 66 percento di essi è atti-vo in tal senso), benché il dispiegamento sia in atto.

Il PRESIDENTE chiede se una richiesta in tal senso al MAECI o al Ministero dell’Interno da parte del CGIE possa facilitare il percorso.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT), rispondendo affermativamente, assicura che il MAECI è molto attivo su questo fronte, tant’è vero che un ulteriore documento tec-nico appena esaminato sarà oggetto di discussione presso la Commissione Interministeriale ad hoc che il Ministero dell’Interno ha istituito per tale progetto.

Il PRESIDENTE illustra l’ordine del giorno n. 12 con cui il consigliere Dolzadelli, primo firmatario, chiede di discutere durante i prossimi lavori plenari della questione relativa al blocco del traffico transfrontaliero per un lungo periodo sul versante italiano a seguito di una frana al confine fra Italia e Svizzera (su quello svizzero la situazione è stata riportata alla normalità in circa un mese e mezzo), richiesta che verrà certamente soddisfatta.
Per quanto riguarda l’ordine del giorno n. 13, relativo alla prosecuzione dell’attività delle agenzie di stampa specializzate per gli italiani all’estero, ricorda che, in occasione dell’ultima Assemblea Plenaria, è stato reso noto come tali agenzie non abbiano ancora ri-cevuto l’assegnazione del contributo necessario allo svolgimento delle loro attività a causa del fatto che il concorso precedentemente bandito è stato vinto dalla nuova agenzia Askanews, benché non abbia alcuna esperienza in tema di politiche per gli italiani all’estero. Grazie all’impegno del MAECI e, in particolare, del direttore generale Vignali nell’incontrare le Commissioni parlamentari, la Legge di Bilancio ha autorizzato la spesa di quattrocentomila euro per il 2018 in favore delle agenzie di stampa specializzate per l’estero che hanno sempre fornito un servizio eccellente. Occorre ora attendere la scadenza dell’appalto per sapere se proseguirà o meno tale attività l’agenzia Askanews, sul cui ser-vizio ammette di non essere in grado di fornire un parere.

Nel pieno rispetto delle procedure applicate per giungere alla scelta di tale agenzia, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) considera palese il fatto che il mondo dell’emigrazione non costituisca la sua specifica vocazione; è pur vero che si è ormai abituati alle storiche agenzie di stampa specializzate in emigrazione che seguono i Comites e il CGIE dalla loro costituzione e che svolgono un lavoro egregio di diffusione di contatti, nonché di raccolta e di divulgazione degli input che pervengono da parte degli organismi, provocando un dibattito utile al Consiglio Generale che acquisisce così dati su cui basare le decisioni. Seppure nella certezza che la nuova agenzia possa raggiungere negli anni risultati egregi, non accetta tuttavia la sostituzione tout court; chiede pertanto sia di continuare ad avvalersi delle agenzie storiche, sia di garantire un periodo di prova a quella attualmente scelta, per poi confrontare i risultati fra un anno, quindi stabilire se avvalersi solo dei suoi servigi in caso dimostri di svolgere un lavoro ancora migliore delle concorrenti, oppure se sommarla alle altre chiedendo di specializzarsi su un dato settore.

Ricordato che, dietro richiesta del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, il MAECI ha fornito quali requisiti per la scelta delle agenzie – ribaditi in più occasioni – almeno tre anni di esperienza specialistica nel settore dell’emigrazione, una rete di contatti con gli or-ganismi di rappresentanza e con le associazioni, ecc., la cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) informa che si è giunti alla stessa conclusione suggerita dal vice segretario generale Mangione: pur avvalendosi dell’operato delle tre agenzie conosciute, è opportu-no concedere un periodo di prova di almeno sei mesi ad Askanews; ovviamente la deci-sione circa le modalità e i tempi spettano al Dipartimento, che certamente confermerà il rapporto con essa.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) suggerisce di inserire tra gli strumenti di valutazione anche la verifica degli accessi al sito web dell’agenzia in questione da parte ad esempio dei Consiglieri del CGIE, che rappresentano un pubblico specifico; ciò può aiutare a capire se il servizio fornito susciti interesse.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT), precisato che i criteri di valutazione devono essere applicati a tutte le agenzie per evitare discriminazioni, considera quello suggerito dal vice segretario generale Mangione di difficile realizzazione perché occorre-rebbe affidare tale compito a società specializzate dietro lauti compensi. Ritiene comunque che gli stessi Consiglieri del CGIE possano fornire la propria opinione informale circa il servizio fornito.

Il PRESIDENTE sottolinea come la riforma della legge sull’editoria abbia escluso i rappresentanti del CGIE dalla Commissione preposta alla valutazione delle testate all’estero per l’attribuzione dei contributi annuali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, impedendo così al Consiglio Generale di conoscere la situazione ed esprimere pareri al riguardo. Chiede quindi se sia possibile attivare un diverso canale di comunicazione con la Presidenza del Consiglio per garantire nuovamente la presenza del CGIE, oppure per consentirgli quantomeno di esprimere giudizi relativamente alle assegnazioni dei contributi, dal momento che tale organismo deve essere coinvolto in tutte le questioni che riguardano gli italiani all’estero.

Precisato che la Commissione in questione è stata soppressa e confermato che la legge prevede il parere del CGIE in ordine ai criteri per l’erogazione di contributi agli organi di stampa all’estero, la cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) suggerisce di ri-cordare al Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria tale previsione normativa.

Il PRESIDENTE chiede al vice segretario generale Ricci di introdurre l’ordine del giorno n. 14, di cui è firmatario, relativo al coinvolgimento dell’associazionismo d’emigrazione nelle azioni di sussidiarietà a favore dei connazionali all’estero e, soprattutto, della nuova emigrazione.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) riferisce che l’intento dell’ordine del giorno, come discusso più volte con il direttore generale Vignali, è riattivare e potenziare l’opera di aggregazione, orientamento e formazione svolta dalla presenza organizzata all’estero (che costituisce il tessuto sia sociale che di fornitura di ser-vizi all’emigrazione) da coinvolgere nel circuito d’intervento in favore soprattutto dei nuovi flussi migratori – composti sia da giovani che da intere famiglie – che necessitano di orientamento e inserimento nel sistema lavorativo locale; a suo parere, può essere anche veicolo di informazione durante i periodi elettorali, magari attraverso momenti organizzati, e di promozione del sistema Paese.
La questione può rientrare anche nell’ambito della convenzione tra MAECI e patronati che forniscono servizi più specifici e possono stringere relazioni più strette con la rete consolare.

Il PRESIDENTE aggiunge che l’ordine del giorno in esame chiede il coinvolgimento delle organizzazioni maggiormente rappresentative dell’associazionismo di emigrazione nei tavoli organizzativi di progettazione e in eventuali interventi sussidiari. Al riguardo, ritiene opportuno prevedere ulteriori tavoli di lavoro – oltre a quello avviato in collaborazione con il MLPS – coinvolgendo altri interlocutori, dal momento che l’associazionismo potrebbe necessitare di una migliore organizzazione delle proprie attività per far fronte alle nuove ondate migratorie e di un aggiornamento del proprio impegno.

Atteso che l’associazionismo all’estero è svolto principalmente a livello regionale, Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) considera opportuna un’ulteriore collaborazione con tali Isti-tuzioni. Ritiene infatti che le associazioni abbiano fortemente risentito del mancato finan-ziamento delle spese vive e delle progettazioni, senza dimenticare la crisi generazionale che ne ha compromesso le attività; occorre pertanto individuare iniziative di inserimento attivo delle nuove mobilità nel mondo associativo affinché forniscano una diversa imma-gine dell’Italia ai giovani discendenti.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) considera in primo luogo utile avviare una riflessione con le rappresentanze dell’associazionismo attivo sia in Italia che all’estero; inoltre, accanto al tavolo con il MLPS e a quello in favore dei frontalieri, occorre verificare le modalità secondo cui attivare concretamente interlocuzioni con altre Istituzioni che trattano rapporti con l’estero (sia in ordine alla promozione del sistema Paese che all’erogazione di servizi), coinvolgendo anche tutte le forme organizzate operanti fuori dai confini nazionali (istituzionali quali CGIE e Comites, associative e di fornitura di servizi).

Gianluca LODETTI (Italia) ritiene che l’attuale CGIE, sebbene si sia attivato in più ambiti e abbia avviato tavoli di lavoro con alcuni Dicasteri perseguendo l’obiettivo di instaurare un rapporto diverso con le Istituzioni per realizzare la tanto auspicata rete e per evitare risposte parziali o settoriali alle esigenze dei connazionali, abbia agito finora in modo disorganico; considera pertanto giunto il momento di organizzare meglio le modalità di azione e verificare le interconnessioni fra le istanze trattate, magari attraverso un incontro chiarificatore fra i soggetti coinvolti.

Il PRESIDENTE interviene fuori microfono.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) sot-tolinea come sia in America del Nord che in Sudafrica non sussistano rappresentanze di-rette delle associazioni nazionali o regionali dell’emigrazione che abbiano un singolo interlocutore in grado di proporre soluzioni; inoltre, riferisce come l’offerta dei servizi negli Stati Uniti risulti assolutamente frammentaria (quindi apertamente competitiva) e come la loro sussidiarietà si concentri principalmente nei confronti del Governo locale, quindi a protezione della vecchia emigrazione e degli italodiscendenti, trascurando la nuova componente attualmente seguita dai Consolati, dai Comites e dal CGIE, nonché le realtà associazionistiche in piena fioritura dei giovani appartenenti alla più recente mobilità, che sarebbe utile coinvolgere (presso ogni Circoscrizione consolare degli Stati Uniti sussiste, ad esempio, un’associazione dei professionisti italiani). Chiede quindi di tener conto delle diverse realtà e di fornire suggerimenti su come contribuire e su quali esperti coinvolgere per presentare tali realtà.

Gianluca LODETTI (Italia) sottolinea come occorra tener conto sia delle realtà che dei soggetti diversi: la sussidiarietà di un’associazione nei rapporti con l’Amministrazione è certamente differente da quella di un patronato; è pertanto necessario stabilire il genere di interventi che l’associazionismo può attuare, nonché i temi che è in grado di trattare e i territori sui quali può operare.

Il PRESIDENTE introduce l’ordine del giorno n. 15 con cui si chiede di impegnare le strutture del MAECI, della Conferenza Stato-Regioni e le Consulte regionali dell’emigrazione a un rilancio della campagna di aiuti umanitari nei confronti dei connazionali residenti in Venezuela, assumendo il necessario coordinamento. Al riguardo, ricorda che il Ministero è impegnato in tal senso ormai da anni, tuttavia considera opportuno richiamare ulteriormente l’attenzione su tali esigenze.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-chiama l’attenzione su un documento inviato dal consigliere Pinna relativo al fatto che i connazionali residenti in Sudafrica potrebbero subire l’espropriazione di terreni coltivati senza alcun indennizzo. Al riguardo, informa che alcuni diplomatici con cui ha discusso della situazione hanno suggerito di rivolgersi alla Direzione Territoriale che si occupa dell’Africa presentando il preoccupante documento in questione e chiedendo quali inter-venti preventivi e di protezione porre in campo, eventualmente anche sollecitando l’intervento dell’Ambasciatore italiano in loco. Ovviamente la questione sarà trattata in se-de sia di Commissione Continentale Paesi Anglofoni Extraeuropei che di Assemblea Ple-naria.
Chiede quindi al consigliere Pinna se sia d’accordo a procedere in tal senso.

Invitando innanzitutto ad assegnare fondi più cospicui al Comites di Johannesburg che, a seguito della chiusura del Consolato di Durban, ha preso in carico i connazionali del KwaZulu-Natal, Riccardo PINNA (Sudafrica) riferisce che i farmers locali sono disposti ad accogliere tutti i caucasici che cercheranno rifugio in caso di guerra civile; questo perché sussiste il rischio – benché non se ne parli apertamente e le notizie in merito non vengano diffuse – di esproprio delle terre coltivate in modo che non sia più disponibile il cibo per la popolazione, che potrebbe dare di conseguenza l’assalto ai negozi delle città per accaparrarsi rifornimenti, o alle case private in cerca di soldi o beni di valore. Ha quindi invitato il Comites di Johannesburg a convocare una riunione con l’Ambasciata, con il Consolato, con la Camera di Commercio e le maggiori imprese locali per analizzare la situazione sensibilizzando l’Ambasciatore italiano circa l’importanza di stringere accordi con gli altri diplomatici europei allo scopo di porre in essere iniziative a livello di comunità europea e internazionale.
Informa quindi che negli ultimi 22 anni di apartheid sono stati registrati 7.642 omicidi, mentre dal 1994 a oggi, con l’avvento del governo democratico, ne risultano ben 361 mila; inoltre, non considera più tollerabile assistere a situazioni in cui i nativi africani inneggiano al massacro delle persone di origine caucasica e dei fattori locali durante pubbliche manifestazioni, senza tra l’altro che la polizia intervenga per istigazione alla violenza e alla discriminazione. Riferisce poi che la corruzione ha raggiunto livelli senza precedenti soprattutto nel corpo di polizia, quindi è sufficiente pagare una cifra più o meno cospicua per far sì che ogni tipo di reato resti impunito.
Malgrado la situazione, non si è comunque persa la speranza di un cambiamento in posi-tivo, benché siano gli “scheletri nell’armadio” dell’attuale Presidente. Auspica inoltre che si insedi presto il nuovo Governo in Italia e che la questione del Sudafrica sia posta all’attenzione della politica internazionale, dal momento che tale Paese ricopre un ruolo determinante per gli interessi economici di molte potenze straniere.

Il PRESIDENTE assicura che il CdP farà quanto necessario per trasmettere l’appello del consigliere Pinna, comunque già colto dal direttore centrale Martini.

Riccardo PINNA (Sudafrica) chiede di attivare interventi ad alti livelli evitando iniziative singole per far sì che la comunità italiana, che finora ha subito poche ripercussioni, non diventi un bersaglio come è accaduto a quella portoghese.

Ringraziando il consigliere Pinna per aver dipinto la situazione in modo tanto dettagliato, il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) lo informa che ne verrà messa al corrente la Direzione Generale Mondializzazione e Questioni Globali affinché tratti il dos-sier da un punto di vista politico-territoriale. Certamente il CGIE sarà informato degli svi-luppi.

Il PRESIDENTE, introducendo l’ordine del giorno n. 16, ricorda che i suoi firmatari hanno chiesto al MAECI di monitorare con attenzione la situazione dei connazionali residenti nel Regno Unito assistendoli e informandoli adeguatamente circa le norme comportamentali da adottare riguardo alla brexit, nonché di fornire costanti informazioni sulle risultanze di tali iniziative direttamente al CGIE. Al riguardo, fa presente che, benché la questione sia stata ampiamente dibattuta, emergono quotidianamente novità in merito, quindi ritiene opportuno inserirla nell’ordine dei lavori della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord che si riunirà a maggio, per poi fare il punto della situazione in occasione della prossima Assemblea Plenaria.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) informa innanzitutto che molti dei trecentomila connazionali residenti nel Regno Unito finora non registrati all’Aire hanno presentato richiesta di iscrizione. Per quanto riguarda i negoziati, reso noto che è in atto il negoziato sull’accordo di recesso, riferisce che il Regno Unito ha accettato che il settled sta-tus si riferisca ai cittadini europei giunti sul suo territorio – e residenti – entro il 31 dicem-bre 2020, data di fine transizione, che potranno accedere alle procedure amministrative di riconoscimento dei diritti acquisiti (si sta sollecitando la semplicità di tali procedure, ad esempio individuando un metodo alternativo alla registrazione online); è previsto anche un periodo di “flessibilità” che dovrebbe durare fino al mese di giugno 2021. Il MAECI è soddisfatto dei risultati ottenuti finora in ordine ai diritti dei cittadini sia italiani che euro-pei; ovviamente l’Italia spingerà per il loro pieno riconoscimento, come quello di libera circolazione anche a brexit avvenuta.

Gianluca LODETTI (Italia) chiede se siano giunte informazioni circa il mantenimento dei diritti riconosciuti nei regolamenti europei di coordinamento dei sistemi socio-previdenziali, oppure se si preveda un ritorno alle convenzioni internazionali stabilite precedentemente, da cui dipende il futuro sia di coloro che resteranno nel Regno Unito che di chi vi si recherà successivamente.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) informa che della questione si sta interessando direttamente il direttore generale Vignali, cui ricorderà di riferire al CdP gli eventuali sviluppi.

Il PRESIDENTE, dopo aver introdotto l’ordine del giorno n. 17, relativo al patrimonio do-cumentale e al servizio della memoria viva in emigrazione, informa che da parte di alcuni storici italiani è giunta la richiesta di assegnare contributi per l’istituzione di un museo di-gitale a Parigi, progetto considerato interessante dal cons. amb. De Vita.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) puntualizza che, indipendentemente dal luogo in cui si istituirà, sarà comunque accessibile da chiunque in qualunque parte del mondo. Dal momento però che sono pervenuti diversi progetti simili da più fonti, informa che sussiste l’intenzione del Cons. De Vita di organizzare una riunione congiunta per proporre un lavoro sinergico fra tutti gli attori coinvolti al fine di creare un archivio più consistente ottimizzando le risorse.

Il PRESIDENTE considera opportuno coinvolgere il CdP nelle decisioni da assumere in merito, in modo che ne possa poi informare tutti i Consiglieri e i Comites, i quali sono così in grado di fornire il loro prezioso contributo per realizzare un obiettivo comune di maggiore ampiezza.
Illustra quindi l’ordine del giorno n. 18, relativo alla disparità di trattamento riscontrata fra i pensionati Inps e Inpdap – questione già affrontata anche in presenza del Presidente dell’Inps durante una riunione plenaria – con cui il consigliere Stabile, primo firmatario, chiede a tali enti previdenziali di avviare un processo di semplificazione del sistema.

Eleonora MEDDA (Belgio) conferma la disparità di trattamento prevista dalla maggior parte degli accordi bilaterali per evitare la doppia imposizione fiscale. Cita ad esempio quello fra Italia e Belgio che stabilisce, all’art. 18, la tassazione delle pensioni nel Paese di residenza, mentre all’art. 19 prevede l’eccezione per le pensioni del settore pubblico, che rimangono imponibili nel Paese di provenienza. Benché ritenga che la predisposizione di tale accordo compiuta a suo tempo abbia seguito una ratio adeguata alla situazione di allora, fa notare come tale sistema presenti oggi problemi in caso di situazioni non previste: ad esempio, alcuni funzionari stabilitisi definitivamente in Belgio, che hanno ottenuto la cittadinanza belga mantenendo comunque quella italiana, vedono tassata la propria pensione in entrambi i Paesi, benché ne abbiano richiesto la detassazione; purtroppo si tratta di una questione di difficile soluzione. A suo avviso, è opportuno modificare adeguatamente la Circolare, per la quale è stato presentato un emendamento poco chiaro che porta l’Inpdap a interpretarlo in modo restrittivo.

Gianluca LODETTI (Italia) informa come in Europa non sussistano disparità di trattamen-to dal punto di vista previdenziale grazie alle integrazioni al regolamento che equiparano i lavoratori del settore pubblico a quello privato; la situazione è diversa nei Paesi extraeuropei, ove vigono le convenzioni internazionali di sicurezza sociale che distinguono le due categorie (di fatto non si applicano al settore pubblico) causando così un problema rilevante. La modalità attraverso cui risolvere tale situazione è duplice: da una parte occorre modificare le convenzioni nell’ambito dei rinnovi periodici, oppure procedere ex novo inserendo la clausola relativa ai lavoratori del pubblico impiego, mentre dall’altra è necessario unificare la gestione dei lavoratori sia pubblici che privati, come ha fatto ad esempio l’ANSES in Argentina; ciò comporterebbe una spesa che sia il MEF che il MLPS, nonché l’Inps, non sono disposti a sostenere. Si tratta di un problema certamente politico, ma anche reale che necessita di una risoluzione.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) rende noto che negli Stati Uniti la documentazione relativa alla richiesta delle pensioni cumulative (americane e italiane) deve essere inviata alla sede di Baltimora della Social Security Administration, dove se ne perdono regolarmente le tracce. In più di un’occasione, infatti, tale sede ha affermato di aver inviato il necessario alla sede Inps di Palermo che però non lo ha mai ricevuto; ciò comporta un disagio per gli utenti che spesso non sono in grado di sopravvivere. Chiede quindi come si possa sollecitare la sede di Baltimora in tal senso.

Gianluca LODETTI (Italia) conosce la situazione spinosa e annosa evidenziata dal vice se-gretario generale Mangione. Purtroppo ha recentemente verificato che la comunicazione tra l’ente di Baltimora e quello di Palermo non avviene tramite posta certificata, quindi non sussiste alcun modo di stabilire le date di spedizione della documentazione. A suo parere è possibile intanto sollecitare l’Inps a processare più velocemente i dossier e a migliorare l’organizzazione interna della sede di Palermo (simile ad altre), che attualmente soffre di una funzionalità limitata (benché abbia aumentato di un’unità il personale addetto); inoltre, si può sollevare la questione con le autorità diplomatiche affinché si rivolgano ai Dicasteri competenti per tentare di sbloccare la situazione.

Il PRESIDENTE considera opportuno approfittare della presenza del dottor Emanuele D’Ulizia, Capo Ufficio IV della DGIAE, per affrontare la questione relativa alla riassegna-zione della tassa di cittadinanza ai Consolati, di cui è giunta notizia dell’avvenuto sblocco. Chiede quindi quali procedure si intendano adottare al riguardo.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) informa che la Direzione Generale per l’Amministrazione, l’Informatica e le Comunicazioni, di concerto con la DGIT e la DGRI, si è attivata per dare concreta attuazione all’articolo 1, comma 429, della Legge n.232/2016 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2017 e bilancio plu-riennale per il triennio 2017-2019), che prevede la riassegnazione al bilancio MAECI ed il successivo tra-sferimento alle Sedi estere del 30 percento dei proventi riscossi a corredo della domanda di cittadinanza al fine di destinarli al rafforzamento dei servizi consolari e, in particolare, all’utilizzo di personale da adibire allo smaltimento degli arretrati riguar-danti le pratiche di cittadinanza. Rende noto come si sia dovuto in primo luogo chiarire l’effettiva decor-renza delle norma e, in particolare, se essa trovasse applicazione già per i proventi ricossi nel 2016 o soltanto per quelli riscossi a partire dal 1° gennaio 2017: grazie all’intervento dell’Ufficio Bilancio DGRI e ai contatti stabiliti con il MEF, si è riusciti ad ot-tenere un’applicazione più favorevole della norma in questione e la riassegnazione dei proventi già riscossi nel 2016; è stato poi necessario quantificare gli importi riscossi dalle Sedi estere per tutto l’esercizio 2016 e per il primo trimestre 2017 sulla base dell’articolo 7 bis della Tabella dei diritti consolari di cui al D.Lgs. n.71/2011; con due separati decreti ministeriali è stato quindi certificato l’ammontare dei proventi riscossi nel 2016 (9.851.400 euro) e nel primo trimestre 2017 (2.812.200 euro); i due decreti sono stati quindi sottoposti all’Ufficio Centrale di Bilancio che ha vistato – nel mese di giugno 2017 – quello relativo al 2016 e – nel mese di luglio 2017- quello riguardante il primo trimestre 2017; contempora-neamente il MAECI ha proceduto a versare tali importi– che le Sedi all’estero versano sui Conti Correnti Valuta Tesoro accesi presso le stesse sedi – in entrata sul Bilancio dello Sta-to, operazione avvenuta nel mese di luglio 2017 per gli importi riscossi nel 2016 e il 2 ago-sto 2017 per quelli percepiti durante il primo trimestre 2017. Con riferimento a tali importi è stato quindi quantificato il 30 percento da richiedere in rassegnazione al MEF ovvero Euro 2.955.420,00 per il 2016 ed Euro 843.660,00 per il primo trimestre 2017. Il MEF ha riassegnato tali importi sul pertinente capitolo di bilancio del MAECI il 27 novembre 2017; successivamente, con decreto del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del 19 dicembre 2017 (vistato dall’UCB il 20 dicembre 2017) si è provveduto a stabilire gli importi da trasferire a ciascuna Sede sulla base delle somme effettivamente riscosse per la domanda di cittadinanza. Il 22 dicembre 2017, la DGAI ha quindi assunto il relativo impegno di spesa per procedere al finanziamento degli importi assegnati a ciascuna Sede e, contemporaneamente, è stato inviato un messaggio alla Rete, con cui è stata preannunciata la conclusione dell’intero iter e sono state fornite indicazioni dettagliate sull’utilizzo dei fondi riassegnati. Al riguardo, è stato specificato che tali fondi vanno impiegati per: contrattare servizi interinali con cui reperire personale da adibire allo smaltimento delle pratiche di cittadinanza; valorizzare le strutture ricettive dell’utenza; garantire una rinnovata formazione del personale; avviare o potenziare l’informatizzazione degli archivi; prevedere ulteriori forme di comunicazione; digitalizzare l’erogazione dei servizi; acquistare beni strumentali; potenziare i centralini telefonici.
I fondi in questione sono stati materialmente trasferiti alle Sedi estere a partire dall’8 mar-zo 2018 in quanto è stato prima necessario attendere il completamento dei passaggi previsti all’avvio del nuovo esercizio finanziario (in particolare, si è dovuto attendere che il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale assegnasse le risorse ai vari CDR, nonché aspettare che i finanziamenti fossero materialmente disponibili sul capitolo di bilancio).
Il MAECI ripeterà la stessa procedura illustrata sopra per la rassegnazione ed il trasferi-mento del 30 percento dei proventi per cittadinanza riscossi nei restanti tre trimestri del 2017 e nel primo trimestre del 2018.
Tiene a sottolineare che le Sedi estere, dal momento della chiusura del relativo trimestre, hanno due mesi di tempo per versare gli importi sul Conto Corrente Valuta Tesoro; solo trascorso tale termine, è quindi possibile quantificare e certificare i proventi effettivamente riscossi dagli Uffici all’estero per la domanda di cittadinanza.

Il PRESIDENTE, ringraziando il dottor D’Ulizia per aver fornito un chiaro quadro dell’iter, auspica che tale legge venga rispettata anche in futuro, onde alleviare ulterior-mente i disagi della rete consolare.

Gianluca LODETTI (Italia) chiede se le riassegnazioni vengano effettuate in favore delle sedi consolari che hanno effettivamente svolto l’attività.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) risponde affermativamente.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) chiede se la riassegnazione del 30 percento degli importi riscossi dalla domanda di cittadinanza relati-vi ai restanti trimestri del 2017 e al primo trimestre 2018 richieda lo stesso iter testé descrit-to dal dottor D’Ulizia, a partire dall’intervento nella Legge di bilancio.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) conferma che si seguirà lo stesso iter.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) chiede quindi se ogni Legge di bilancio dovrà considerare gli importi riscossi dalla domanda di citta-dinanza per poi riassegnarne il 30 percento.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) risponde che la norma – introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 – trova tuttora applicazione.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) si dichiara poco ottimista circa gli effetti pratici di tale riassegnazione. Accoglie infatti con preoccupazione la notizia che, sebbene il malfunzionamento della rete consolare dipenda dalla mancanza di personale di ruolo e di contrattisti assunti in loco, i fondi riassegnati possono essere utilizzati solo per pagare la fornitura di servizi da parte di società interinali.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) puntualizza che le Sedi possono im-piegare digitatori o addetti all’istruttoria relativa alla cittadinanza tramite società interina-li.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) sottolinea come le pratiche debbano essere sottoposte al vaglio di un funzionario una volta istruite.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) segnala che l’assunzione di persona-le di ruolo può avvenire solo a seguito di concorsi, i quali sono stati congelati per diversi esercizi, benché la situazione dovrebbe sbloccarsi a breve. Per quanto riguarda invece gli impiegati a contratto, informa che sussiste un contingente previsto dal D.P.R. n. 18/1967 che non può essere assolutamente sforato. L’unica alternativa è quindi quella di ricorrere al personale interinale.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) esprime il parere che l’assunzione di personale interinale consente alle sedi solo di acquisire un maggior numero di pratiche, che resteranno comunque bloccate a causa dell’assenza di quello di ruolo. Ritiene pertanto inutile tentare di illudersi che una simile soluzione possa ridurre i tempi di attesa.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) afferma come la riassegnazione del 30 percento degli importi riscossi dalla domanda di cittadinanza non risolve i problemi della rete, ma rappresenta comunque un valido aiuto. Certamente le mansioni decisorie spettano ai funzionari del Consolato, come previsto dal D. Lgs. n. 71/2011, tuttavia considera incoraggiante tale riassegnazione che rappresenta un grande successo a cui hanno lavorato di concerto l’Amministrazione, il CGIE e gli esponenti delle collettività.

Pur condividendo le affermazioni del min. plen. Martini, Mariano GAZZOLA (Vice Segre-tario Generale per l’America Latina – Argentina) considera comunque necessario intraprende-re la battaglia relativa all’aumento del personale di ruolo e dei contrattisti, senza il quale continuerà a sussistere il problema.
Chiede inoltre se i Consoli avranno libero arbitrio circa i criteri di distribuzione delle somme ai vari esercizi previsti.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) informa che i fondi riassegnati ai sensi dell’articolo 1, comma 429, della Legge di Bilancio 2017 sono gestiti all’interno del Bilancio di Sede e quindi la decisione sull’impiego delle risorse per le varie finalità di spesa che sono state precedentemente indicate è rimessa alle autonome valutazioni del Titolare della Sede.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) considera opportuno chiarire i criteri di distribuzione, perché spesso accade che i fondi a disposizione vengano destinati a una sola voce di spesa anziché essere assegnati laddove servano. A suo giudizio spetta quindi al CGIE divulgare le esaustive informazioni appena ottenute agli altri organi di rappresentanza onde porre fine ad alcune polemiche avviate in merito.

Il PRESIDENTE ha notato che uno dei criteri stabiliti riguarda l’assegnazione della per-centuale degli importi derivati dalle domande di cittadinanza alle sedi che istruiscono e concludono almeno cinquanta pratiche del genere.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) informa che si tratta di una pro-posta avanzata alcuni mesi orsono, atta a evitare l’assegnazione a pioggia, ovvero che esi-gue somme (inutili per l’espletamento dell’esercizio) vengano destinate a sedi consolari che hanno evaso un limitato numero di domande di cittadinanza; si è quindi pensato di convogliare tale riassegnazione agli Uffici che ne hanno concluse almeno cento. Non si è però ancora avuto modo di promuovere tale iniziativa a causa della scadenza della Legi-slatura.

Il PRESIDENTE, considerando effettivamente insensata la distribuzione a pioggia, suggerisce di consentire al CGIE di contribuire, come organismo super partes, all’individuazione delle società interinali cui rivolgersi, anche per rafforzare il ruolo del Consiglio Generale in quei Paesi che non hanno nemmeno la rappresentanza presso il Parlamento italiano; in alternativa, propone di informare almeno il CGIE sull’indizione di un bando di concorso, ormai stabilita dalla legge italiana.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) ribadisce che l’Amministrazione Cen-trale non interferisce nelle scelte discrezionali assunte dal Titolare della Sede sulla base del contesto locale (circostanze fattuali e norme). In ordine all’utilizzo delle società inte-rinali, segnala che si tratta dell’affidamento di un servizio che, come tale, è soggetto alle norme ed alle procedure previste in materia di contratti pubblici, atte a garantire la sele-zione dell’operatore che ha presentato l’offerta più conveniente.

Piuttosto che intervenire nella scelta della società interinale cui affidare il servizio, Maria-no GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) considera più op-portuno valutare il modo in cui il Capo missione stabilisce di usare le risorse a disposizione, perché a volte può accadere che la decisione assunta non sia adeguata alle effettive necessità. Ritiene pertanto che il CGIE possa contribuire in tal senso.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) rende noto che il Capo dell’Ufficio consolare è sempre invitato a tener conto di tutti i consigli e delle idee che giungono da parte della società civile, a maggior ragione dal CGIE, dai Comites e dagli esponenti della collettività. Ciò tuttavia non può tradursi in un sindacato esterno che vin-cola le scelte da egli assunte in base alla legge, azione che non spetta nemmeno all’Amministrazione.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) ricorda che la finalità di impiego di personale interinale riguarda il rafforzamento dei servizi consolari, nello specifico lo smaltimento delle pratiche di cittadinanza. Assicura che l’Amministrazione ha interpretato tale potenziamento in modo estensivo facendovi rientrare tutte le attività precedentemente elencate. Non può però non ribadire che, tenuto conto anche delle disposizioni normative relative all’autonomia gestionale e finanziaria delle Sedi estere, spetta al Titolare la decisione in merito all’utilizzo dei fondi riassegnati nell’ambito delle indicazioni fornite dall’Amministrazione Centrale.

Presidenza del vice segretario generale Silvana Mangione – USA

Dal momento che la legge istitutiva dei Comites stabilisce un flusso costante di informa-zioni tra tali organismi e il Console, il PRESIDENTE suggerisce di prevedere che il Comi-tato locale sia messo al corrente di ulteriori interventi – al di là delle spese obbligatorie stabilite dalla legge e dai regolamenti interni – che il Capo missione considera prioritari, senza definire il modo di intervenire e la spesa prevista.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI) conviene sul fatto che la comunica-zione e il dialogo tra Comites e Uffici consolari sono auspicabili.

Il PRESIDENTE invita quindi l’Amministrazione a inviare un messaggio alle sedi per sensibilizzare i Consoli in tal senso.

Presidenza del segretario generale Michele Schiavone – Svizzera

Allo scopo di placare alcune polemiche anche di carattere politico sorte all’estero, il PRE-SIDENTE conferma l’opportunità di inviare una comunicazione alle sedi con cui sollecitare il coinvolgimento della rappresentanza di base nelle decisioni di spesa.

Il dott. Emanuele D’ULIZIA (Capo Ufficio IV DGAI), ribadendo che la decisione finale spetta esclusivamente ai Titolari delle Sedi, ritiene che si possa comunque ricordare loro il necessario dialogo con i Comites.

Il PRESIDENTE sospende la seduta per il pranzo.

I lavori, sospesi alle ore 13.40, riprendono alle 14.50

Alla ripresa, il PRESIDENTE, ringraziando gli esponenti della Direzione Generale Sistema Paese per la partecipazione ai lavori del CdP, introduce il tema relativo alla promozione della lingua e della cultura italiane all’estero, che considera lo strumento principale per rafforzare il sistema-Italia nel mondo. A questo riguardo, reputa opportuno discutere circa la modifica della Circolare n. 13/2003 e il migliore utilizzo delle risorse disponibili nel Fondo Unico per la promozione prendendo come riferimento il progetto presentato dal min. plen. De Luca che riguarda l’aumento del 10 percento in tre anni degli studenti di lingua italiana. Si tratta di iniziative importanti che devono vedere coinvolti il CGIE, i Comites, gli enti promotori e tutti gli altri attori interessati.

Il min. plen. Vincenzo DE LUCA (Direttore Generale DGSP) considera importante mante-nere l’interazione tra la DGSP, il CGIE, i Comites e gli enti promotori, nella convinzione che, dal momento in cui è stato definito lo schema di promozione integrata, gli attori deb-bano essere coinvolti costantemente nel processo, non solo dal punto di vista finanziario (il Parlamento ha accolto le proposte di integrazione dei fondi), ma anche sostanziale: una promozione integrata dell’Italia – Vivere all’Italiana – non può svilupparsi efficacemente senza la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (tra cui ricorda anche il MIBACT e il MIUR con cui ci si incontra periodicamente per fare il punto della situazione, oltre a molti altri partners, che aumentano di volta in volta). Ritiene quindi che lo schema si stia rive-lando efficace grazie alla capacità di coinvolgimento di vari soggetti; ricorda che le risorse da sole non sono sufficienti, soprattutto se utilizzate in modo non sinergico e in assenza di obiettivi comuni. Cita come esempio la promozione del Made in Italy, ovvero delle imprese: si è partiti da una situazione in cui sussistevano scarse risorse distribuite in modo molto frastagliato (le Regioni, le Camere di Commercio, l’ICE, ecc. agivano di propria iniziativa in tale ambito), per poi giungere a disporne di molte e concentrate, con in più l’individuazione congiunta di obiettivi e di priorità; lo stesso criterio deve essere applicato sia per la promozione culturale che per quella integrata: occorre avere più risorse gestite unitariamente, porsi obiettivi precisi e dare tutti conto dei risultati raggiunti.
Informa quindi di aver portato ai membri del CdP il catalogo relativo alle attività svolte da tutti gli Istituti italiani di cultura nel 2017 – ogni anno si chiederà alla rete di trasmettere l’elenco completo delle iniziative organizzate sulla base dello schema Vivere all’Italiana – che risultano essere 7982 (grazie anche all’aumento di 20 milioni di euro dei fondi disponibili), a fronte dei 5886 eventi svolti nel 2016. Ciò dimostra l’importanza di individuare una strategia comune e del fatto che ogni attore deve svolgere il proprio compito in ordine agli obiettivi definiti insieme.
Per quanto riguarda la promozione della lingua italiana e il ruolo degli enti promotori, rende noto che, oltre agli appuntamenti annuali come la Conferenza dei Direttori degli Istituti italiani di cultura, nonché le riunioni periodiche con altri Ministeri e con il CGIE, si intende riunire la Cabina di regia composta dal MAECI, dal MIUR, con possibile interes-samento del CGIE e della Società Dante Alighieri, allo scopo di proseguire nei lavori sulla base del metodo individuato, che potrà trovare consensi anche presso il nuovo Parlamento (ognuno svolgerà la sua parte per dimostrare l’importanza e l’impatto della promozione integrata anche in termini di ritorno di posti di lavoro in Italia nell’ambito delle imprese, o di diffusione della cultura e della lingua italiane all’estero).
Ricorda che quest’anno è prevista la terza edizione degli Stati Generali della Lingua Italia-na, che si svolgerà a Roma (probabilmente il 15 e il 16 ottobre, ma la data non è ancora de-finitiva) per restituire una sorta di “centralità di Paese” intorno a tale evento, che sarà or-ganizzato mediante il medesimo processo inclusivo di tutti gli attori; durante il suo svol-gimento si dovrà dare conto dei risultati ottenuti negli ultimi anni e, soprattutto, si dovrà definire la strategia per l’aumento del 10 percento di studenti di lingua italiana nei pros-simi tre anni (avviando anche iniziative mirate alla realtà dei vari Paesi, in alcuni dei quali, come in Svizzera, negli Stati Uniti, in Australia e in alcune aree dell’America Latina, sono già state definite) chiedendo a tutti di assumersi la responsabilità del raggiungimento degli scopi prefissati. A tale riguardo, si intende costituire entro l’estate una Cabina di regia, di cui verrà prontamente informato il CGIE.
Fa poi presente che il piano quadriennale (iniziato lo scorso anno) prevede l’assegnazione di 20 milioni di euro nel 2017, di 30 milioni di euro nel 2018 e di 50 milioni di euro sia nel 2019 che nel 2020; ciò è dipeso anche dallo schieramento unitario di tutti i soggetti coinvolti nel perseguimento dell’obiettivo di aumentare le risorse e di spenderle bene. Riferisce quindi che, per la prima volta, nel 2017 – anno complesso perché si è verificato il passaggio del capitolo di spesa relativo agli enti gestori dalla DGIT alla DGSP e si sono ottenuti i fondi straordinari soltanto nel mese di ottobre – si è riusciti a impegnare l’intera somma disponibile sul capitolo 3153 grazie a un esercizio intenso che ha visto il massimo contributo delle sedi e di tutti i soggetti coinvolti; si tratta di un dato non banale, dal momento che in passato erano stati registrati residui di competenza. Per quanto riguarda l’anno in corso, come promesso, è stata anticipata l’assegnazione dei fondi al 20 febbraio u.s. (i decreti di anticipo saranno emanati tra la fine di aprile e l’inizio di maggio pp.vv.), quindi con due mesi di vantaggio rispetto all’anno precedente, durante il quale – ribadisce – si è verificato lo scompenso (comunque transitorio) derivanti dal passaggio di competenza.
Informa poi che, per il 2018, si è ottenuto uno stanziamento definitivo di 13.895.707 euro, comprensivo dell’incremento di 2 milioni di euro rispetto a quello del 2017 e della quota straordinaria aggiuntiva di 2,25 milioni di euro prevista dal fondo per il potenziamento; una parte di tale stanziamento dovrebbe rimanere stabile, mentre l’altra è legata al piano quadriennale che dovrà essere rinnovato alla fine del 2020. Al riguardo, esprime il parere che più si fornisce un quadro chiaro circa l’utilizzo dei fondi, l’organizzazione degli eventi, i ritorni, l’impatto e il modo organico e integrato in cui si opera, maggiori sono le possibilità di trovare consenso in Parlamento.
Rammenta come durante il primo anno abbia annunciato l’avvio di un sistema di promo-zione integrata concentrato intorno ad alcuni grandi filoni: da ormai 17 anni si svolge la Settimana della Lingua Italiana; ogni anno si è abbinato il tema dell’italiano a un aspetto qualificante e attrattivo della cultura (al riguardo ricorda le iniziative relative all’industria creativa e al cinema italiano, che hanno visto coinvolti molti protagonisti; quest’anno si in-tende sviluppare il tema intrigante de “L’Italiano in Rete, le Reti per l’Italiano” riguardan-te la diffusione della lingua tramite i nuovi sistemi di comunicazione); è stato avviato an-che il progetto relativo alla Settimana della Cucina Italiana (giunta ormai alla terza edizio-ne), che ha ottenuto un grande successo (circa millequattrocento eventi in 115 Paesi) con la partecipazione di molti importanti nomi dell’industria e della cultura gastronomica italia-na, sia in Italia che all’estero, sollecitando l’interesse di molti partners stranieri; è stata quindi introdotta la Giornata del Design Italiano nel Mondo (Italian Design Day), che ha rappresentato una novità assoluta: sia l’organizzazione di oltre 110 eventi (quest’anno 220) con programmi molto articolati in oltre cento città del mondo a cui hanno partecipato altrettanti testimonials dall’Italia (designers, architetti, ecc.), sia il coinvolgimento delle istitu-zioni fondamentali (tra cui ricorda la Triennale di Milano, l’Associazione del Design, il Politecnico di Milano, l’Istituto Europeo del Design) hanno attirato l’interesse di numerose aziende attive in più settori (arredamento, mobilio, automobili, costruzioni), che hanno aggiunto risorse e contributi a tale evento. La data di svolgimento è stata scelta in relazione al Salone del Mobile, il più grande appuntamento di design nel mondo, anticipandolo di un mese.
Riferisce quindi che per l’anno in corso è prevista, alla fine del mese di maggio p.v., una settimana di promozione (definita e sviluppata dalla rete e per la quale è richiesto anche il contributo del CGIE) dell’industria cinematografica italiana, intitolata “Fare Cinema”, che prevede oltre cento eventi in ogni parte del mondo: si tratta di una promozione non solo dei film, dei registi e degli attori principali, ma anche di tutti gli altri settori che contribuiscono alla creazione di un lungometraggio (costumi, effetti speciali, colonne sonore, audio, trucco, ecc.); tale industria rappresenta un’eccellenza mondiale, visti i riconoscimenti guadagnati (tra cui anche Premi Oscar) rispetto ad altri Paesi europei. Verranno ovviamente coinvolti l’ANICA, l’Istituto Luce, Cinecittà, il MIBACT e l’ICE, oltre al mondo dell’industria audiovisiva (concentrata principalmente a Roma, che rappresenta una delle parti più vivaci della città).
Informa inoltre che il primo fine settimana del mese di ottobre p.v. si svolgerà la Giornata dell’Arte Contemporanea Italiana nel Mondo, con un modulo simile a quello sviluppato per l’Italian Design Day: testimonials italiani dell’arte contemporanea (attivi sia in Italia che all’estero) interverranno su tale argomento, sulle tendenze, sullo sviluppo del mercato e sulle nuove espressioni di tale arte; l’evento sarà organizzato in collaborazione con il MIBACT coinvolgendo le istituzioni interessate.
Si prevede di organizzare anche la Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo per rappre-sentare non soltanto la tradizione, ma anche l’innovazione sviluppata in Italia; all’evento parteciperanno le reti degli addetti scientifici (26 in tutto il mondo) e le Associazioni dei Ricercatori Italiani (che sono circa venti, alcune delle quali molto importanti). Si tratta di un’iniziativa ideata dal ministro Fedeli, che MIUR e MAECI intendono promuovere ogni anno in coincidenza con la nascita di Leonardo da Vinci (quindi intorno al 15 aprile), di cui il prossimo anno si celebrerà il cinquecentesimo anniversario e al quale si dedicheranno anche iniziative culturali e artistiche.
Ritiene risulti evidente come, dal mese di marzo al mese di novembre, sia ben definita l’agenda di promozione culturale di tutta la rete (Istituti di cultura e Ambasciate), preve-dendosi comunque una flessibilità delle date; si tratta di un modello di promozione – all’interno del quale si inserisce pure la lingua italiana – apprezzato anche da altri Paesi europei perché catalizza l’attenzione e attira ulteriori risorse rispetto a quelle stanziate.
Per quanto riguarda la modifica della Circolare n. 13/2003, ritiene fondamentale garantire una maggiore semplificazione e individuare meccanismi premiali in favore delle strutture che operano al meglio: distribuire le risorse in maniera paritaria senza tener conto delle dinamiche di ciascun soggetto rappresenterebbe una diseconomia che qualunque azienda abolirebbe.

Il min. plen. Roberto VELLANO (Direttore Centrale DGSP) informa che, per quanto con-cerne il piano straordinario, la cifra complessiva di 150 milioni di euro per il quadriennio riguarda una pluralità di attori oltre al MAECI: dei 30 milioni di euro stanziati per il 2018, 21,75 milioni di euro sono a gestione di tale Ministero, mentre circa 4 milioni di euro van-no rispettivamente al MIUR (per attività di sostegno alla proiezione delle Università ita-liane nel mondo) e al MIBACT (distribuiti al suo interno per attività che coincidono in parte con quelle avviate dalla Farnesina), con il quale si hanno diversi momenti di scambio e collaborazione su temi come arte contemporanea, cinema, musei italiani nel mondo, spettacolo dal vivo e musica; dei 50 milioni di euro previsti per il 2019 e per il 2020, circa 38 milioni saranno assegnati al MAECI, mentre la somma restante sarà distribuita tra MIBACT e MIUR (rispettivamente circa 7 e 4 milioni di euro). All’interno della quota spettante al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale vi sono due capitoli riservati: uno riguarda il contributo alla Società Dante Alighieri (2,6 milioni di euro fissi nel quadriennio), mentre l’altro è a sostegno del capitolo di spesa n. 3153, riservato agli enti promotori (2,25 milioni di euro).
Sottolinea quindi come, nel 2017, si sia registrato un aumento del 35 percento (da 5800 nel 2016 a quasi ottomila nel 2017) degli eventi organizzati, di cui la dimostrazione plastica è rappresentata dal volume distribuito in omaggio al CdP, che raccoglie le attività degli Istituti italiani di cultura, delle Ambasciate e dei Consolati in materia di promozione integrata. Si tratta di un aumento che ha riguardato tutte le aree geografiche, con particolare intensità all’interno dell’Unione Europea (80 percento) – a dimostrazione del fatto che ha usufruito in maniera più che proporzionale dei fondi addizionali, essendo l’area di maggiore concentrazione degli Istituti italiani di cultura – seguita da Asia e Oceania (27 percento), Mediterraneo e Medio Oriente (16 percento), Americhe (18,5 percento), Africa subsahariana e Paesi europei non facenti parte dell’UE (circa 9 percento). A proposito della dimensione territoriale, considera importante ricordare che il 2018, oltre che dalle rassegne tematiche periodiche (quella tradizionale della lingua, del design, del cinema, ecc.), è caratterizzato anche da un programma destinato alla zona sud del Mediterraneo e del Medio Oriente chiamato “Italia Culture Mediterraneo” riguardante una rassegna integrata di eventi di promozione e cooperazione culturale che si intende ripetere (adattandolo al diverso contesto) per l’Africa subsahariana nel 2019 – che probabilmente si intitolerà “Italia-Africa Culture” – da annunciare in occasione della Conferenza Italia-Africa prevista a Roma per il prossimo mese di giugno.
In ordine alla politica di promozione culturale tramite l’EUNIC, rende noto come sia stata potenziata l’attività in tale ambito e si sia inserita nella politica esterna dell’Unione Euro-pea una dimensione culturale forte e visibile che non diluisce la promozione dei singoli Paesi, ma ne esalta le potenzialità attraverso una serie di collaborazioni e sinergie alle quali si sta lavorando insieme a partners europei.
Per quanto riguarda l’esame dei fondi del capitolo di spesa n. 3153, informa che quest’anno si dispone complessivamente di 13.895.000 euro (circa 2 milioni in più rispetto allo scorso anno) grazie allo stanziamento aggiuntivo previsto nell’ultima Legge di Bilan-cio; finora è stata impegnata oltre la metà dei fondi (è motivo di soddisfazione il fatto che quest’anno si sia in anticipo di alcune settimane): sono già stati definiti 49 decreti di impe-gno di spesa (riguardante la maggior parte degli enti gestori, che sono un centinaio) relati-vi alla quota di 11,69 milioni di euro, ovvero al netto dei 2,25 milioni di euro destinati al potenziamento quantitativo e qualitativo delle attività; su questi sono già giunte proposte per circa 1,5 milioni di euro a cui si aggiungono i fondi destinati al cosiddetto progetto pi-lota che riguarda l’invio dei giovani laureati a sostegno degli enti promotori nell’insegnamento dell’italiano. Il quadro quindi è in piena evoluzione e in linea con la ta-bella di marcia; si conta soprattutto molto sui progetti di potenziamento e su quello pilota per inviare un segnale forte (anche dal punto di vista qualitativo, oltre che quantitativo) in ordine alle attività degli enti promotori.
In merito alle iniziative in via di definizione, relative alla riforma della Circolare n. 13/2003 già concretizzata in una prima bozza e che si auspica veda la luce nei prossimi mesi, informa che il trasferimento di gestione del capitolo di spesa n. 3153 dalla DGIT alla DGSP, nonché l’integrazione dei corsi di lingua e cultura italiane inserita nel sistema più ampio di formazione italiana all’estero, introdotta dal D. Lgs. n. 64/2017, rappresentano i dati di fondo su cui si basa tale riforma. Rende noto quindi che la prima revisione riguarda il passaggio dalla dizione “enti gestori” a quella di “enti promotori”, per poi valorizzare tutte le attività riconducibili non solo ai corsi in senso stretto, ma a tutte quelle relative alla promozione del bilinguismo come strumento di diffusione dell’italiano all’estero. Per fare ciò si intende: superare il limite della fascia dell’obbligo scolastico, incoraggiando anche corsi per adulti; prevedere l’estensione degli interventi a contesti extrascolastici (accademie, biblioteche, istituzioni di vario tipo); dedicare maggiore attenzione allo strumento della certificazione delle competenze linguistiche (che riguarda l’intero contesto della diffusione della lingua italiana, rappresentando uno degli argomenti da affrontare durante i prossimi Stati Generali); prevedere l’utilizzo dei fondi ministeriali anche per le attività di informazione e di pubblicità dei corsi sia attraverso i media tradizionali che tramite Internet e le reti sociali; stabilire maggiori sinergie e collaborazioni con le altre componenti del sistema Paese (scuole statali e paritarie, lettorati presso le Università, Società Dante Alighieri, ICE, ecc.). Oltre all’azione di ampliamento della sfera di attività dei corsi, sottolinea l’importanza di definire parametri di valutazione dell’operato degli enti promotori per giungere alla premialità a cui ha fatto riferimento il direttore generale de Luca; inoltre, nell’ottica di maggiore trasparenza e di valorizzazione dell’attività degli enti, è essenziale istituire un loro registro e un modello di contratto con il Ministero che definisca i reciproci impegni e oneri, nonché inserire la loro attività nel piano Paese, anche considerato l’obiettivo relativo all’aumento del 10 percento di studenti di italiano entro il 2020. È prevista anche una migliore definizione dei compiti dei dirigenti scolastici presso le Ambasciate e gli Uffici consolari.
In merito alle misure più concrete di carattere gestionale, occorre pubblicizzare maggior-mente la possibilità di contributo attraverso il capitolo di spesa n. 3153 e prevedere una quota premiale per gli enti che aumentano la capacità di autofinanziamento e/o il numero degli studenti.
In ordine all’aggiornamento e alla semplificazione delle procedure amministrative, si con-sidera ineludibile l’istituzione di un portale telematico che consenta agli enti di inoltrare le domande, ai Consolati di valutarle e validarle, e alla sede centrale di gestirle in tempo reale, per la creazione del quale si conta sull’aiuto delle altre strutture del Ministero, in particolare della Direzione Generale Affari Amministrativi e Informatica; tale portale permetterebbe inoltre di accelerare l’efficienza e di migliorare la trasparenza delle procedure, nonché evitare una serie di errori (che avvengono regolarmente e richiedono tempo per la risoluzione) che verrebbero immediatamente corretti.

Il PRESIDENTE esprime compiacimento per le tante iniziative di promozione integrata testé illustrate, che rappresentano uno strumento efficace per entrare in contatto con altre culture e per far conoscere quella italiana. Ritiene quindi non casuale l’assegnazione di fondi sostanziosi per lo svolgimento di tali attività.
Si dichiara altresì soddisfatto per l’elasticità dimostrata nello stabilire i criteri di revisione della Circolare n. 13: appare evidente l’intenzione di valorizzare, premiare e garantire lo svolgimento delle attività degli enti promotori.
Ha inoltre accolto con favore l’impegno a definire annualmente nuovi progetti e a porre nuovi obiettivi tramite gli Stati Generali della Lingua Italiana. Ringrazia inoltre la DGSP di aver recepito la proposta del CGIE relativa al coinvolgimento dei giovani studenti residenti all’estero in occasione del settantesimo anniversario della Costituzione Italiana perché rappresenta un’occasione per loro di mettere a confronto le istituzioni italiane con quelle del Paese di accoglienza.
Per quanto riguarda la Settimana dell’Industria Cinematografica Italiana presentata dal di-rettore generale De Luca, propone di coinvolgere anche le eccellenze italiane all’estero at-tive in tale settore. Suggerisce inoltre di invitare scrittori e pubblicisti italiani residenti al di fuori del Paese alla Fiera del Libro che si svolge annualmente in diverse città italiane. Si possono inoltre prevedere concorsi per l’assegnazione di borse di studio, sia per la pubblicistica che per la cinematografia, allo scopo di coinvolgere gli italiani all’estero e riavvicinarli così all’Italia.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa), dopo aver ringraziato il direttore generale De Luca e il direttore centrale Vellano per aver fornito un quadro chiaro e dettagliato delle attività previste, ritiene si possano coinvolgere le comunità italiane all’estero – considerate una risorsa strategica – nelle diverse iniziative di promozione della lingua, oltre ai corsi; chiede quindi se le risorse culturali delle collettività italiane nel mondo possano essere integrate in modo strutturale nei programmi annuali di promozione. Al riguardo, ritiene che la tanto decantata genialità italiana (recentemente tornata in auge, che comprende poeti, cineasti e scrittori) possa rappresentare un tema intorno al quale organizzare iniziative atte a valorizzare al contempo la storia dell’emigrazione italiana (che si svolge da 150 anni e abbraccia diversi ambiti, quali quello culturale, politico, di relazione dell’Italia con il resto del mondo, ecc.) e la conseguente interculturalità che, a sua volta, ha dato vita a originalità in diversi ambiti.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA), esprimendo gratitudine nei confronti della DGSP per quanto sta realizzando e per come sta agendo, accoglie con favore sia il coinvolgimento corale di tutti gli attori nei diversi ruoli che devono rivestire, i cui sforzi sono convogliati verso obiettivi precisi, sia l’introduzione della verifica annuale, che evita inutili sprechi. Considera poi ammirevoli i risultati ottenuti nel 2017 malgrado le difficoltà incontrate, compreso il trasferimento di gestione del capitolo di spesa n. 3153 dalla DGIT alla DGSP.
Ha molto apprezzato i progetti testé presentati e ritiene che alcune iniziative che si intende avviare a New York possano suscitare l’interesse della Direzione Generale Sistema Paese: tra queste, l’intenzione di abbinare il settantesimo anniversario della Costituzione alla Settimana della Cucina Italiana lanciando un concorso presso le scuole, relativo alla presentazione di elaborati (audiovisivi o di altro genere) nei quali gli studenti analizzano il linguaggio dei primi dodici articoli della Costituzione (pregevole e affatto “polveroso”), quindi invitare i vincitori, insieme ai loro genitori, ai presidi, ai direttori dei distretti scolastici delle zone che hanno partecipato e ai rappresentanti politici, a una cena in cui si offrono piatti italiani creati con ricette del 1948 (quindi dieta mediterranea basata sulla mancanza di soldi e di prodotti) e gli stessi piatti rivisitati nel 2018 con l’aggiunta di ingredienti raffinati; tale progetto potrebbe inoltre aprire la strada al tema dell’alto livello della democrazia in Italia, questione spesso ignorata.
Si rammarica invece dell’assenza della promozione esponenziale e ad alti livelli del siste-ma di e-learning fra i progetti elencati soprattutto per i Paesi di grandi dimensioni come gli Stati Uniti, caratterizzati da enormi distanze e forte capillarità. Inoltre, occorre affrontare la questione relativa alla definizione dei ruoli dei dirigenti scolastici, nonché alla necessità di stabilire nuovi criteri di scelta di coloro che possono partecipare ai concorsi per ricoprire tale incarico, modulandoli in base alle diverse realtà: attualmente il dirigente scolastico è di fatto un preside che ha dapprima svolto lavori manageriali e dirigenziali circa le linee da applicare in una data scuola inserita in una particolare realtà sociale, per poi essere sradicato e portato presso un Consolato Generale o un’Ambasciata ove non solo non ricopre più lo stesso ruolo dirigenziale e decisionale assoluto, ma viene anche “scaraventato” in realtà scolastiche a lui sconosciute (soprattutto nei Paesi extraeuropei), dovendo applicare precipui meccanismi relazionali con gli interlocutori locali, mantenendo comunque un approccio delicato e rispettoso in ordine ai rapporti interni; si tratta di un ruolo estremamente difficile, quindi sollecita i presenti a riflettere sulla questione, perché se un dirigente scolastico comprende la realtà locale e agisce adeguatamente, può divenire un elemento importante del sistema di collaborazione fra tutti gli attori coinvolti nella promozione integrata.
Segnala poi l’inutilità della formazione in presenza, così come concepita, nei Paesi come gli Stati Uniti (malgrado rispetti gli eccezionali formatori in Italia), per i quali il sistema più efficace riguarda l’offerta di strumenti e materiali (oltre alla spiegazione del modo di adoperarli) che possono aiutare i docenti a predisporre i corsi, a collegarsi con gli eventi e le iniziative in corso e a preparare gli studenti.
Rivela quindi come sia negli Stati Uniti che in Canada si stia agendo per moltiplicare i corsi bilingui e biculturali, tuttavia non ne sussiste un numero tale da garantire il massimo spazio alla formazione per i corsi CLIL, vista la necessità di formare al meglio i docenti di italiano dalla scuola materna fino alla media superiore; grazie alla nuova emigrazione si sta comunque cominciando a inserire tale tipologia di corsi presso le scuole materne dietro espressa richiesta dei genitori, i quali desiderano che i figli non dimentichino l’italiano imparato in famiglia.
Dopo aver ricordato che ogni Stato degli Usa è responsabile dei meccanismi di abilitazione dei docenti che possono essere assunti nelle scuole pubbliche, private e charter, segnala come spesso lo Stato demandi ad agenzie private la valutazione delle capacità del docente locale di insegnare la lingua nelle scuole attive sul suo territorio; ciò determina situazioni tali da impedire a persone abilitate di esercitare il ruolo di insegnante. Chiede quindi al MAECI di concludere nuovi accordi diretti con i vari Stati degli Usa, nonché con le principali città di tali Stati, in modo da avviare un percorso di abilitazione che riconosca il valore dei docenti italiani.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina), segnalando come la presenza dei dirigenti scolastici in America Latina abbia raggiunto i minimi storici (situazione che richiede pertanto un intervento), apprezza comunque il fatto che la ridefinizione dei compiti di tali figure rappresenti una priorità nella revisione della Circolare n. 13, perché l’area che rappresenta necessita di un promotore della lingua e della cultura italiane (apprezza l’intenzione della DGSP di agire in tale direzione) che mantenga rapporti con gli enti e le scuole locali, essendo in aumento la binazionalità sia delle comunità che delle scuole dei Paesi latinoamericani.
Accoglie con favore l’iniziativa della DGSP di ampliare il bacino di utenza dei corsi anche al di fuori dell’età scolare: per garantire un’efficace promozione della lingua italiana in America Latina occorre infatti coinvolgere anche gli adulti, visto che le comunità di conna-zionali ivi residenti sono principalmente composte da italiani di seconda o terza genera-zione (egli stesso ha imparato l’italiano in età adulta frequentando un corso apposito). A suo parere, non è importante che un’associazione disponga di grandi quantità di risorse per avviare un corso di lingua italiana per adulti: ciò che conta è renderla in grado di en-trare nel sistema per controllare le sue attività, garantire la qualità del servizio e guidarla nella promozione della lingua italiana (in America Latina, infatti, sussiste il problema che chiunque può decidere di avviare un corso di italiano anche nel garage di casa).

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

Gianluca LODETTI (Italia) si complimenta per il metodo di lavoro di centralizzazione sia nel coordinamento che nella programmazione avviato dalla DGSP che, a suo parere, do-vrebbe essere applicato in ogni ambito riguardante le politiche per gli italiani all’estero.
Fa proprio il concetto espresso dal vice segretario generale Gazzola relativo ai corsi per adulti perché, oltre alla promozione della lingua e della cultura italiane legata a quella del sistema Paese, quindi anche dell’economia e dei rapporti commerciali con l’estero, ritiene opportuno ricordare l’importanza di abbinarla anche alla valorizzazione del concetto di cittadinanza, che riguarda sia il legame dei connazionali residenti all’estero con le proprie origini che il loro coinvolgimento nella vita politica italiana e nel panorama socio-culturale.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) lan-cia l’appello affinché vengano recuperati i due asili attivi a Johannesburg ospitanti bambi-ni di razze diverse che parlano italiano – le cui difficoltà sono probabilmente legate a pro-cedure errate e non a cattiva volontà – anche vista la preoccupante situazione del Sudafri-ca presentata dal consigliere Pinna, perché ritiene che un gruppo di bambini educati a un sistema multiculturale che mantiene rapporti forti con la cultura italiana rappresenti un progetto a lungo termine per il futuro del Paese stesso.
Condivide le affermazioni del consigliere Lodetti e del vice segretario generale Gazzola relative al fatto di considerare la lingua italiana uno strumento di recupero dell’italianità da parte degli italodiscendenti, che deve però essere avviato parallelamente al progetto di aumento del numero degli italofoni che facilmente diventerebbero italofili.
In ordine all’internazionalizzazione delle Università, ricorda che circa due anni fa è stato presentato un progetto in tal senso che, attraverso la CRUI, offre la possibilità di collocare gli studenti stranieri presso l’Università italiana più adatta, la preparazione alla lingua italiana tramite l’e-learning in modo che non debbano frequentare corsi intensivi sul posto perdendo interi semestri universitari, l’opportunità di sostenere il colloquio a distanza senza dover venire in Italia, nonché l’assistenza logistica; dichiarandosi disponibile a in-viare una copia di tale progetto da utilizzare come idea di base, chiede se sia possibile av-viare un meccanismo snello – anche attraverso il portale – per favorire l’applicazione di tale sistema.

Il PRESIDENTE informa di aver recentemente partecipato a un convegno sulla promo-zione della lingua e della cultura italiane organizzato dal Consolato di Zurigo sia presso l’Università di Sangallo che all’interno del Palazzo del Governo del Cantone dei Grigioni. Le ragioni di tale iniziativa riguardano il fatto che al termine dell’anno scolastico in corso chiuderà l’unica scuola italiana superiore paritaria rimasta attiva nella città di Sangallo permettendo solo agli studenti dell’ultimo anno di diplomarsi e dal fatto che durante il mese di giugno il Governo del Cantone dei Grigioni dovrà decidere se mantenere l’italiano come lingua obbligatoria presso le scuole, oppure se sostituirlo con l’inglese.
Malgrado apprezzi l’intenzione di aumentare gli studenti di italiano del 10 percento entro il 2020 (quindi anche promuovere la lingua in Paesi come la Corea del Sud e la Cina), ritiene importante che sia riservato un occhio di riguardo anche all’esistente, altrimenti si acquisirebbero sì nuovi italofoni, perdendo però terreno nei Paesi storici dell’emigrazione italiana.
Nel sottolineare che fra gli impegni della DGSP vi è anche la promozione delle attività commerciali italiane, ricorda che, in occasione della scorsa Assemblea Plenaria, è iniziato un dialogo tra la V Commissione Tematica e il Capo Ufficio I della DGSP, durante il quale si è stabilito di avviare una collaborazione tra il CGIE e le Camere di Commercio per pro-muovere in modo integrato anche altre attività imprenditoriali che non competono a tali istituti. Ritiene quindi opportuno proseguire in tale direzione.

Il min. plen. Vincenzo DE LUCA (Direttore Generale DGSP) ringrazia il CdP e l’intero CGIE per i continui spunti di affinamento, innovazione e modifica di procedure delle attività in programma.
Invita quindi il cons. leg. Nocella a fornire specifiche risposte circa il sistema di e-learning (per il quale è in fase di conclusione un’importante convenzione) e l’asilo di Johannesburg, al quale sono stati riassegnati i fondi sia per il 2017 che per il 2018.

Il cons. leg. Roberto NOCELLA (Capo Ufficio V DGSP) informa dell’intenzione di prose-guire nella collaborazione con il Consorzio ICoN per mettere a disposizione dei docenti degli enti promotori una piattaforma online che sarà arricchita di ulteriori contenuti e ini-ziative; inoltre, nell’ottica di una maggiore integrazione delle diverse componenti che il D. Lgs. n. 64/2017 riunisce nel “sistema della formazione italiana nel mondo” si intende estendere tale piattaforma ai docenti delle scuole paritarie. Sono intanto state recepite le valutazioni del servizio giuridico e, nei prossimi giorni, si invierà il testo al Consorzio ICON per finalizzare tale procedura, per il miglioramento della qualità dei corsi.
Si conviene pienamente sull’importanza degli asili e, più in generale, degli interventi in Sudafrica, tant’è vero che per l’anno scorso si è intervenuti tramite un ulteriore canale (il capitolo di spesa 2619, piano gestionale n. 2); come si evince dal piano di riparto, informa che per la prima assegnazione ci si è intanto focalizzati sugli enti che hanno ricevuto un contributo lo scorso anno, allo scopo di non ritardare le procedure.
Rispetto a quanto esposto dal direttore generale de Luca e dal direttore centrale Vellano, si limita ad aggiungere che, nell’ottica del miglioramento delle procedure su cui ci si intende confrontare con i Consiglieri del CGIE, si è adottato il piano di riparto tramite decreto, pubblicato sul sito web della Farnesina; tale sistema rappresenta anche una misura di autodisciplina per l’Ufficio V: trattandosi di gestione di fondi pubblici di cui si deve dare conto nel momento in cui si dovesse porre l’esigenza di integrare o modificare le decisioni assunte, occorrerà emanare un altro decreto che va motivato e per la redazione del quale occorrerà esplicitare il ragionamento alla base delle disposizioni. Tale lavoro è propedeutico a quello di modifica della Circolare n. 13; sussistono infatti molti ambiti che possono essere toccati: la creazione del portale testé illustrato segue l’ottica dell’innovazione, dematerializzazione e semplificazione delle procedure, con responsabilizzazione a tutti i livelli per le fasi di attribuzione dei contributi. Dal momento, inoltre, che occorre intervenire sui concetti, quindi sulle unità di misura da considerare per la valutazione e la comparazione delle attività di insegnamento (che risentono dei vari contesti), sottolinea come l’interazione con il CGIE si sia sempre rivelata molto fruttuosa.
Certamente ci si confronterà anche in futuro sulla questione, per la quale sono già state sviluppate alcune riflessioni; inoltre, tutto il lavoro che si sta svolgendo assieme al CGIE è di aiuto per la DGSP al fine di semplificare, migliorare e rendere maggiormente trasparenti i meccanismi.

Il min. plen. Roberto VELLANO (Direttore Centrale DGSP) informa che l’internazionalizzazione del sistema universitario – questione sollevata dal vice segretario generale Mangione – si trova in una fase relativamente avanzata: il gruppo tripartito com-posto da MAECI, MIUR e CRUI si è riunito più volte nell’ultimo anno producendo un piano di azione piuttosto articolato in cui sono definite le strategie, le iniziative e le priorità settoriali e per Paese. Ovviamente, come per tutti gli esercizi complessi che coinvolgono più attori, è essenziale il coordinamento, su cui si sta lavorando con grande determinazione, perché si tratta di un settore su cui si è chiamati a produrre risultati concreti anche in termini quantitativi (ovvero di flusso di studenti e di talenti che dall’estero vengono a studiare in Italia); al riguardo, sussistono già diverse isole di eccellenza non solo nell’ambito artistico e musicale, ma anche in quello dei Politecnici e di altre Facoltà pubbliche e private. Sebbene rimanga ancora molta strada da percorrere, è importante il fatto che non si parta da zero; inoltre, assicura che sussiste la forte consapevolezza che uno dei punti deboli riguarda l’accoglienza non solo da un punto di vista accademico e didattico, ma anche di mancanza di informazioni pratiche (come ottenere il visto, il permesso di soggiorno, il codice fiscale, ecc.). A tale proposito, segnala che il sito web predisposto dall’Ufficio VII (a cui si accede digitando l’indirizzo www.studyinitaly.esteri.it) rappresenta un tentativo in tale direzione: oltre alle informazioni sui corsi, sulle procedure di iscrizione e su quelle di concessione delle borse di studio, ne vengono fornite diverse di carattere pratico.
Per quanto riguarda la questione dei dirigenti scolastici, informa innanzitutto che sussiste una certa resistenza da parte del MIUR a lasciarli partire verso l’estero per colmare il divario (una sede in Italia rimasta scoperta dà luogo a una serie di problemi di gestione). Inoltre, considera determinante sia la selezione che la formazione dei dirigenti scolastici: una volta identificati e verificata la conoscenza delle lingue, è necessario garantire loro un adeguato periodo di formazione per conoscere il contesto in cui andranno a operare e per sviluppare una sensibilità multiculturale, allo scopo di divenire promotori della lingua e della cultura italiane all’estero; si tratta di un importante salto di qualità affatto scontato, sebbene avvenga in alcuni casi (come in Australia). Per giungere a questo risultato, non è possibile agire da soli: tale esercizio richiede sempre più il coinvolgimento del MIUR; si tenterà pertanto di sensibilizzarlo in merito, anche attraverso la creazione di una struttura operativa dedicata a questo settore all’interno dello stesso MIUR, per migliorare il raccordo operativo.

Il min. plen. Vincenzo DE LUCA (Direttore Generale DGSP), confermando la necessità di un processo di formazione e di individuazione dei profili dei dirigenti scolastici, nonché di creazione del ruolo di promotore della lingua e della cultura italiane, informa tuttavia di aver riscontrato significativi passi in avanti da parte degli ultimi dirigenti scolastici partiti dall’Italia, che ha personalmente incontrato dopo la selezione.
Si dichiara lieto dell’apprezzamento manifestato dal CGIE in ordine all’approccio centra-lizzato della programmazione; a suo parere, sono degne di nota anche l’estrema flessibilità e la specificità nella declinazione, perché la definizione delle strategie-Paese annunciata in occasione degli Stati Generali della Lingua Italiana riguarda non solo scopi numerici, ma anche aspetti più sostanziali: senza l’individuazione delle concrete potenzialità, degli ambiti nei quali agire, dei bacini d’utenza a cui rivolgersi, degli strumenti, degli interessi specifici e delle possibili difficoltà non si può realizzare alcun obiettivo. È evidente la necessità di cominciare laddove sussiste il maggior potenziale di crescita per poi allargare l’ambito d’azione; non è infatti un caso che i primi Paesi in cui si è discusso di strategie-Paese siano la Svizzera, gli Stati Uniti, l’Australia e il Brasile, caratterizzati da una forte emigrazione italiana. Certamente, nella promozione non solo della lingua, ma dell’intera sfera culturale, occorre avvalersi della forte leva rappresentata dalle comunità italiane all’estero e dalla nuova generazione di emigrati.
Condivide la necessità di stabilire una stretta relazione tra conoscenza della lingua e citta-dinanza italiana (si è anche fatto un tentativo in tal senso), perché quest’ultima deve essere anche culturale oltre che amministrativa, burocratica e anagrafica; riuscire a promuovere l’avvicinamento tra cittadinanza e cultura italiana (auspicando che si traduca anche in atti legislativi) rappresenta non solo un’ulteriore leva di diffusione, ma anche il rafforzamento di un legame.
Concordando con il Segretario Generale circa l’importanza di far conoscere all’Italia il va-lore di tanta produzione culturale italiana all’estero, ritiene si possa tentare di ulteriormente valorizzare lo strumento delle borse di studio eventualmente anche nell’ambito del Salone del Libro di Torino o in occasione della Fiera del Libro di Milano.
Sottolinea infine come gli enti promotori possano rappresentare anche forze propulsive di iniziative e di progetti: alcuni input provengono da Roma, ma se ne attendono molti anche dalle varie sedi; al riguardo, informa di avere fortemente apprezzato l’idea esposta dal vi-ce segretario generale Mangione, relativa all’abbinamento del settantesimo anniversario della Costituzione alla cucina italiana.

Riccardo PINNA (Sudafrica) informa che l’asilo Mondo Magico, vista la grave situazione economica in cui versa, è rimasto privo di una figura dirigenziale (si è dovuto licenziare il preside), suscitando l’indignazione delle famiglie dei bambini.

Il min. plen. Vincenzo DE LUCA (Direttore Generale DGSP) assicura che quest’anno verrà assegnato all’asilo Mondo Magico di Johannesburg un contributo quasi pari a quello ero-gato nel 2015.

Il PRESIDENTE sospende brevemente la seduta.

I lavori, sospesi alle ore 16.50, riprendono alle ore 17.10

Avverte quindi che si passa all’esame dei punti nn. 8 e 13 all’ordine del giorno. Invita quindi il consigliere Lodetti a riferire in merito.

Gianluca LODETTI (Italia) ricorda come l’incontro con il ministro Poletti abbia generato un’interlocuzione che sinora non ha portato agli sviluppi sperati, vista il mancato avvio di un tavolo di lavoro strutturato.
Per quanto riguarda la convenzione tra MAECI e patronati, informa che, benché questi ul-timi abbiano trasmesso la documentazione necessaria al Ministero, la bozza di convenzio-ne elaborata dal Ministro non è stata resa nota al CGIE né agli stessi patronati; occorre per-tanto attendere di confrontarsi con il direttore generale Vignali – il quale ha affermato la necessità di un ulteriore passaggio per completare la procedura, che verrà effettuato una volta insediato il nuovo Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – per conoscere gli intendimenti dell’Amministrazione circa gli aspetti tecnici che riguarda-no l’ipotesi di convenzione.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) invita a tener presente che si è volu-tamente rallentato l’iter relativo alla predisposizione della bozza di convenzione per evita-re che fosse strumentalizzata o attaccata durante la campagna elettorale. Malgrado ciò, l’Amministrazione intende comunque procedere in tal senso, dal momento che sussiste l’obiettivo di creare un sistema di sostegno alla rete consolare (che coinvolge patronati, as-sociazioni, ecc.) al fine di raggiungere connazionali residenti nelle aree più remote dei Paesi di accoglienza.
Rassicura i presenti circa l’esistenza della bozza di convenzione, su cui si sta ancora lavo-rando e che verrà quanto prima inviata ai membri del CGIE, tuttavia avverte che le proce-dure interne al Ministero prevedono che sia sottoposta al vaglio del Servizio Affari Giuri-dici, dell’Ufficio Legislativo (che fa parte del Gabinetto) e dello stesso Gabinetto del Mini-stro (si tratta di una convenzione tra MAECI e patronati, quindi deve essere sottoposta all’attenzione del vertice); sarebbe pertanto inutile visionarla prima di tali passaggi, perché certamente vi sono alcune modifiche da apportare, come la durata della convenzione che non può essere illimitata come stabilito nella bozza, ma deve prevedere un termine di scadenza comunque rinnovabile. Saranno in ogni caso ben accolti eventuali proposte, segnalazioni o spunti da parte del CdP.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) considera molto cali-brato il punto n. 5 della relazione di Governo riguardante tale questione, che reputa un’ottima base di partenza.

Il PRESIDENTE, visto il momento di forte instabilità, sollecita un’accelerazione dei tempi nella stipula della convenzione in esame per evitare che venga annullata l’intera procedu-ra una volta insediato il nuovo Governo.

Gianluca LODETTI (Italia) osserva come non sia inoltre necessaria una decretazione, dal momento che si tratta di un atto interno al Ministero.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) ritiene che si riuscirà a inviare la bozza di convenzione ai membri del CGIE nel corso delle prossime settimane.

Il PRESIDENTE esprime il parere che i tempi siano ormai maturi per giungere alla definizione e alla messa in atto di tale convenzione.
Invita quindi il consigliere Lodetti a introdurre l’ordine del giorno relativo allo statuto dei lavoratori transfrontalieri.

Per quanto riguarda la predisposizione dello statuto dei lavoratori frontalieri in merito al quale è stato distribuito un documento ai presenti, Gianluca LODETTI (Italia) ritiene op-portuno che, in questa fase, il Comitato di Presidenza faccia proprio tale documento (già discusso dal tavolo interministeriale e posto all’attenzione dell’Assemblea Plenaria, sebbene siano state apportate talune modifiche, seppur minime) da inviare ai Ministeri partecipanti al tavolo di lavoro (MSE, MEF e MLPS, oltre ovviamente al MAECI) in modo che possano esprimersi in merito.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) chiede se il tavolo di lavoro cui ha fatto riferimento il consigliere Lodetti sia stato convocato dal CGIE o da un Ufficio del Ministero.

Gianluca LODETTI (Italia) informa che si tratta di un tavolo di lavoro del CGIE presso la Farnesina, delle cui convocazioni si è sinora occupata la Segreteria Esecutiva del CGIE.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) afferma pertanto di poter agire in tal senso.

Il PRESIDENTE ritiene di ricordare che il CGIE abbia inviato una sua delegazione accom-pagnata dal Segretario Esecutivo presso i Ministeri coinvolti.

Gianluca LODETTI (Italia) rende noto che il tavolo di lavoro è composto da due rappre-sentanti del CGIE (in quanto titolare dell’operazione), dai funzionari del MAECI, del MLPS e del MEF (malgrado i ripetuti inviti, il Ministero dello Sviluppo Economico non è mai intervenuto). In quel contesto non si è riusciti però a ottenere l’auspicata interlocuzio-ne di tipo politico e ci si è quindi limitati ai quadri intermedi; è comunque importante ot-tenere almeno una risposta riguardo al documento approvato, affinché possano esprimersi in occasione della prossima riunione del tavolo da convocarsi quanto prima.

Per quanto concerne la relazione instaurata con il MLPS, Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) ricorda gli incontri con il ministro Poletti e presso la Camera dei Deputati svolti lo scorso anno, nonché l’impegno assunto dallo stes-so Ministro di approfondire la questione relativa all’intervento del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle attività di orientamento e accompagnamento (alla partenza e all’arrivo, coinvolgendo le reti sociali, quella consolare e i Comites) in favore della nuova emigrazione. Il ministro Poletti ha poi incaricato il direttore generale Tatiana Esposito di effettuare una verifica all’interno del Ministero circa le opportunità di finanziamento e di approntamento di un programma pilota mirato ad alcune aree considerate prioritarie; in occasione dell’ultima Assemblea Plenaria del CGIE, il direttore generale Esposito ha inviato il Capo Segreteria della Presidenza dell’Anpal (una delle strutture operative del MLPS che si occupa di politiche attive) che, pur riconfermando l’interesse e l’impegno di tale Ministero a intervenire in ordine alle attività di orientamento, ha svolto un intervento interlocutorio manifestando la necessità di ulteriori verifiche, perché gli strumenti a loro disposizione non compendiano operazioni del genere. Dal momento che il direttore generale Esposito non ha potuto partecipare agli odierni lavori del CdP, propone di accertarsi quanto prima che gli impegni assunti dal ministro Poletti abbiano un riscontro concreto in termini di attivazione delle misure necessarie. Reputa opportuno svolgere tale verifica a breve termine senza attendere l’insediamento del nuovo Governo, nonché incontrare nuovamente il direttore generale Esposito e il Capo Segreteria della Presidenza dell’Anpal (dietro espresso invito da parte della Segreteria Esecutiva del Consiglio Generale) per stabilire se sussista ora la possibilità di intervenire con un progetto pilota che, seppur limitato, può rappresentare un elemento di partenza. Occorre inoltre chiedere contestualmente l’avvio del tavolo di discussione (per il quale si prevede anche la presenza del MAECI: la Segreteria Esecutiva del CGIE ha partecipato fin dall’inizio agli incontri svolti con il ministro Poletti, quindi considera necessaria una sinergia per avviare piccoli progetti in ordine all’orientamento della nuova emigrazione basandosi sull’esperienza dello stesso MAECI) per proseguire la riflessione.
Ritiene infine che l’accentuarsi del deficit demografico (ormai verificato da tutti, visto che si sta addirittura ricominciando a discutere di un’ulteriore riforma pensionistica) possa fungere da leva per effettuare alcune sortite mediatiche, dal momento che tale situazione è aggravata dai nuovi flussi migratori dall’Italia; se il CGIE riuscisse a inserirsi in questo dibattito, probabilmente riuscirebbe a rafforzare le sue richieste e le sue posizioni.

Malgrado sia consapevole del fatto che la risposta del MLPS sarà di attendere l’insediamento del nuovo Governo, Gianluca LODETTI (Italia) sottolinea come tale Mini-stero potrebbe comunque compiere un’azione di ricognizione circa le possibili linee di fi-nanziamento per temi considerati sensibili – durante l’incontro con il ministro Poletti sono già state fornite indicazioni sul recupero di fondi per la formazione professionale che il MLPS non ha utilizzato – per poi approcciare nuovamente la Direzione Generale.
Ricorda inoltre la predisposizione di un ottimo documento inviato al ministro Poletti con-tenente l’analisi della situazione della nuova emigrazione e diverse ipotesi di lavoro che, a suo giudizio, deve essere nuovamente allegato alla richiesta di un incontro.

Il PRESIDENTE ricorda come l’Ufficio I della DGIT abbia promosso, sostenuto e finanzia-to per anni numerosi progetti, tra cui “Primi Passi”; visto l’interesse del CGIE a rilanciare le questioni relative all’orientamento della nuova mobilità sia alla partenza che all’arrivo, chiede se sia possibile ottenere la documentazione relativa alle risultanze di tali progetti da pubblicare sul sito web del Consiglio Generale, ormai efficiente, per consentirne la vi-sualizzazione agli italiani che intendono trasferirsi all’estero. Ovviamente si attende che il MLPS fornisca indicazioni più dettagliate e contribuisca alla realizzazione di quanto au-spicato dal CGIE.

Apprezzando l’iniziativa suggerita dal Segretario Generale, la cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) rende noto che si possono intanto pubblicare i link che ri-mandano alla documentazione relativa ad alcuni progetti, come “Primi Passi in Germa-nia” e “Primi Passi nel Regno Unito”; è possibile inoltre realizzare una tabella degli altri progetti avviati, nonché pubblicare la notizia relativa all’esistenza degli sportelli di assi-stenza ai connazionali.

Entra in Aula il min. plen. Luigi Maria Vignali, Direttore Generale della DGIT

Il PRESIDENTE, salutato l’ingresso del direttore generale Vignali, riassume a suo benefi-cio quanto discusso sinora circa la questione relativa alla collaborazione con il MLPS e alla bozza di convenzione tra il MAECI e i patronati.

In ordine alla convenzione tra MAECI e patronati, il min. plen. Luigi Maria VIGNALI (Direttore Generale DGIT) informa che è stato affinato il progetto di testo consegnato alla DGIT, che è quindi pronta a confrontarsi su un progetto concreto; ovviamente si tratta di un approfondimento tecnico che non pregiudica la decisione politica circa l’opportunità di siglare tale convenzione. Si dichiara convinto dell’efficacia di tale iniziativa perché introduce elementi di trasparenza, di controllo e di regole, tuttavia si dovrà ottenere una verifica sia politica che sindacale circa l’opportunità di firmarla. La Direzione Generale si impegna comunque a inviarlo al CGIE in tempi brevi, una volta visionato ulteriormente il testo.

Il PRESIDENTE sottolinea la necessità di accelerare i tempi per evitare eventuali imprevisti.

Entra in Aula il min. plen. Luca Sabbatucci, Direttore Generale della DGRI

Il PRESIDENTE porge il benvenuto al min. plen. Luca Sabbatucci, Direttore Generale del-la DGRI.

Il min. plen. Luigi Maria VIGNALI (Direttore Generale DGIT) ragguaglia il direttore gene-rale Sabbatucci su quanto sinora discusso circa la convenzione tra MAECI e patronati.

Il PRESIDENTE, informato il direttore generale Sabbatucci delle segnalazioni che spesso giungono relativamente alla carenza di personale della rete consolare, ricorda che la Legge di Bilancio del 2018 ha previsto un aumento di centocinquanta funzionari inviati da Roma e di cento unità assunte in loco che, sebbene non risolva la situazione, consente almeno di porre rimedio alle emergenze. Invita quindi il direttore generale Sabbatucci a rendere noti i criteri, le modalità e i tempi di assegnazione di tali funzionari alle diverse sedi.

Nella convinzione che un lavoro comune possa arrecare beneficio alla funzionalità della rete diplomatico-consolare all’estero, il min. plen. Luca SABBATUCCI (Direttore Generale DGRI) conferma che la Legge di Bilancio di quest’anno, in controtendenza rispetto al pas-sato, ha consentito – grazie a uno sforzo congiunto, diffuso e bipartisan dell’Amministrazione con le forze parlamentari – l’approvazione di misure particolarmente significative per il MAECI, come il concorso per centocinquanta funzionari amministrativo-consolari contabili che dovranno ricoprire posti di un certo livello all’interno della rete diplomatico-consolare e l’aumento di cento impiegati a contratto, il cui contingente raggiunge così le 2820 unità; a questo si aggiungono altre misure che intervengono sulle scarse risorse che hanno consentito un turnover molto ridotto, come una settantina di assunzioni tra la terza e la seconda area nel corso del 2017, che porta a oltre duecento il numero degli impiegati di ruolo da utilizzare nel corso del prossimo biennio. Fa presente che solo il contingente dei contrattisti è cresciuto in misura assoluta, perché è l’unico che le Amministrazioni finanziarie hanno consentito di aumentare.
Informa che si sta compiendo uno studio ponderato sui carichi e sugli orari di lavoro delle sedi (quindi non limitandosi a visionare l’annuario statistico del MAECI) per individuare lo staff ideale; al riguardo, la DGIT ha contribuito in modo molto utile inviando le sue osservazioni sulla parte consolare. Rende quindi noto che le unità operanti attualmente nella rete hanno subito una diminuzione di circa seicento unità (da duemila a millequattrocento in 10 anni), malgrado il numero degli Uffici sia rimasto inalterato se non addirittura cresciuto (le sedi soppresse erano principalmente Agenzie consolari o Consolati che servivano un bacino di utenza non particolarmente ampio, salvo casi particolari), senza dimenticare l’aumento clamoroso delle iscrizioni all’Anagrafe consolare; ciò fornisce la misura della difficoltà di mantenere un livello accettabile di servizi per i connazionali. È pur vero che si è riusciti a ridistribuire ai Consolati una percentuale della tassa di cittadinanza e a far aumentare l’ISE (Indennità Servizio all’Estero) per gli impiegati di ruolo operanti soprattutto in Paesi ove sussistono maggiore difficoltà di copertura, comunità particolarmente numerose e altre criticità (ad esempio, l’America Latina – per il Brasile si è ottenuto il 15 percento in più come scopo incentivante – e l’Oceania); si è proceduto anche alla diminuzione dell’ISE per il personale operante presso Paesi ove non si registrano grandi comunità italiane.
In ordine alla distribuzione nella rete del personale aggiunto, rende noto che attualmente sussistono meno di 500 operatori consolari “puri” (ovvero impiegati o funzionari di ruolo che si occupano esclusivamente di questioni consolari), mentre gli altri si occupano di amministrazione, contabilità, comunicazioni protette e altre mansioni che la legge riserva loro; l’idea della DGRI è aumentare di cento unità il contingente di ruolo che si occupa esclusivamente di questioni consolari (ad esempio, un commissario amministrativo di un’Ambasciata o di un Consolato, benché sulla carta non risulti, di fatto finisce inevitabil-mente per occuparsi di questioni consolari) cercando di individuare il miglior piano di distribuzione insieme alla DGIT, da cui si accettano (anzi, si sollecitano) consigli circa le priorità di distribuzione del personale consolare (ritiene che tale Direzione Generale sia in stretto contatto con il CGIE per verificare le criticità sul territorio). Inviare personale da Roma consente maggiore elasticità nella destinazione del contingente di ruolo nel caso cambino le criticità da affrontare. Non sussiste la medesima elasticità per il personale a contratto locale, che comunque sopperirà alle problematiche consolari, ma per il quale oc-correrà compiere uno studio più accurato, perché una volta autorizzatane l’assunzione non potrà essere indirizzato altrove; è pertanto necessario individuare i Paesi ove la pres-sione e gli interessi dei connazionali residenti risulti costante o in crescita, sebbene sussista la facoltà sia di inviare personale di ruolo in assegnazione breve che di assumere personale a contratto a tempo determinato per situazioni non strutturali ma contingenti (come nel caso del Consolato di Londra durante la fase brexit).
Un ulteriore criterio su cui basarsi riguarda la qualità delle risorse, non potendo contare sulla quantità: oggi vi è un solo addetto a ogni incarico che deve quindi svolgere al meglio il proprio lavoro. Per questa ragione, si è deciso di incrementare significativamente gli elementi di formazione che, a differenza del passato, è continua: il personale è chiamato a seguire continuamente corsi (brevi o lunghi) sostenendo un esame finale, in modo che ogni impiegato inviato all’estero si intenda di ogni mansione del suo profilo (questioni consolari, contabili e amministrative). Va tenuto presente l’età media dei dipendenti di ruolo del MAECI è 56 anni: non è sempre facile imparare nuove mansioni. Per questa ragione, è importante procedere parallelamente a nuove assunzioni: un primo contingente composto da una trentina di persone assunte lo scorso anno, che sta seguendo oggi gli adeguati corsi di formazione, potrà partire per l’estero già entro quest’anno; inoltre, è previsto un concorso per il quale si attendono decine di migliaia di domande.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord – Germania) se-gnala che la rete consolare in Germania è in forte sofferenza: dei 184 impiegati ne sono ri-masti 178 (malgrado il notevole aumento di connazionali: circa 200 mila iscritti all’Aire e non), di cui 64 di ruolo e 114 a contratto locale; le difficoltà di tale rete sono determinate anche dalle seguenti ragioni: due impiegati di ruolo presso la sede di Berlino sono in avvicendamento; due contrattisti operanti nella sede di Colonia sono part-time; quattro impiegati a contratto locale presso quella di Dortmund sono part-time e altri due andranno a breve in pensione; risulta un contrattista part-time presso la sede di Friburgo; due impiegati di ruolo (su tre) nel corso del 2018 lasceranno la sede di Hannover, dove si contano anche tre contrattisti part-time e due in aspettativa lunga; la sede di Stoccarda conta un contrattista in congedo parentale lungo e, probabilmente, perderà sei impiegati di ruolo entro il corrente anno; uno dei contrattisti della sede di Wolfsburg è dimissionario. Sulla base di tali dati emerge che attualmente vi è un impiegato ogni 6700 connazionali.
Invita pertanto a dedicare particolare attenzione a tale area in sede di distribuzione del contingente di ruolo.

Il min. plen. Luca SABBATUCCI (Direttore Generale DGRI) conferma che l’attenzione della DGRI è rivolta alla Germania, per la quale è stata già predisposta una scheda di appro-fondimento.

Il PRESIDENTE avverte il direttore generale Sabbatucci che necessitano di particolare at-tenzione anche altre aree, come ad esempio l’America Latina dove da tempo si registrano gravi difficoltà.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina), confermata la gravità della situazione della rete consolare in America Latina (ad esempio il Consolato di Rosario ha a disposizione un impiegato ogni novemila connazionali), di cui certamente la DGRI è stata messa al corrente dalla DGIT, ritiene di aver inteso che l’invio di cento nuovi funzionari e impiegati presso le sedi estere richiederà circa due anni, vista la necessità di formarli adeguatamente; occorre pertanto individuare il modo di gestire la situazione in tale arco di tempo, dovendo anche tener presente che l’attuale contingente diminuirà ulteriormente, quindi solo una parte dei neoassunti andrà a coprire nuovi incarichi, mentre gli altri dovranno occupare i posti rimasti vacanti.
Segnala poi che il rilascio del passaporto presso il Consolato di La Plata non comporta al-cuna prenotazione e attesa (è sufficiente recarsi presso lo sportello per ottenerlo in una settimana), mentre in quello di Rosario la lista di attesa raggiunge almeno un anno (nel frattempo la situazione è ulteriormente peggiorata). Ciò comporta notevole disagio per la comunità italiana residente nella Circoscrizione di Rosario, che si sente tra l’altro discriminata e, al suo interno, serpeggia l’errata opinione che il Console abbia assunto un atteggiamento negativo nei suoi confronti. Dal momento che è previsto l’invio di personale in assegnazione breve, chiede se sia possibile trasferire temporaneamente un funzionario dal Consolato di La Plata a quello di Rosario, allo scopo anche di dimostrare che l’Amministrazione ha a cuore la questione e si sta impegnando per migliorare il sistema dei servizi.
Sottolinea come, ovviamente, la situazione dipenda anche dalla sensibilità del Capo mis-sione: l’attuale Console di Rosario ha assunto la molto apprezzata iniziativa di recarsi personalmente (anche con sacrificio) a Santa Fe de la Vera Cruz per ritirare le domande di passaporto e le impronte digitali, mentre quello precedente si è limitato a affermarne l’impossibilità a causa della carenza di personale; ciò dimostra come la formazione dei funzionari debba affinare anche la loro sensibilità, oltre che le capacità operative.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) informa che la situazione del Consolato di San Paolo è in fase di miglioramento in ordine ai tempi sia per il riconoscimento della cittadinanza che per il rilascio del passaporto per il quale, possano essere ulteriormente ridotti, sussiste un’attesa di massimo quaranta giorni dal momento della richiesta al recapito presso il domicilio. Ritiene comunque opportuno informare meglio i connazionali circa il funzio-namento del sistema “Prenota online”, nonché gli orari adeguati per effettuare l’accesso.

Concordando con il vice segretario generale Gazzola sul fatto che il personale neo-assunto dovrà anche coprire i posti lasciati vacanti da coloro che, ad esempio, vanno in pensione, il min. plen. Luca SABBATUCCI (Direttore Generale DGRI) ritiene poco probabile che il numero di impiegati di ruolo in servizio nella rete all’estero ritorni ai livelli numerici di dieci anni fa; per questa ragione si è deciso di puntare sulla qualità e sull’organizzazione del lavoro. Ovviamente la qualità del lavoro non è richiesta solo ai dipendenti di ruolo, ma anche e soprattutto ai Capi missione, questione su cui sussiste identità di vedute tra la DGRI e la DGIT.
Tiene inoltre a evidenziare che se da un lato sta diminuendo il numero dei dipendenti di ruolo, dall’altro sta aumentando (e continuerà ad aumentare) quello del personale assunto in loco, per il quale occorre individuare le mansioni che può svolgere: ad esempio, le segretarie degli Ambasciatori o dei Consoli devono essere a contratto, così come gli autisti; ciò consente di far svolgere al contingente di ruolo solo i compiti previsti dalla legge (comunicazioni protette, pratiche per la cittadinanza, ecc.). Si ritiene infatti che delineando al meglio le diverse mansioni è possibile recuperare posizioni. Considera inoltre fondamentali i metodi di lavoro, questione su cui ci si sta lavorando in collaborazione con la DGIT.

Confermando che sussistono difficoltà anche nella rete consolare in Europa, Eleonora MEDDA (Belgio) comunica che la ristrutturazione avvenuta negli ultimi anni ha comporta-to l’assorbimento di tutto il territorio del Limburgo da parte della Cancelleria consolare di Bruxelles a seguito della chiusura dell’agenzia consolare di Genk, dei Consolati di Mons e di La Louvière, oltre a quello di Liegi ove è stato mantenuto un Consolato onorario. È inoltre prevista la sostituzione di appena due impiegati degli otto in partenza dal Consolato di Charleroi.
Fa poi presente che, vista la distanza di duecento chilometri fra Charleroi e Liegi, era stata prevista per i connazionali anziani e bisognosi la permanenza mensile per la consegna dei documenti, ma segnala che durante i primi mesi del 2018 ne è stata effettuata solo una e non si hanno certezze per il resto dell’anno.

Per quanto riguarda i Paesi anglofoni extraeuropei, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) informa che la criticità maggiore deriva dalla chiusura del Consolato di Durban la cui utenza grava ora interamente sulla sede di Johannesburg (per percorrere la distanza fra tali città sono necessarie dodici ore di viaggio in macchina); occorre pertanto un rafforzamento della rete in Sudafrica anche alla luce del momento politico estremamente pericoloso vissuto dal Paese, che potrebbe portare anche allo scoppio di una guerra civile.
Rileva come non giungano notizie negative riguardanti la sostituzione del Consolato di Edmonton con uno sportello consolare, mentre la chiusura del Consolato di Newark ha comportato l’appesantimento degli oneri di quello di New York già oberato; per fortuna l’incaricato al vertice sta gestendo magnificamente la situazione. A questo riguardo, chiede di individuare velocemente una soluzione al pensionamento a settant’anni dei Consoli onorari stabilito dal D.P.R. n. 18/67, come ad esempio delegare al Console Generale di riferimento la discrezionalità (ovviamente con l’approvazione del MAECI) di prorogarne l’incarico di anno in anno.

Il PRESIDENTE ricorda come la Segreteria Esecutiva del CGIE sia ormai da tempo sotto organico e come necessiti quindi almeno di un impiegato in più; tale Segreteria è composta attualmente da una sola addetta che, per ragioni particolari, è assunta in riferimento al capitolo di spesa n. 3131; ciò comporta oggettive difficoltà anche dal punto di vista organizzativo.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) precisa che l’organico della Segreteria Esecutiva è composto da due impiegate di ruolo: una che si occupa della contabilità e un’altra assunta con un contratto part-time estremo che ne prevede l’impiego solo per due mesi all’anno (le altre persone attualmente presenti in Aula forniscono pre-stazioni di lavoro occasionali durante gli eventi); inoltre, sussiste un contratto specifico per la gestione del sito web. Sottolineato come fino a qualche anno fa la Segreteria potesse fare affidamento su circa dieci impiegati di ruolo, conferma l’esigenza di aumentarne l’organico.

Il min. plen. Luigi Maria VIGNALI (Direttore Generale DGIT) sottolinea come il direttore generale Sabatucci abbia fatto stato di un approccio strutturato al nodo delle risorse uma-ne sulla rete consolare e di una collaborazione interdirezionale molto forte che parte da un’analisi complessa sui carichi di lavoro, sulla produttività degli impiegati, sulla loro polifunzionalità, e che ricerca obiettivi quali la flessibilità, gli incentivi e la qualità, il tutto avente come base una formazione approfondita e multidisciplinare. Ritiene si tratti di una risposta importante perché risulta evidente la presenza di una strategia nella gestione del-le scarse risorse umane a disposizione. Sussistono inoltre novità importanti legate alla Legge di bilancio, relative alle assunzioni del personale a contratto.
Assicura quindi che si gestirà la questione nel miglior modo possibile, tenendo conto dell’analisi cui si è fatto riferimento, tuttavia, una volta formate e assegnate le risorse sulla base delle indicazioni fornite dal CGIE e dalla DGIT, il compito del direttore generale Sabbatucci si esaurisce: il funzionamento del sistema di “Prenota online” o la comparazione tra il Consolato di La Plata e quello di Rosario sono questioni che attengono alla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero. A questo riguardo, sebbene sia vero che la sede di Rosario abbia un carico di lavoro teorico maggiore di quella di La Plata, segnala come gli impiegati di quest’ultima siano in realtà meno produttivi perché ciascuno svolge 960 pratiche l’anno contro le 1500 evase da quelli operanti a Rosario; i lunghi tempi di attesa dipendono in parte dalla pressione esercitata dall’utenza in termini di richieste, che evidentemente sono maggiori a Rosario (circa 10 mila connazionali per addetto) rispetto a La Plata (circa 5600 connazionali per addetto). Ovviamente si tratta di una questione di cui si tiene conto (benché non sia semplice intercettare con esattezza tutte le situazioni), tant’è vero che la sede di Rosario è la prima nella lista delle priorità; sono inoltre ben presenti gli altri casi menzionati come la Germania, il Belgio, gli Stati Uniti, il Canada e il Sudafrica; in proposito, rende noto che la sede di Johannesburg risulta essere ancora più produttiva di quella di Rosario (circa duemila pratiche l’anno per ogni impiegato, quindi un rendimento doppio rispetto alla media), cosa che probabilmente dipende dalle poco numerose pratiche per la cittadinanza – estremamente complesse da operare.

La riunione prosegue alcuni minuti a microfoni spenti.

Per quanto riguarda l’ordine del giorno relativo alle azioni da compiere circa la riforma degli organismi di rappresentanza che chiaramente deve essere approvata dal Parlamento, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ritiene che al momento non si possa fare altro che affermare la necessità di presentarla al Governo non ancora insediato tramite il futuro Presidente del CGIE nonché Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con la raccomandazione di farla propria; in questo modo il Parlamento non potrà che approvarla rapidamente.

Il PRESIDENTE approva la soluzione individuata dal vice segretario generale Mangione.

In ordine alla relazione annuale, la quale procede dalle riunioni delle Commissioni Conti-nentali che si devono occupare del livello di integrazione e degli eventuali conflitti giuri-dici che sussistono fra cittadini italiani e le Istituzioni del Paese di residenza, confluendo in quella predisposta dal CdP che valuta gli eventi dell’anno precedente e stabilisce le proiezioni per il triennio successivo, Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ricorda come negli ultimi anni il documento predisposto non abbia rispecchiato i criteri stabiliti; occorre pertanto svolgere quella riguardante gli anni 2016 e 2017 (nel 2015 si è svolta una sola riunione del Comitato di Presidenza del CGIE uscente) chiedendo contributi ai Comites e ai Consiglieri operanti nelle diverse aree (ha già personalmente provveduto in tal senso e invita gli altri Vice Segretari Generali a fare altrettanto) riguardo i temi che considerano più importanti. È quindi necessario dibattere sulla questione in occasione delle prossime riunioni continentali, per poi presentare una proposta unitaria da parte delle diverse aree da far confluire in una seria relazione annuale che deve divenire elemento di consultazione, come suggerito dal Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato.
Informa quindi che lo schema del documento da predisporre è composto da una relazione di apertura del CdP che sintetizza e commenta i contributi delle tre aree continentali, le quali devono fornire un quadro quanto più possibile generalizzato delle realtà, degli svi-luppi, dei problemi o delle soluzioni in ambito di integrazione nell’arco dei due anni di riferimento (auspicando che non sussistano grandi contenziosi giudiziari, dati che devono essere forniti dai Consolati e dalle Ambasciate), nonché delle specificità, delle eccellenze e delle ombre riguardanti le diverse comunità; considera inoltre opportuna (sebbene non essenziale e prevista) la predisposizione di un resoconto sulla situazione di ogni singolo Paese da allegare al documento principale. Tale procedimento garantirebbe la presenta-zione di una relazione corposa e seria che può rappresentare un punto di riferimento.
Ricordato che la prassi stabilisce la presentazione della relazione nel mese di dicembre dell’anno successivo a quello di riferimento (quindi alla fine del 2018 per quella del 2017), considera controproducente consegnare in tempi brevi un documento incompleto e poco concreto, dal momento che il nuovo Governo non si è ancora formato; inoltre, non sono ancora giunti i contributi richiesti alle diverse aree.

Il PRESIDENTE considera invece opportuno accelerare i tempi.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) reputa probabile che l’Ufficio dei Rapporti con il Parlamento, sebbene abbia sollecitato la predisposizione della relazione annuale nel mese di gennaio u.s., stia ora trascurando la questione vista la situazione contingente; si impegna pertanto a svolgere un accertamento in merito.
Considera inoltre utile inviare un modello di relazione annuale ai Consiglieri del CGIE che ne hanno fatto richiesta per mostrare loro il modo in cui è predisposta.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-tiene che l’invio di un modello possa portare a trascurare questioni riguardanti un particolare Paese per evidenziarne alcune relative a un altro; per questa ragione si fa riferimento all’integrazione delle singole aree.

In ordine all’espulsione dei cittadini italiani dal Belgio, Eleonora MEDDA (Belgio) informa che i ripetuti interventi svolti dai Consiglieri del CGIE locali e dall’Ambasciatrice presso le autorità belghe ne hanno comportato un’effettiva riduzione; si tratta di un fatto positivo da riportare certamente nella relazione. Inoltre, ritiene sussista molto materiale su cui basarsi, composto da due anni di discussione in ambito di assemblee continentali.

Il PRESIDENTE
Dichiara conclusi i lavori odierni.

I lavori terminano alle ore 19,00

 

MERCOLEDÌ 28 MARZO 2018 – I lavori iniziano alle ore 10,05.

Presenti: Rita Blasioli Costa (Brasile), Gianluca Lodetti (Italia), Mariano Gazzola (Vice Segretario Generale per l’America Latina), Giuseppe Maggio (Vice Segretario Ge-nerale per l’Europa e Africa del Nord), Silvana Mangione (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei), Eleonora Medda (Belgio), Riccardo Pinna (Sudafrica, partecipa in conference call), Rodolfo Ricci (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa), Michele Schiavone (Segretario Generale)

Carlo Ciofi (Italia), Manfredi Nulli (Regno Unito, partecipa in conference call), Maria Chiara Prodi (Francia, partecipa in conference call)

Francisco F. Nardelli

Cons. amb. Marcello Cavalcaselle (Segretario Esecutivo del CGIE)

Min. plen. Luigi Maria Vignali (Direttore Generale DGIT), min. plen. Roberto Martini (Direttore Centrale DGIT), cons. leg. Tiziana Di Molfetta (Ufficio I DGIT), cons. leg. Gabriele Fava (Capo Ufficio II DGIT), dott. Fabio Monaco (Capo Ufficio III DGIT)

Gianfranco Coda (Regione Emilia Romagna), Claudia Costa (Regione Liguria), Franco Di Martino (Regione Abruzzo), Franco Santellocco (Regione Abruzzo), Maria Tirabasso (Regione Molise), Caterina Viscone (Regione Piemonte)

Marco Giudici (Direttore Rai Italia), Giovanni Celsi (Vice Direttore Rai Italia), Franco Siddi (Consigliere d’amministrazione Rai)

Presidenza del vice segretario generale Silvana MANGIONE – USA

Il PRESIDENTE, dopo aver salutato e porto il benvenuto ai convenuti, presenta l’ordine dei lavori odierni.

Presidenza del segretario generale Michele SCHIAVONE – Svizzera

Il PRESIDENTE informa che il primo punto che verrà affrontato concerne l’Europa in movimento, di cui si sono già svolti due incontri, a Parigi e a Roma. Al riguardo, ricorda che già in occasione dell’ultima tornata di riunioni continentali, e in vista della nuova Le-gislatura europea che prenderà avvio il prossimo anno, si è avanzata l’ipotesi di richiedere l’istituzione di un Commissario, o in via subordinata di un’Agenzia, per gli expat, che stimoli lo sviluppo della legislazione in merito e snellisca le pratiche amministrative.
A suo avviso, il CGIE dovrebbe costituire un gruppo di lavoro che operi con Parlamentari europei eletti in Italia. Ricorda inoltre che in occasione delle ultime riunioni continentali è emersa la proposta di candidare gli expat in una lista particolare per consentire loro di es-sere eletti al Parlamento Europeo; si tratta di un obiettivo ambizioso – forse utopico – per perseguire il quale è stata convocata l’Assemblea della Commissione Continentale Europa e Africa del Nord a Bruxelles.
Invita quindi i consiglieri Maggio e Medda a fornire ulteriori elementi in merito.

Giuseppe MAGGIO (Vice Segretario Generale per l’Europa e l’Africa del Nord – Germania) in-forma che in occasione dell’ultima Assemblea continentale si è stabilito di avviare un tavolo di lavoro – al momento composto, oltre a egli stesso, dai consiglieri Medda, Nulli e Stabile, cui dovrebbe aggiungersi il consigliere Erio, indicato dai Consiglieri residenti in Francia a seguito di una sua sollecitazione – che nelle intenzioni deve essere allargato anche ai componenti delle altre Commissioni Continentali.

Eleonora MEDDA (Belgio) precisa che il tavolo di lavoro ha stabilito in primo luogo di realizzare una sorta di agorà, uno spazio di partecipazione in cui discutere dell’istituzione di un Commissario che si occupi degli oltre 20 milioni di cittadini nati in uno Stato europeo e residenti in un altro, nonché di un’Agenzia che si occupi di tutelare i diritti di tali cittadini.
Specifica che l’agorà dovrebbe essere allargata ai rappresentanti dei cittadini all’estero di altri Paesi, che devono essere contattati.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) suggerisce di considerare anche i Paesi associati all’UE, malgrado le differenze di legislazione, gli Stati dell’ex Jugoslavia, nonché i cittadini europei residenti fuori dall’Unione.

Il PRESIDENTE invita il CdP a esprimersi circa il modus operandi, dal momento che al ri-guardo è “vietato improvvisare”, individuando in particolare chi all’interno dell’Amministrazione debba assumersi la responsabilità di sostenere il lavoro dei Consi-glieri; è infatti indispensabile che tale incarico venga attribuito a persone attente, solerti e capaci, dal momento che il CGIE è incalzato a innovare ed essere energicamente presente sul territorio e nel mondo.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA), ri-cordato che le due riunioni precedenti sono state quella convocata dall’Assemblea dei francesi all’estero, svoltasi nel 2008 presso il Palais Martignon a Parigi, al termine della quale si stabilì che l’incontro successivo sarebbe avvenuto in Italia, e quella tenutasi nel 2010 presso l’Aula del Senato della Repubblica, in cui si convenne che il terzo momento assembleare sarebbe stato organizzato e finanziato dal Parlamento Europeo, rileva come lo scorso anno sia intervenuto in Assemblea Plenaria del CGIE l’onorevole David Sassoli, Vice Presidente del Parlamento Europeo, il quale assicurò la sua massima collaborazione, ma da allora sia sceso il silenzio. Tuttavia oggi anche il Presidente del Parlamento Europeo è italiano ed è quindi opportuno sollecitare il mantenimento degli impegni e ottenere la convocazione ufficiale di un elenco di partecipanti, organismi o rappresentanti diretti.
Ritiene pertanto che il primo passo da compiere consista in una richiesta formale del CGIE – il cui Presidente è il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – al Presidente del Parlamento Europeo di organizzare l’incontro e finanziare la parte locale, mentre i Consigli Generali finanzieranno se stessi per la partecipazione.
A suo avviso, al CGIE spetta indicare i temi, il primo dei quali deve consistere nella for-mazione, nel riconoscimento e nella comprensione del significato di cittadinanza europea per i cittadini europei che vivono fuori dall’UE, a maggior ragione in vista della brexit. Il secondo dovrebbe essere rappresentato dall’analisi delle modalità secondo cui collocare la nuova mobilità all’interno e all’esterno dell’Europa da parte dei giovani cittadini europei. In altri termini, ritiene necessario che tali soggetti siano sostenuti dagli strumenti della struttura di rappresentanza europea (la Commissione, il Parlamento, il Consiglio, ecc.) che già esistono.

Il PRESIDENTE invita a non sottovalutare il fatto che il concetto di cittadinanza europea non ha mai raggiunto le Aule parlamentari; si tratta quindi di avviare un dialogo con le rappresentanze nazionali, individuando innanzitutto le modalità secondo le quali coinvolgerle, e in secondo luogo a chi riferirsi laddove non esistano organi di rappresentanza ufficiali. Solo dopo questi due primi passi si potrà giungere al terzo appuntamento de L’Europa in movimento.
Relativamente alle strutture necessarie allo scopo, sottolinea la necessità di potenziare la Segreteria coinvolgendo personale esterno.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) considera fondamentale l’aspetto del potenziamento della Segreteria, in mancanza del quale non sa-rà possibile gestire il grande lavoro in vista dell’incontro a Bruxelles; allo scopo, suggerisce di verificare la possibilità di ottenere un sostegno da parte della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. Ove tale strada si rivelasse percorribile, ritiene verosimile disporre di una struttura distaccata del CGIE operante sulla materia nella capitale belga.

Gianluca LODETTI (Italia) ricorda che in occasione della partecipazione dell’onorevole Sassoli all’Assemblea Plenaria si stabilì di verificare la possibilità di ottenere un finanzia-mento che avrebbe risolto i problemi economici relativi all’organizzazione dell’evento.
Relativamente ai temi, si rende conto che dal punto di vista del CGIE e degli organismi di rappresentanza delle comunità all’estero degli altri Paesi dell’Unione la questione della cittadinanza europea nel mondo è importantissima, tuttavia ritiene che attualmente il punto focale consista nella scarsa percezione della cittadinanza europea da parte degli stessi europei residenti nel continente, per la maggioranza dei quali è limitata a fattori meramente economici.
È pertanto necessario che L’Europa in movimento punti la propria attenzione sia ai suoi cittadini che risiedono fuori dai confini continentali, sia soprattutto a quelli che danno vita alla mobilità intraeuropea, rafforzandone il concetto di cittadinanza, che riveste un valore sociale, ma anche politico e comunitario.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) sottolinea come l’Italia abbia sempre creduto nel progetto di cittadinanza europea, che considera generoso e bello, il quale ha incontrato negozialmente, anche nella fase di concepimento, obiezioni da parte di taluni partners e di settori dell’opinione pubblica. Allo scopo di fornire maggiori delucidazioni in merito, ha invitato il dott. Fabio Monaco, capo dell’Ufficio III della DGIT, a intervenire in questa sede. Dopo di che si attenderà la formazione del nuovo Esecutivo e la ripresa dei lavori parlamentari per comprendere gli orientamenti della politica al riguardo.

Il PRESIDENTE ricorda che sei anni orsono il CGIE ha deliberato in Assemblea Plenaria di richiedere che, a partire dalle prossime elezioni europee, non si installino più i seggi presso i Consolati italiani; ciò per diverse ragioni, la prima delle quali consiste nel fatto che i cittadini europei, indipendentemente da dove risiedano, hanno il diritto di partecipare in maniera attiva e passiva. Solo in questo modo è possibile rafforzare il senso della cittadinanza europea.

Eleonora MEDDA (Belgio) ritiene che se in questa sede si stabilisce di costituire il gruppo di lavoro, al quale le Commissioni Continentali che non lo hanno ancora fatto designano i propri rappresentanti, questo può iniziare a discutere sui temi e stabilire a chi spetti con-tattare gli altri organismi.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA), premesso che la Commissione Continentale che presiede e quella per l’America Latina in-dicheranno al più presto i propri membri più adatti a integrare il gruppo di lavoro, sotto-linea come non possa essere questo a contattare le altre rappresentanze, bensì il CGIE for-malmente, con l’aiuto e di concerto con la DGIT e il Parlamento Europeo, attraverso il Pre-sidente nel momento in cui verrà nominato il nuovo Ministro e sotto la guida del Segreta-rio Generale. Il primo passo, quindi, deve essere a suo avviso un’informativa alla Presi-denza del Parlamento Europeo con la quale gli si ricorda l’impegno assunto otto anni or-sono, gli si illustra la situazione e ci si dichiara pronti al terzo momento de L’Europa in Movimento perché nel frattempo si è allargata la positiva dispersione degli europei e dei loro discendenti in Europa e nel mondo.
A suo parere, al gruppo di lavoro (che può essere allargato e aperto ai suggerimenti di tutti, compresi Comites e associazioni) spetta il compito di proporre e sviluppare coralmente i temi, mentre al Comitato di Presidenza deve essere riservata la delicatissima attività di definizione della struttura, di diramazione degli inviti, di definizione della partecipazione, di tutto ciò in cui consiste la costruzione dell’evento.

Il PRESIDENTE rileva che in tutto ciò il CdP può contare sul vantaggio di disporre della presenza a Bruxelles del consigliere Medda, la quale già in occasione dell’ultima Assem-blea continentale ha iniziato a contattare i Gruppi e i rappresentanti, non solo italiani, del Parlamento Europeo, al quale ha accesso diretto.
Ritiene che le dimensioni del gruppo non debbano essere eccessive, per scongiurare il ri-schio che diventi difficile da gestire; propone pertanto di nominare uno o al massimo due Consiglieri di riferimento per area continentale, a partire dai Vice Segretari Generali. Invi-ta dunque la Commissione Continentale Europa e Africa del Nord ad assottigliare la pro-pria rappresentanza in tal senso.
Riassume quindi i punti salienti del dibattito testé svolto a beneficio del dottor Monaco, cui cede la parola.

Il dott. Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) riferisce quanto è avvenuto in occasione di alcune riunioni, a Bruxelles, del COCON (il gruppo di lavoro per la cooperazione consolare) e di un gruppo di esperti istituito dalla Commissione Europea per guidare gli Stati membri nel recepimento di una recente direttiva concernente la tutela consolare dei cittadini europei nei Paesi terzi in cui non sono rappresentati, una direttiva tesa a rafforzare il concetto di cittadinanza europea che si aggiunge a quella nazionale. In tale ambito, la Commissione Europea ha fornito una serie di dati relativi a informazioni che la Direzione Generale Giustizia e Consumatori ha raccolto da un lato per valutare il livello di conoscenza dei cittadini europei dei propri diritti, e dall’altro per avviare forme di pubblicità e partecipazione delle collettività alle discussioni su tale argomento. I risultati sono stati piuttosto incoraggianti: la consapevolezza dei propri diritti (voto, possibilità di essere assistiti presso Paesi terzi, ecc.) è aumentata rispetto al passato grazie alle forme di comunicazione, istituzionale e non, attuate sull’argomento.
Informa inoltre che la Commissione Europea ha adottato forme di consultazione pubblica e partecipazione, cui possono ricorrere tanto i cittadini privati quanto le Istituzioni, di cui è possibile prendere conoscenza presso il sito web della Commissione stessa.
Aggiunge che, sempre nell’ambito dell’attività che la Direzione Generale Giustizia e Con-sumatori sta svolgendo per rafforzare il concetto di cittadinanza, è inquadrabile l’iniziativa di rivedere il documento di viaggio per stranieri; nei mesi scorsi, infatti, il suo Ufficio ha risposto a un questionario diffuso dalla Commissione a tutti gli Stati membri nel quale si richiedeva il parere circa le caratteristiche che tale documento dovrebbe presentare, specificando che si tratta solo di un’indagine conoscitiva, all’esito della quale si valuterà la possibilità di proporre una modifica, eventualmente adottando anche un atto normativo.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) chiede se l’indagine sia stata condotta solo presso i cittadini europei residenti nell’Unione, oppure anche presso i Paesi terzi.

Il dottor Fabio MONACO (Capo Ufficio III DGIT) ritiene che la ricerca sia stata condotta a livello europeo.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) esprime l’avviso che tra i temi del gruppo di lavoro andrebbe inserita un’indagine relativa alla coscienza e conoscenza della cittadinanza europea fuori dai confini dell’Unione. Propone allo scopo di partire dagli italiani, distribuendo un questionario attraverso i Consolati.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa), rilevato come anche tutti i cittadini europei che vivono fuori dai confini dell’Unione godano del diritto di voto e che l’Italia non ha mai considerato la possibilità di far votare tali cittadini, chiede come si regolino gli altri Paesi.

Il min. plen. Roberto MARTINI (Direttore Centrale DGIT) sottolinea come la questione sia molto complessa dal punto di vista giuridico e i relativi negoziati siano ora in discussione a Bruxelles, seguiti per l’Italia dalla DGIT e dalla DGEU. Non è pertanto possibile fornire ora una risposta definitiva, tuttavia possono essere acquisiti i risultati dei negoziati in cor-so e condividerli con il CGIE alla prima occasione utile.
Invita il cons. amb. Cavalcaselle, fino a poche settimane orsono Capo dell’Ufficio Elettora-le, a fornire maggiori dettagli in merito.

Il cons. amb. Marcello CAVALCASELLE (Segretario Esecutivo CGIE) precisa che a Bruxel-les è in discussione una riforma del sistema elettorale europeo, ossia della direttiva che fornisce ai singoli Stati membri le indicazioni secondo le quali ognuno deve organizzare le proprie modalità di voto per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Ricorda di aver rinvenuto sul sito di tale organo documenti che consentono di approfondire la materia e comprendere l’attuale legislazione di ciascuno Stato membro; da essi si evince che quasi nessuno concede il voto ai propri cittadini residenti fuori dall’Unione.

Il PRESIDENTE, a conclusione del dibattito in merito, ricorda che l’onorevole Costa, du-rante il suo intervento in occasione dell’ultima Assemblea Plenaria, ha suggerito di pren-dere in considerazione l’eventualità di organizzare, dal momento che l’Unione Europea quest’anno è impegnata nella promozione della cultura, un evento che consenta agli italiani all’estero di discutere in merito. Sono già molte le iniziative promosse dalla DGSP, illustrate in questa sede dal direttore generale De Luca e dal suo staff, tuttavia ritiene opportuno suggerirne alcune ai Comites, i quali hanno ancora la possibilità di presentare progetti.
Avverte quindi che si passa all’esame del punto all’ordine del giorno concernente il Semi-nario sulle Donne in emigrazione, per presentare il quale cede la parola al vice segretario generale Mangione.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-corda che in occasione dell’ultima Assemblea Plenaria si è svolta una piccola celebrazione per il ventennale del Primo Seminario delle Donne in Emigrazione del 1997, durante la quale, alla presenza dell’onorevole Silvia Costa (allora presidente della Commissione Parità e Pari Opportunità uomo-donna), è stata lanciata l’idea di organizzare la Prima Conferenza delle Donne italiane nel mondo. Di ciò si è parlato nel corso della riunione del ricostituito Gruppo Donne del CGIE, in cui si è pervenuti alla proposta di procedere in due fasi: un seminario della durata di un pomeriggio nel corso di una delle Assemblee Plenarie del Consiglio Generale, preparato attraverso la richiesta di inserimento negli ordini del giorno delle prossime riunioni continentali del punto relativo alle donne in emigrazione e della redazione di un documento propositivo e di sintesi dei dati emersi dal dibattito. Ciò consente di disporre di un’immediata visione Paese e continente.
Riguardo ai temi che si suggerisce di dibattere, non vincolanti, dovrebbero fornire in pri-mo luogo la “fotografia” della situazione attuale relativamente alle aree di immigrazione (tradizionale e nuova) e la presenza femminile all’interno di esse. Tale quadro dovrebbe essere realizzato con l’ausilio della Fondazione Migrantes.
Un secondo tema è costituito da “Migrazioni: la tutela e la inclusione nei diritti di cittadi-nanza”, non solo italiana ed europea. Tale fase è pensata per porre in luce ostacoli, aperture, tutele necessarie dei diritti, rischi corsi da alcune componenti dell’emigrazione in determinati Paesi.
Il terzo è rappresentato dalla tutela delle cittadine italiane residenti all’estero. La situazio-ne è nota, ma si ritiene che sia bene conoscerla ufficialmente attraverso un’informazione precisa alla quale fare riferimento.
Un altro argomento di dibattito riguarda la continuità del mercato del lavoro per le donne nei diversi Paesi e le sue trasformazioni, ma anche l’altra faccia della medaglia, cioè le donne e l’imprenditoria perché spesso la nuova mobilità è composta da donne che creano piccole imprese di generi molto diversi nei Paesi di accoglienza. Tale analisi potrebbe rivelarsi molto importante anche per le Regioni.
Vi sono poi la lingua e la cultura, non come tradizione ma come risorsa, e il sistema Italia all’estero e la sua promozione, anche come opportunità di conoscenza, di contributo e di ritorno. Al riguardo sottolinea il quesito se sussistano spazi anche per le donne, o se la materia resti esclusivo appannaggio degli uomini; permane infatti, presso moltissimi dei Paesi di emigrazione e nella stragrande maggioranza delle comunità tradizionali italiane, una prevalenza dell’attività e delle iniziative intraprese dai connazionali di sesso maschile. Lo stesso discorso vale per il settore dell’associazionismo.
Un ulteriore tema suggerito riguarda l’informazione, sotto tre aspetti: quella che le donne producono su se stesse, quella su di esse e quella a loro rivolta. Tale analisi è considerata importante perché potrebbe condurre a una migliore collaborazione con la Rai e con Rai Italia.
Rimarca inoltre l’argomento relativo alla rappresentanza delle donne: quante di esse sono state candidate e quante sono state elette ai Comites, al CGIE, al Parlamento, all’interno delle associazioni, qual è il rapporto percentuale tra la presentazione delle candidature e l’elezione.
Aggiunge infine che ulteriori spunti di dibattito emergeranno dal lavoro delle Commis-sioni Continentali, e che i dati raccolti dal contatto con i Comites saranno razionalizzati e verranno presentati dalle Consigliere e dai Consiglieri del CGIE, nonché dalle studiose e dagli studiosi, durante il seminario che sarà finanziato interamente dal Consiglio Genera-le, il quale – ricorda – può invitare fino a venti esperti rimborsando loro le spese di parte-cipazione.
Sottolinea che la seconda fase è costituita dalla Prima Conferenza delle Donne italiane all’estero, il cui punto di partenza sarà rappresentato dalla sensibilizzazione del prossimo Governo e dal prossimo Parlamento, dalla quale dovrà essere indetta e opportunamente finanziata. Una Conferenza, infatti, prevede la presenza di rappresentanti dal mondo, una fase preparatoria costituita da pre-conferenze circoscrizionali, dei diversi Paesi e continentali; tutto ciò porterà alla definizione dei temi dell’evento, alla costruzione dei tavoli di lavoro e al meccanismo di scelta delle delegate, che deve essere totalmente trasparente, con proposte provenienti dalle pre-conferenze cui faccia seguito una concertazione tra Comites e autorità consolari e una parola finale del Consiglio Generale e delle Ambasciate nei diversi Paesi, in modo da bilanciare le presenze e disporre di un quadro generale.
Riferisce che il Gruppo Donne auspica che, qualora si riuscisse a sensibilizzare Governo e Parlamento affinché la indicano entro l’estate-autunno dell’anno corrente, la Conferenza potrebbe svolgersi alla fine del 2019.
Conclude sottolineando come l’organizzazione dell’evento competa al CGIE insieme al MAECI, con inviti diretti ai partecipanti istituzionali e agli esperti sui temi prescelti, defi-nizione del programma dei lavori e dei tavoli di lavoro, e come la Conferenza richieda due o tre giorni di tempo per tracciare un quadro importante ed esaustivo.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) condivide l’impostazione della proposta illustrata dal vice segretario generale Mangione, invitando a svolgere una riflessione in seno al CdP in ordine agli impegni che ci si propone di affrontare fino alla fine della Consiliatura. Fa infatti presente, premesso che in base a un documento fornito dal direttore generale Vignali, gli iscritti all’Aire nel 2012 ammontavano a 4.490.000, mentre nel 2017 hanno toccato il numero di 5.603.000, che oltre agli eventi fin qui elencati, da più parti è stata sollecitata, anche in sede di Assemblea Plenaria, la convocazione della Terza Conferenza Mondiale dell’emigrazione, quanto mai opportuna dal momento che un così forte incremento della diaspora italiana dovrebbe comportare un differente approccio dello Stato alle politiche nei suoi confronti.
Suggerisce pertanto di modulare e individuare il modo di integrare eventualmente tutti gli eventi in programma in vista di tale Conferenza Mondiale, evitando di avanzare troppe richieste per non correre il rischio che vengano respinte dal Governo, che deve anche finanziarli.

Il PRESIDENTE ringrazia per il suggerimento e assicura che verrà redatto un calendario per consentire una visione complessiva del lavoro da svolgere.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) in-forma che se all’ordine del giorno delle prossime riunioni continentali sarà inserito il pun-to relativo al seminario delle donne in emigrazione e faranno pervenire i relativi documenti, il Gruppo Donne del CGIE è pronto a organizzare l’evento in occasione della prima Assemblea Plenaria dell’anno.

Gianluca LODETTI (Italia), dopo essersi dichiarato d’accordo con l’impostazione illustra-ta dal vice segretario generale Mangione, si associa alle considerazioni testé espresse dal vice segretario generale Ricci, nella convinzione dell’opportunità di una valutazione circa le modalità di inserimento del seminario all’interno della Conferenza Mondiale degli ita-liani all’estero, preventivamente rispetto all’avvio concreto della sua organizzazione; ciò, oltretutto, consentirebbe di razionalizzare gli sforzi illustrando alle Commissioni Conti-nentali il programma completo.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) considera prematuro l’inserimento del punto all’ordine del giorno delle prossime riunioni continentali, ritenendo necessario svolgere un lavoro di concerto con i Comites e le associazioni locali, dal momento che la realtà attuale è diversa dal passato: ad esempio, la maggior parte dei Consiglieri del Comites di San Paolo è costituita da giovani donne. Sollecita pertanto l’avvio di un coordinamento che parta dalla base, coinvolgendo anche le giovani donne rappresentanti della nuova emigrazione, naturalmente prevedendo tempi leggermente più dilatati.

Il PRESIDENTE concorda con le osservazioni del consigliere Blasioli Costa, tenuto anche conto dei tempi necessari alle Commissioni per elaborare le proprie proposte.
Porge poi il benvenuto ai rappresentanti delle Regioni presenti e riferisce che l’avvocato Andrea Ciaffi, il loro segretario di coordinamento, invitato a partecipare alla riunione odierna, ha dovuto rinunciare a causa di un imprevisto.
Cede quindi la parola al Presidente della VI Commissione Tematica, Manfredi Nulli, col-legato in conference call, che invita a riferire circa lo stato dell’arte dell’organizzazione dell’Assemblea Plenaria della Conferenza Permanente Stato-Regioni-PA-CGIE.

Manfredi NULLI (Regno Unito) informa che la Commissione Tematica che presiede ha or-ganizzato due tavoli tecnici, con la collaborazione di rappresentanti dei Ministeri coinvolti, delle Regioni e degli altri enti preposti. Tali tavoli si sono svolti il primo a latere dell’ultima Assemblea Plenaria del CGIE e il secondo il 29 gennaio u.s.
Partendo dai punti programmatici stabiliti in occasione delle scorse Assemblee Plenarie della Conferenza, si è raggiunta la decisione di individuare pochi e chiari obiettivi rag-giungibili, nella convinzione dell’importanza di portarli a termine. Le principali aree di interesse individuate sono: l’internazionalizzazione del sistema Paese, la nuova mobilità giovanile e le problematiche inerenti a essa, e i servizi sanitari.
Si dovranno ora svolgere una serie di passaggi con i soggetti coinvolti per pervenire alla convergenza su tre aree principali di azione e individuare gli obiettivi da raggiungere, che sarà necessario monitorare affinché vengano concretamente realizzati successivamente all’Assemblea Plenaria.

Carlo CIOFI (Italia) riferisce che in occasione dell’ultima riunione del tavolo tecnico il di-rettore generale Vignali ha svolto un’ottima relazione della quale tutti i partecipanti hanno fatto tesoro. Gli obiettivi da egli suggeriti consistevano nella lingua, nella nuova mobilità giovanile, nel lavoro (al riguardo si è anche ipotizzata l’istituzione di un tavolo con il MLPS per supportare tutte le esigenze relative alle Regioni), nell’Aire, nell’informazione, nel turismo di ritorno e nello sport.
Precisa che la nuova mobilità preoccupa particolarmente le Regioni perché è formata da persone, soprattutto giovani, che partono senza una meta, per cui si è ventilata l’opportunità di istituire uno sportello informativo che consenta di veicolare gli individui laddove le loro professionalità possano essere impiegate al meglio.
Informa quindi che in seno alla VI Commissione Tematica, in occasione della sua recente riunione, si è svolta una discussione molto animata e profonda relativamente a tutti i punti suggeriti dal Direttore Generale, molto importanti in quanto provengono da un osservatorio privilegiato. Ne sono stati scelti tre, non vincolanti, perché già molto corposi di per sé: la nuova mobilità giovanile e tutte le problematiche a essa connesse (informazione e formazione, controesodo esteso alle categorie e ai pensionati, parità socio-economica), l’internazionalizzazione del sistema Paese (offerta turistica agevolata anche per italodiscendenti, giornate dedicate allo sport e agli eventi culturali, coinvolgendo anche le associazioni), le Consulte regionali, di cui dovranno dotarsi tutte le Regioni, perché il loro tesoro all’estero deve essere maggiormente curato e perché sono le uniche in contatto con i Comites e con i connazionali all’estero.
Esprime quindi un particolare ringraziamento al sottosegretario Amendola, per la sua to-tale apertura nei confronti del CGIE, al direttore generale Vignali, al direttore centrale Martini e al cons. leg. Di Molfetta, nonché ai rappresentanti delle Regioni.
Dopo aver sottolineato come in occasione delle recenti elezioni politiche abbia votato sol-tanto il 22 percento dei connazionali all’estero, conclude esortando a valorizzare il voto e ad astenersi dal pubblicare articoli che parlano solo di brogli.

Il PRESIDENTE ringrazia i consiglieri Ciofi e Nulli, e rileva come l’inserimento del termi-ne “permanente” nel nome della Conferenza Permanente Stato-Regioni-PA-CGIE stia a si-gnificare il senso di un momento istituzionale altissimo, dall’Assemblea Plenaria del quale derivano gli impegni, in termini di progetti, per i tre anni successivi.
Si tratta ora di stabilire “chi fa cosa” rispetto ai dieci temi di carattere generale che il tavolo di lavoro ha scelto: argomenti tradizionali ai quali si aggiungono quelli relativi all’attualità del fenomeno migratorio, in particolare le nuove mobilità, che comportano effetti politici rilevanti. Vi sono inoltre i servizi che l’Italia offre ai connazionali all’estero, anche in senso lato, la promozione sportiva e artistica, nonché quella integrata del sistema Italia. Né va sottovalutato l’impegno a rilanciare l’associazionismo in tutte le sue declinazioni, tenendo in considerazione la diversità che caratterizza la nuova emigrazione, la quale produce esigenze nuove che fino a poco tempo fa non erano avvertite, come ad esempio la solitudine.
Occorre quindi vigilare affinché nei tre anni successivi all’Assemblea Plenaria della Conferenza tutti gli attori che partecipano a definire tali temi ne seguano lo sviluppo. Sottolinea da ultimo l’argomento cruciale dell’informazione e comunicazione.
Riferisce infine che l’avvocato Ciaffi del CINSEDO ha suggerito di istituire una segreteria ad hoc formata da quattro o cinque funzionari che si occupino dei seguiti dell’Assemblea Plenaria della Conferenza, differentemente da quanto è avvenuto nelle occasioni prece-denti.
Conclude invitando il presidente Nulli a illustrare le modalità secondo cui la Commissione suggerisce di proseguire.

Manfredi NULLI (Regno Unito) precisa che nel momento in cui il nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri convocherà la prossima Assemblea Plenaria della Conferenza, au-tomaticamente si costituirà la cosiddetta “Cabina di regia”, un nucleo ristretto di persone formato da rappresentanti del CGIE, dell’Esecutivo, delle Regioni e delle Province Auto-nome che definiranno i temi di discussione dell’evento, i quali dovranno essere misurabili e monitorabili successivamente. Nell’attesa, proseguiranno i lavori del tavolo tecnico, che si riunirà ogni mese-mese e mezzo, e verranno organizzati sottogruppi di approfondimento per stabilire se le best practices attuate da talune Regioni nel mondo possano essere adottate anche dalle altre.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) condivide i temi individuati, ma ritiene che andrebbero meglio contestualizzati rispetto ai nuovi sce-nari e soprattutto alle competenze che le Regioni devono assumere.
Rileva poi come la Conferenza, prevista dalla legge istitutiva del CGIE, tracci le linee di sviluppo dell’attività del Consiglio Generale nella Consiliatura durante la quale si svolge l’Assemblea Plenaria. È dunque grande l’importanza dal punto di vista dell’orientamento dell’attività complessiva dello Stato per l’emigrazione, e ne deriva che, per non rischiare che l’Assemblea Plenaria si risolva in qualcosa di poco consistente, occorre un impegno ai massimi livelli di rappresentanza politica delle Regioni. Ritiene infatti che non si possa continuare a ragionare solo di possibili interventi che fanno riferimento ai singoli Uffici emigrazione delle Regioni, mentre oltre la metà di queste non si è dotata di una Consulta dell’emigrazione, gli Uffici regionali sono stati smobilitati o destituiti di operatività, i fi-nanziamenti sono diminuiti drasticamente. Né considera possibile, in tale contesto, orga-nizzare un’Assemblea Plenaria ponendosi obiettivi molto più ambiziosi che nel passato.
È dunque necessario, a suo avviso, che prima dell’istituzione della Cabina di regia, chiedere ai Presidenti delle Regioni se, e in che misura, siano interessati a trattare la vicenda dell’emigrazione, illustrandone i dati ufficiali e le stime ufficiose, affinché la vicenda venga affrontata in termini complessivi.

Maria TIRABASSO (Regione Molise) ringrazia per l’invito e l’attenzione alla materia a nome di tutte le Regioni, le quali da anni soffrono a causa del fatto che cambiano i loro rappresentanti politici, i dirigenti e a volte anche i funzionari, e conseguentemente l’attenzione nei confronti dell’emigrazione, soprattutto da parte di chi non comprende che questa può costituire una risorsa per il Paese.
Piuttosto che invitare le Regioni a dotarsi delle Consulte, pertanto, ritiene utile che il MAECI fornisca chiare linee guida in merito, magari individuando il modo di reperire le risorse necessarie.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) ri-corda che la Conferenza Permanente non è un evento ricorrente bensì un organismo vitale formato da quattro componenti importantissime: il Governo (che lo convoca e lo presiede), il Consiglio Generale (che ne tiene la Segreteria), le Regioni e le Province Autonome. Essa inoltre ha il compito di indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni relativamente alle comunità italiane all’estero, e continua a esistere (o dovrebbe) tra un’Assemblea Plenaria e l’altra svolgendo una mansione di vigilanza sui seguiti di queste, mentre ognuna delle componenti verifica che ciascuna delle altre tre svolga il proprio ruolo.
Sottolinea come tale ultimo compito sia quello che risponde alla richiesta della dottoressa Tirabasso, soprattutto dal momento che le Consulte regionali dell’emigrazione costitui-scono un momento fondamentale di analisi e di definizione delle politiche che devono es-sere attuate in favore degli italiani all’estero.
Dopo aver dichiarato di concordare con i temi individuati, rileva tuttavia l’assenza dell’insegnamento dell’italiano, ossia del più importante veicolo di promozione del siste-ma Paese. Inoltre, ritiene che gli sviluppi di alcuni dei temi siano maggiormente diretti dalle comunità all’estero verso l’Italia che viceversa, mentre la legge contiene un chiaris-simo riferimento alle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le colletti-vità italiane nel mondo.
Sottoscrive quindi l’affermazione del vice segretario generale Ricci secondo la quale è ne-cessario coinvolgere i Presidenti delle Regioni, i quali assumono le decisioni politiche, e tutti gli altri soggetti indicati dalla legge istitutiva; tuttavia in questa sede, oltre ai membri del CdP del CGIE, sono presenti i soli rappresentanti del MAECI. Occorre dunque incalzare gli assenti affinché partecipino da subito ai tavoli di lavoro, tenendo anche conto dei temi che furono oggetto dei lavori preparatori delle due precedenti Assemblee Plenarie, necessari per individuare gli sviluppi intervenuti durante gli ultimi nove anni, cioè da quando è stata celebrata l’ultima, che costituiscono un periodo enorme relativamente ai tempi moderni. Suggerisce pertanto che in questa sede si stabiliscano il modus operandi, le modalità di costituzione dei tavoli di lavoro e si propongano i nomi dei partecipanti per ognuna delle quattro componenti di tali tavoli, affinché il Comitato di Presidenza del Consiglio Generale e la VI Commissione Tematica possano organizzare il lavoro nei tempi più rapidi possibili, per evitare il rischio di distruzione di un organismo che ha un’enorme importanza e può avere altrettanto peso.

Il PRESIDENTE fa presente che il lavoro svolto dalla VI Commissione Tematica e dal ta-volo che si è riunito ha prodotto validissimi documenti che costituiscono il frutto di un impegno condiviso anche da chi non ha potuto partecipare alla riunione odierna. Altre componenti non sono state invitate in questa sede perché si desiderava informare le Re-gioni del lavoro svolto finora.
Aggiunge che il direttore generale Vignali ha garantito la propria disponibilità a realizzare l’Assemblea Plenaria della Conferenza e ha dimostrato di avere le idee ben chiare al riguardo.
Considera importante, nella fase attuale, essere ottimisti e propositivi per evitare che sor-gano difficoltà di percorso.

Carlo CIOFI (Italia) riferisce che il tavolo di lavoro si è formato con una certa urgenza per-ché in un primo momento si era pensato di svolgere l’Assemblea Plenaria della Conferen-za entro la fine del 2017, e che gli interlocutori sono autorevoli, essendo costituiti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal CINSEDO e dalle Regioni. Va da sé che la Cabi-na di regia rappresenterà l’organo politico, al quale dovranno partecipare i Presidenti delle Regioni, oltre agli esponenti dei 17 Ministeri e associazioni individuati dalla legge, di cui chiede ufficialmente che faccia parte anche la Fondazione Migrantes, perché in primo luogo i giovani italiani emigranti vengono accolti all’estero dalle chiese.
Chiede inoltre che le Commissioni Tematiche dispongano dei verbali delle riunioni delle altre, allo scopo di favorire l’informazione interna, e che venga istituito un Ufficio di Se-greteria della Conferenza che vigili sull’attuazione delle decisioni assunte in sede di As-semblea Plenaria.

Il cons. amb. Fabrizio INSERRA (DGIT) fa presente che la Cabina di regia seleziona quat-tro rappresentanze per ciascuna componente. Dunque non ne faranno parte tutti i Presi-denti delle Regioni. Ritiene che la sede migliore per stabilire quali di essi debbano partecipare sia la Conferenza Stato-Regioni.

Francisco F. NARDELLI ricorda che in occasione dell’organizzazione dell’ultima Assem-blea Plenaria della Conferenza si era ipotizzato di inserire nell’agenda della Conferenza Stato-Regioni la discussione sul punto al riguardo. È infatti difficile, al di fuori di tale con-sesso, trovare il momento adatto a rivolgersi a tutti i Presidenti di Regione. Suggerisce dunque di agire in tal senso prima della convocazione dell’Assemblea.

Rita BLASIOLI COSTA (Brasile) si associa alla richiesta del consigliere Ciofi di far sì che tutte le Commissioni Tematiche dispongano dei verbali delle riunioni delle altre, allo sco-po di favorire l’informazione interna e il confronto su temi di interesse comune.

Carlo CIOFI (Italia) fa presente che a un incontro dei Presidenti di Regione presso il CIN-SEDO parteciperebbero solo essi; propone pertanto di chiedere che in occasione della prossima riunione del Dipartimento degli Affari Regionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si discuta della Conferenza Stato-Regioni-PA-CGIE. Si tratta della sede ideale alla quale possono partecipare tutti i Ministeri coinvolti attraverso un dirigente generale.

Franco DI MARTINO (Regione Abruzzo) considera determinante che le Regioni vengano coinvolte ai massimi livelli, affinché sia tracciata una strategia che si riverberi su tutta la loro attività. Invita i Ministeri coinvolti a esaminare la possibilità di istituire un fondo co-mune vincolato, in modo da coinvolgere le Regioni in un’azione di partenariato ai singoli progetti mettendo a disposizione le proprie risorse.

Il PRESIDENTE chiede al consigliere Ciofi se sia stata fissata una data per la riunione del tavolo tecnico.

Carlo CIOFI (Italia) fa presente che non è stato possibile fissare tale data anche perché la Regione Sicilia ha sostituito il dirigente generale preposto, la cui organizzazione del lavoro sta incontrando taluni ostacoli. Ritiene comunque che entro il 20 aprile p.v. sarà possibile convocare la riunione, nell’auspicio che nel frattempo si sia formato un Governo e che quindi si possa costituire la Cabina di regia.

Il cons. amb. Fabrizio INSERRA (DGIT) ritiene indispensabile la costituzione di una sorta di segreteria ad hoc, con l’apporto anche del CINSEDO e di altri organi regionali, dal mo-mento che non è pensabile che il lavoro organizzativo dell’Assemblea Plenaria della Con-ferenza gravi sulla già oberata struttura della Segreteria Esecutiva del CGIE.

Il PRESIDENTE concorda con il suggerimento testé espresso, ricordando che la legge stessa prevede la costituzione e il finanziamento di una segreteria ad hoc, giacché quella Esecutiva del CGIE, già sotto organico, è oberata di lavoro.
Sospende quindi la seduta per il pranzo.

I lavori, sospesi alle ore 13.00, riprendono alle ore 14.20

Alla ripresa, illustra brevemente il programma dell’ultima parte dei lavori della riunione odierna e cede la parola alla Presidente della VII Commissione Tematica, Maria Chiara Prodi, collegata in conference call, affinché illustri l’attività svolta.

Maria Chiara PRODI (Presidente della VII Commissione Tematica – Francia) interviene fuori microfono.

Il PRESIDENTE osserva che per organizzare la Conferenza dei Giovani italiani nel mondo occorrono certezze; qualora, invece, sussistessero incertezze, si potrebbe formulare una proposta alternativa a quella testé illustrata, che dichiara di condividere. Si tratta ora di raggiungere la sicurezza che i soggetti terzi coinvolti siano disponibili a farsi carico degli aspetti finanziari e logistici.
Apre quindi il dibattito sull’argomento.

Rodolfo RICCI (Vice Segretario Generale per i Consiglieri di Nomina Governativa) ringrazia la presidente Prodi e gli altri componenti della Commissione per il lavoro svolto soprattutto sui contenuti, fondamentali per l’attività di competenza del CGIE.
Ribadisce quindi il timore, già espresso durante i lavori della mattinata, che il CGIE non disponga delle risorse necessarie all’ottenimento di risultati adeguati ai tanti eventi in progetto: Europa in movimento, Seminario delle Donne in emigrazione, Assemblea Plena-ria della Conferenza Permanente Stato-Regioni-PA-CGIE, Conferenza dei Giovani italiani nel mondo, che ritiene tutti fondamentali. Dal momento che in più occasioni e in diversi ambiti è emerso il desiderio di celebrare, alla fine della corrente Consiliatura, la Conferen-za Mondiale dell’emigrazione, un’esigenza che nasce dalla constatazione che il contesto complessivo della diaspora italiana è notevolmente mutato, con la conseguente necessità di ridefinire le politiche per gli italiani all’estero (una questione che non riguarda soltanto il CGIE, ma l’intero Paese e il suo futuro), suggerisce che tutti gli eventi programmati di-ventino tappe di un percorso che consenta di approfondire in modo puntuale tutti gli aspetti della realtà attuale dell’emigrazione e sfoci nella Conferenza, la cui convocazione dovrà essere richiesta al nuovo Governo appena si sarà insediato.
Propone pertanto di trasformare tutti i progetti di eventi, esclusa naturalmente l’Assemblea Plenaria della Conferenza Stato-Regioni-PA-CGIE prevista dalla legge, in ipotesi di workshop allargati, o di convegni, selezionando gli interlocutori in termini di qualità e riducendo di conseguenza il loro impatto organizzativo e finanziario.

Maria Chiara PRODI (Presidente della VII Commissione Tematica – Francia) interviene fuori microfono.

Gianluca LODETTI (Italia) esprime in primo luogo gratitudine per il lavoro svolto dalla VII Commissione Tematica, che ha impresso una svolta all’attività del Consiglio Generale forse anche dal punto di vista metodologico.
Ricorda che nel momento in cui si è svolta la precedente Conferenza dei giovani era ben chiaro che a monte ci fosse un processo di coinvolgimento dal basso (cioè delle comunità e dei nuovi soggetti interessati) che aveva permesso un lavoro preparatorio, non solo di tipo organizzativo, a prescindere dai finanziatori. Tale attività ha consentito che la Conferenza fosse indetta non dal CGIE, bensì dal Governo.
Ribadendo pertanto il parere favorevole relativamente al metodo, e raccogliendo la suggestione del vice segretario generale Ricci, propone di inserire l’evento quale convegno preparatorio nel quadro di una Conferenza che verrà svolta successivamente secondo i crismi opportuni, cioè con uno Stato che se ne fa carico, magari avvalendosi anche di finanziamenti paralleli, ma con un’assunzione di responsabilità globale di tutti i soggetti coinvolti.

Maria Chiara PRODI (Presidente della VII Commissione Tematica – Francia) dichiara che il CdP gode della più piena fiducia della Commissione che presiede per agire all’interno di un quadro generale, nella convinzione dell’importanza di ricevere indicazioni circa la strada da intraprendere per realizzare l’evento. Ritiene facilmente percorribile l’idea di or-ganizzare a Palermo un seminario piuttosto che una conferenza, la quale comporta impli-cazioni più impegnative.
Concorda altresì circa l’opportunità di svolgere l’attività preparatoria sui territori, del re-sto il tempo per coinvolgere Comites e associazioni nella segnalazione delle candidature è sufficiente; naturalmente, qualora le disponibilità finanziarie imponessero la partecipazione di 70 soggetti anziché 200, la selezione dovrà essere più dura, benché rappresenti solo una parte del processo di coinvolgimento, tanto è vero che il progetto presentato prevede di utilizzare tale fase per divulgare la conoscenza delle strutture.

L’intervento prosegue fuori microfono per circa 1’

Comunica che se dal CdP proverrà l’indicazione di reperire finanziatori perché il CGIE non può farsi completamente carico dell’evento, la Commissione presenterà una proposta organizzativa che prevede il coinvolgimento di strutture in grado di contribuire economi-camente. Qualora invece si ritenesse che il CGIE può finanziarlo, ma che debba essere po-sticipato al 2019, si stabilirà il modo in cui procedere concretamente, magari di concerto con il direttore generale Vignali, affinché siano evidenti le azioni successive; ritiene infatti che rimandare senza avere le idee chiare circa il da farsi costituirebbe una mancanza di ri-spetto nei confronti del lavoro svolto finora.

Il PRESIDENTE ricorda che il direttore generale Vignali, con il quale la presidente Prodi ha avuto modo di interloquire al riguardo, ha già segnalato la propria disponibilità a rea-lizzare l’evento. Tuttavia sottolinea come il CdP debba calendarizzarlo, nella modalità che verrà stabilita in questa sede, per avere certezze relative all’operatività, proprio perché, dal momento che si tratta del tema di inizio millennio, si intende affrontarlo con la sicurezza di offrire risposte di medio e lungo termine.

Maria Chiara PRODI (Presidente della VII Commissione Tematica – Francia) ritiene che anche astraendosi dal contenuto della Conferenza dei giovani, l’organizzazione di un incontro di tre giorni con un target specifico e con la necessità di raccogliere contributi non strettamente pubblici è un format che potrebbe rivelarsi molto ricorrente in futuro.

Eleonora MEDDA (Belgio) concorda con le considerazioni del vice segretario generale Ric-ci: ritiene pertanto possibile ipotizzare un incontro preparatorio di dimensioni più conte-nute, cui partecipino giovani selezionati che svolgeranno poi la funzione di “ambasciatori” presso i propri territori.

Il PRESIDENTE osserva che la difficoltà attuale consiste nella mancanza di un interlocu-tore; qualsiasi ipotesi di percorso, dunque, dovrà fare i conti con il nuovo Governo nel momento in cui gli si presenteranno i progetti. Ritiene pertanto necessario, nell’ipotesi in cui il percorso ipotizzato dal vice segretario generale Ricci non fosse condiviso dall’Esecutivo, rispondere sul campo con un’iniziativa che consenta di riunire comunque i giovani, ragionando sul tema individuato. Ciò senza minimamente sminuire il lavoro svolto dalla Commissione, che dovrà essere comunque portato avanti anche in altri ambiti.

Mariano GAZZOLA (Vice Segretario Generale per l’America Latina – Argentina) invita il CdP a una riflessione circa i destinatari della Conferenza dei giovani; il documento presentato dalla Commissione, infatti, li individua nei 200 giovani scelti per parteciparvi. A suo parere, invece, essa è rivolta al sistema: al CGIE, ai Comites, al MAECI, al Governo e al Parlamento. Non si tratta, dunque, di creare ora una rete, perché in caso di successo dell’evento essa verrà realizzata successivamente. Oggi è necessario far comprendere che il mondo dei giovani è completamente differente da quello di dieci anni orsono, quando non esisteva WhatsApp né la nuova emigrazione. È questa – ritiene – la ragione per cui bisogna svolgere la Conferenza, il cui criterio di selezione deve essere costituito dalla rappresentatività. Ne discende che non può essere organizzata in cinque o sei mesi, dal momento che il processo a monte (la ricerca e il coinvolgimento dei giovani da parte dei Comites, la costituzione delle Commissioni giovani, le riunioni per Paese e per area) richiede tempo, ma rinunciarvi comporterebbe scarsi risultati.
Esprime la convinzione che il prossimo novembre possa senz’altro organizzarsi un semi-nario, che potrebbe rivelarsi un’ottima iniziativa. Occorre tuttavia chiarirsi le idee per for-nire precise istruzioni circa il lavoro da compiere alla Commissione, la quale altrimenti vedrebbe svilita la propria azione.

Francisco F. NARDELLI ricorda che alla prima Conferenza Mondiale furono opportuna-mente coinvolti anche i giovani provenienti dalle Regioni; suggerisce di ripetere l’esperienza, evitando di concentrarsi solo su quelli che si sono spostati all’estero, ma al-largando la partecipazione anche a coloro che, essendo ancora in Italia, stanno cercando di comprendere come interagire con la nuova realtà.

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

Eleonora MEDDA (Belgio) informa che durante il lavoro preparatorio dell’ultimo anno sono state ricontattate le persone che hanno partecipato alla Conferenza del 2008 – molte delle quali hanno offerto la propria disponibilità a collaborare malgrado abbiano superato i 35 anni – è stato proposto un questionario, sono stati analizzati i documenti e sono state redatte schede. La Commissione ritiene inoltre, in vista delle prossime elezioni per il rinnovo dei Comites, che questo percorso serva anche a preparare le nuove leve desiderose di impegnarsi.

Il PRESIDENTE si rammarica per l’assenza del direttore generale Vignali, che molto pro-babilmente avrebbe fornito risposte concrete. Nell’auspicio che abbia interloquito in meri-to con la cons. leg. Di Molfetta, le cede la parola affinché fornisca spunti realistici.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) ribadisce l’intenzione della Direzio-ne Generale a fornire il massimo supporto qualunque sia il formato che riterrà di adottare il CdP, dal quale però si aspetta di ricevere richieste precise.

Il PRESIDENTE ritiene più utile affrontare la questione alla presenza del Direttore Gene-rale, il quale avrà già avviato contatti, il cui esito al momento non è noto.

La cons. leg. Tiziana DI MOLFETTA (Ufficio I DGIT) sottolinea la necessità di individuare un percorso chiaro, senza il quale non è possibile stabilire le azioni da intraprendere per realizzarlo.

Il PRESIDENTE rileva come la difficoltà attuale risieda nell’assenza di un interlocutore.
Avverte quindi che si passa all’esame del punto dell’ordine del giorno concernente la co-municazione. Al riguardo, sottolinea come la Rai possa svolgere un importantissimo ruolo educativo per i connazionali all’estero e gli oriundi, che attraverso essa possono sentirsi più vicini all’Italia. Ritiene utile, nel merito, studiare la fattibilità di inserire nel palinsesto di Rai Italia un programma che illustri la realtà degli organismi di rappresentanza, stimolando così la crescita del senso identitario.
Invita quindi i rappresentanti del servizio pubblico a illustrarne i progetti.

Franco SIDDI (Consigliere d’amministrazione Rai) ringrazia per l’invito e rileva come il CGIE possa svolgere l’importante ruolo di “attore di confronto” con i soggetti che operano nel sistema della comunicazione; troppo spesso, infatti, il Consiglio Generale si preoccupa delle modalità secondo le quali comunicare al suo interno e troppo poco del fatto che una notizia può essere di interesse per il pubblico, all’estero o in Italia. Talune barriere sono state abbattute, ma solo episodicamente, e si è dovuto assistere al dramma della chiusura del canale autonomo forte e solido dentro la Rai, senza riuscire a fronteggiarla.
Sottolinea come oggi si apra una nuova stagione: è appena stata siglata la convenzione Stato-Rai, che attribuisce a quest’ultima il compito di fare servizio pubblico televisivo per dieci anni. Il contratto di servizio fissa gli obiettivi per i prossimi cinque, due dei quali ri-guardano l’Italia verso l’estero (la diffusione dell’attività, della lingua, del processo cultu-rale e politico in lingua italiana) e un altro che prevede l’istituzione di un canale in lingua inglese, una proiezione internazionale dell’emittente. Nella sua qualità di Consigliere di amministrazione, ritiene che sussista il rischio che, qualora tali obiettivi non vengano ade-guatamente bilanciati, il nuovo ponga il vecchio in secondo piano. È pertanto importante l’attività di sollecitazione all’attenzione svolta dal CGIE sul punto, a maggior ragione in vista del rinnovo della convenzione con lo Stato, la cui scadenza è prevista a breve termi-ne. Occorre a suo avviso che il rinnovo avvenga sotto l’impulso di una spinta importante; anche se a volte può sembrare il contrario, le sollecitazioni forti provenienti dalle collettività italiane nel mondo (che sono parte integrante della comunità civile e politica del Paese) inviate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Direttore Generale della Rai e alla sua Presidente vengono ascoltate.
Informa di aver chiesto che le informazioni base per le elezioni fossero diffuse all’estero in tempo utile.
Ricorda inoltre che il Presidente della Repubblica più volte ha richiamato la Rai alla pro-mozione della lingua e della cultura italiane nel mondo in italiano. A oggi 18 Paesi diffon-dono programmi in italiano e chiedono alla Rai di cooperare. Tali attività sono rimaste marginali nel servizio pubblico, ma l’azione del CGIE può utilmente stimolarle, ricavan-done così un ruolo anche nel confronto politico e pubblico italiano. Incoraggia pertanto il Consiglio Generale a richiedere un incontro formale con il Direttore Generale della Rai, da inviare a lui stesso in copia, affinché la materia concernente le comunità all’estero venga finalmente inserita nella programmazione generale.
Dopo aver ricordato che è stato recentemente sostituito il Direttore di Rai Italia, presente in questa sede, comunica che il bilancio di tale emittente è stato sensibilmente ridotto, di talché si allontana sempre più la possibilità di acquistare i diritti per gli eventi sportivi, il cui costo per l’estero è enorme.
Aggiunge che i canali generalisti Rai sono fruibili quasi completamente in Europa grazie ai satelliti e alla rete, cui da due anni si è aggiunto Raiplay, che consente la visione in diretta o poco dopo di tutta la programmazione Rai e del suo archivio; tuttavia recentemente nel Regno Unito e in Francia per un periodo non è stato possibile ricevere alcuni canali, fra i quali Rai News, perché durante la fase delle olimpiadi in Corea era inibita la trasmissione di eventi sportivi all’estero. Considera questa un’assurdità per superare la quale chiede il sostegno del CGIE, che deve rappresentare al Governo il fatto che sussiste un problema forte.
Comunica poi che dal prossimo 1 aprile sarà possibile ricevere tramite Sky e altre emittenti satellitari, in Italia come all’estero, i programmi a pagamento Rai; ritiene che altrettanto debba avvenire tramite il web in Europa, individuando una formula a titolo oneroso che consenta l’accesso con un codice. È infatti certo che nel giro di quattro anni la televisione sarà trasmessa moltissimo sulle linee ad alta velocità e si verificherà una forte integrazione delle piattaforme.
È dunque necessaria una spinta energica da parte del CGIE, che consenta al Consiglio d’amministrazione Rai, ancorché in chiusura di mandato, di impostare una politica favo-revole alle comunità all’estero e di ottenere che Rai Italia venga considerata nella sua giu-sta dimensione da tutta la Rai.
Sottolinea infine l’importanza della comunicazione. Purtroppo gli esigui finanziamenti non consentono ancora al CGIE di dotarsi di un ufficio stampa; lo esorta però a supportare sempre gli eventi da esso promossi con un’informazione accattivante che consenta di “bucare”, in Italia e all’estero, l’interesse generale, oltre che quello delle comunità strettamente rappresentate, pure importanti. Ciò faciliterà il legame con esse e permetterà all’Italia di capire fino in fondo il valore del Paese che fa sistema nel mondo. Allo scopo, non ritiene sufficiente che, in nome della presunta modernità, tale idea passi solo attraverso una proiezione in lingua inglese delle questioni italiane. Occorre invece parlare ai vecchi e ai nuovi emigrati, agli oriundi, a chi non è italiano cercando di farsi capire per propagandare l’Italia.
Conclude garantendo il proprio sostegno finché permarrà nella sua carica.

Marco GIUDICI (Direttore Rai Italia) ha ascoltato con interesse il dibattito del CdP circa gli eventi che intende realizzare, su cui assicura la disponibilità di Rai Italia a predisporre un calendario di appuntamenti di avvicinamento, indipendentemente dalle modalità o dal tema trattato (i giovani, le donne, l’emigrazione, ecc.): divulgare le adeguate informazioni trasmettendo mirati approfondimenti, discussioni, dibattiti e filmati da scaglionare di vol-ta in volta nella programmazione consentirebbe di preparare gli utenti a tali eventi in vista delle date stabilite.
Per quanto riguarda l’intervento del consigliere Siddi, che ringrazia per aver fornito un dettagliato quadro della situazione, sottolinea come la scadenza della convenzione Stato-Rai (che stabilisce 6,7 milioni di euro probabilmente riconfermati, ma di cui due terzi ver-ranno utilizzati per l’acquisto degli eventi calcistici) è prevista per il 29 aprile p.v., quindi invita il CdP a porre in essere quanto prima l’incontro formale con il Direttore Generale della Rai; al riguardo, suggerisce al CGIE di invitarlo a tenere da conto anche Rai Italia durante i processi decisionali di acquisizione di programmi importanti in modo da non impedirle la messa in onda di trasmissioni d’interesse – non solo per il pubblico in Italia ma anche per quello residente al di fuori dei confini nazionali – solo perché non sono stati inclusi i diritti per l’estero.
Rileva poi come, una volta assunto il ruolo di Direttore di Rai Italia, abbia trovato un’offerta di programmi disordinata, sebbene molto ricca: sussiste quindi un’esigenza for-te di riorganizzare gli aspetti essenziali che caratterizzano l’esistenza di tale emittente, che altrimenti rischia di non essere autorevole. Occorre pertanto affermare che Rai Italia è un canale di best of, il cui ruolo è diffondere il meglio della programmazione Rai (si tratta di un impegno molto difficile, visto il complesso incastro dei palinsesti e il fatto che eventuali variazioni orarie di una trasmissione – dipese da fattori contingenti – causano danni incalcolabili allo schema di programmazione), nonché fidelizzare i telespettatori all’estero offrendo loro gli eventi più importanti; per fare questo è necessario informare adeguatamente l’utenza circa i programmi futuri avviando una costante campagna pubblicitaria tra una trasmissione e l’altra. Al riguardo, rende nota l’enorme difficoltà burocratica che ha riscontrato nel creare e nel mandare in onda su Rai Italia i promo di venti secondi di un’intervista della durata di 50 minuti a Papa Francesco – acquistata da Rai Vaticano e mai mandata in onda in Italia – riguardante la preghiera “Padre Nostro” (svolta dal cappellano del carcere di Padova in modo talmente confidenziale da renderla di grande pregio) da trasmettere alla vigilia di Pasqua.
Ritenendo che si debba procedere a una forte identificazione di Rai Italia, informa che, ol-tre all’adeguato lancio e alla messa in onda del best of della Rai, tale emittente produce au-tonomamente una porzione del suo palinsesto mirata agli italiani all’estero, i cui temi trat-tati sono però frammentati in più programmi; considera pertanto opportuno eliminare tale genere di trasmissioni mantenendo solo Community (che è stato sempre considerato una “palestra” per i futuri personaggi famosi, nonché un programma-contenitore di seconda categoria rispetto ai grandi titoli proposti dalla Rai) da predisporre al meglio concentrandovi le scarse risorse a disposizione. Al riguardo, rende noto di aver dichiarato al Direttore Generale della Rai la sua impossibilità ad accettare il fatto che agli italiani all’estero venga offerto un prodotto di livello inferiore rispetto al programma Uno Mattina; intende quindi utilizzare volti già noti della televisione nella realizzazione di Community, che deve divenire il punto di riferimento del palinsesto intorno al quale far orbitare la programmazione del best of, nonché un programma-contenitore quotidiano di alto livello in cui trattare in diretta (oppure in differita) tutte le tematiche relative agli italiani all’estero: informa infatti che attualmente le puntate di tale programma sono registrate venti giorni prima della messa in onda. Ovviamente vi sarà spazio anche per una rubrica con il calendario delle attività del CGIE avendo cura che tale prodotto sia il più televisivo possibile.
Non intende in questo modo denigrare quanto realizzato sinora (comunque provvidenziale e ben fatto), tuttavia ritiene sia giunto il momento di invertire la tendenza di condannare Rai Italia a svolgere il ruolo di fanalino di coda. Ovviamente il fatto di eliminare gli altri programmi non significa non compiere ulteriori sforzi ideativi: si intende infatti varare titoli fortemente identificativi del ruolo che si svolge di contatto con gli italiani all’estero, i cui temi trattati incuriosiscano la televisione generalista tanto da programmarli nel suo palinsesto; cita ad esempio il progetto già avviato di una serie di sette documentari intitolato Soldati d’Italia che racconta dall’interno e dal vivo la vita dei settemila militari appartenenti alle missioni di pace italiane all’estero – un orgoglio del Paese – di cui i telegiornali si occupano solo durante le commemorazioni, in occasione degli anniversari, oppure in brevi servizi durante gli speciali. L’offerta di documentari di alta qualità su questo tema rappresenta certamente un’innovazione rispondente ai nuovi linguaggi televisivi. Tale programmazione speciale – avviata in accordo con il Ministero della Difesa, quindi istituzionalmente riconosciuta – avrà un prosieguo relativo alle realtà della cooperazione allo sviluppo.
Malgrado le oggettive difficoltà di carattere tecnologico ed economico, annuncia inoltre il passaggio di Rai Italia alla trasmissione in alta definizione a partire dal mese di agosto p.v. (che giungerà a regime alla fine dell’anno), grazie al fatto che, secondo le norme relative ai programmi sportivi, la messa in onda degli eventi del Campionato di calcio non può avvenire tramite sistema standard.
Assicura infine che la trasmissione La giostra del goal continuerà ad andare in onda con al-cune varianti che non dipendono da Rai Italia e che ne cambieranno la struttura, dal mo-mento che l’emittente Rai ha acquistato solo tre partite di calcio (verosimilmente quella di anticipo del sabato, una o due della domenica pomeriggio e, in alternativa, il posticipo del lunedì, a seconda della loro importanza).
Conclude informando che, a partire dalla fine dell’anno, si riuscirà a ottenere la separazio-ne del palinsesto per l’America Latina, che sarà trasmesso con una scansione oraria più appropriata; ciò dovrebbe portare a un aumento degli utenti e della rispettabilità dell’emittente stessa. Per quella occasione, auspica di riuscire a trasmettere un evento di lancio in tre lingue da egli ideato, particolarmente significativo e di forte richiamo.

Riccardo PINNA (Sudafrica) interviene fuori microfono.

Silvana MANGIONE (Vice Segretario Generale per i Paesi Anglofoni Extraeuropei – USA) rin-grazia il direttore Giudici per la programmazione ripetitiva dell’informazione istituzionale relativa alle elezioni, tuttavia lo invita, per la prossima volta, a concordarlo con il CGIE dal momento che la data riportata all’inizio del messaggio riguardava le votazioni in Italia, portando molti connazionali all’estero a confondersi circa il giorno di invio al Consolato della scheda elettorale. Inoltre, sottolinea come le polemiche circa inesistenti brogli avviate da alcune trasmissioni italiane nascano dalla mancata formazione dell’elettore (che, se residente fuori dall’Europa, appartiene probabilmente all’emigrazione tradizionale e non ha mai votato in Italia) circa l’importanza dell’esercizio del diritto di voto. Invita quindi il direttore Giudici a riflettere sul modo in cui Rai Italia può svolgere tale funzione di formazione.
Rileva quindi l’importanza di far seguire un corso di dizione ai docenti della Società Dante Alighieri che partecipano allo spazio riservato alla lingua italiana durante la trasmissione Community allo scopo di ammorbidire il loro spiccato accento. Sottolinea poi come la lingua inglese parlata durante il programma News è caratterizzata da un accento britannico (quindi diverso dall’inglese parlato nel resto del mondo); inoltre, è evidente l’origine italiana della persona che legge le notizie – troppo rapidamente – e non usa la giusta cadenza ritmica nella divisione delle frasi a cui le persone sono abituate, benché vanti un’ottima pronuncia.
Fa infine presente che, da alcuni mesi a questa parte, il telegiornale di Rai Tre viene tra-smesso in Nord America alle 6.00 antimeridiane, momento della giornata in cui molti tele-spettatori non sono ancora svegli; chiede quindi se sia possibile tornare alla programma-zione precedente.

Il PRESIDENTE sottolinea come le iniziative da avviare nell’immediato futuro per salva-guardare la Rai rappresentino l’occasione per mantenere un rapporto costante con il diret-tore Giudici e il consigliere Siddi, che ringrazia.

Il min. plen. Luigi Maria VIGNALI (Direttore Generale DGIT) assicura al CdP di aver preso nota di tutte le esigenze emerse durante i tre giorni di lavoro, nonché dei vari aspetti più o meno di emergenza che vanno dalla crisi in Sudafrica alle esigenze di miglioramento del sistema di “Prenota online”, dalla convenzione con i patronati agli eventi da organizza-re, ecc.
Introduce quindi un video emozionale – senza alcun intento didascalico – da usare in varie occasioni, che aiuta a comprendere il significato di quella “parte di Italia nel mondo” rap-presentata dalle comunità all’estero. È motivo di compiacimento il fatto che i membri del Comitato di Presidenza del CGIE siano i primi spettatori di tale proiezione.

Segue la proiezione del video

Il PRESIDENTE dichiara conclusi i lavori del Comitato di Presidenza del CGIE.

I lavori terminano alle ore 16,30