CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO (Farnesina, Sala Conferenze Internazionali, 4/6 luglio 2018) RELAZIONE DI GOVERNO

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XLI ASSEMBLEA PLENARIA DEL
CONSIGLIO GENERALE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO
(Farnesina, Sala Conferenze Internazionali, 4/6 luglio 2018)
RELAZIONE DI GOVERNO

Sono lieto di darvi il benvenuto oggi a Roma, anche a nome del Signor Ministro Moavero che come sapete non ha potuto partecipare all’Assemblea di oggi a causa di improrogabili impegni internazionali. Il Paese, come ben sapete, vive oggi una fase politica intensa, dai caratteri nuovi e con una rinnovata dirigenza politica, frutto dei risultati delle consultazioni elettorali dello scorso 4 marzo.

1. Avete avuto modo di leggere nel Contratto di Governo stipulato dalle formazioni politiche che appoggiano questo Esecutivo per fissare gli obiettivi che intendiamo raggiungere nel corso del nostro mandato, l’attenzione specificamente dedicata alle nostre comunità all’estero. Bisogna valorizzarne il patrimonio di esperienze e conoscenze per il sostegno del Made in Italy e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Per fare questo, siamo naturalmente consapevoli dell’improcrastinabilità di procedere al rafforzamento della rete diplomatica e consolare in modo da garantire adeguati servizi al crescente numero di cittadini italiani che trasferiscono in modo permanente la propria residenza all’estero.
Sulla base delle esperienze acquisite, si potrà avviare, naturalmente con il vostro contributo, una riflessione per riformare le procedure di voto per la circoscrizione estero e gli organi di rappresentanza delle nostre comunità d’oltreconfine, per armonizzarne le funzioni con la rappresentanza parlamentare.

2. Il MAECI ha ricevuto il testo della proposta di riforma degli organismi di rappresentanza delle comunità italiane all’estero approvato in occasione dell’ultima Assemblea Plenaria del CGIE del novembre 2017. Valuteremo con attenzione questo documento tenendo presente che il nostro condiviso obiettivo è quello di rilanciare il rapporto tra tali organismi e le comunità di riferimento, di adeguarne le funzioni, di ripensare i criteri per l’istituzione dei Comites nelle diverse circoscrizioni consolari e quelli relativi alla rappresentanza territoriale e governativa in seno al CGIE.
Vogliamo che i rinnovati organismi di rappresentanza possano assicurare il superamento della struttura tradizionale dell’emigrazione italiana, tenere in debito conto la presenza delle varie componenti della nuova emigrazione e valorizzare adeguatamente lo straordinario “soft power” offerto anche dalla presenza di alcune categorie di connazionali presenti nelle comunità locali (in particolare a imprenditori, accademici, ricercatori ed esponenti più in generale del mondo culturale) che potrebbero incentivare le iniziative per la promozione del Sistema Italia.

3. Per quanto riguarda gli interventi nel campo della promozione della lingua e cultura italiana all’estero, intendiamo procedere con una revisione della Circolare Ministeriale 13/2003 che, come noto, disciplina la materia dei corsi di lingua e cultura italiana all’estero, regolando più nel dettaglio le procedure di erogazione e rendicontazione dei contributi ministeriali a valere sul capitolo 3153.
La revisione della circolare si inserisce in un contesto in movimento, di transizione normativa dal Decreto legislativo 297 del 1994 al Decreto legislativo 64 del 2017: si tratta di una sfida e di una opportunità, volta in primo luogo a valorizzare la realtà dei corsi in sinergia con altre tipologie di interventi ed in un ideale continuum con le sezioni di italiano nelle scuole straniere: sono proprio i corsi, infatti, a costituire il naturale terreno di coltura di quei progetti di bilinguismo, che il Decreto legislativo 64 del 2017 intende favorire e promuovere, anche attraverso una esplicitazione dei compiti dei dirigenti scolastici all’estero.
Al tempo stesso la revisione della circolare costituisce un’occasione per semplificare e rendere più trasparenti le procedure che regolano l’erogazione dei contributi in favore degli Enti gestori/promotori della lingua italiana. Si è presa, in particolare, in esame la possibilità che le richieste di contributo formulate dagli Enti siano riversate al Ministero per il tramite di un apposito portale, così come già avviene per le domande di partecipazione agli esami di Stato all’estero da parte del personale della scuola, per le missioni archeologiche e per le borse di studio, con meccanismi successivi di convalida da parte dei dirigenti scolastici e delle Sedi diplomatiche di riferimento.
Il portale viene incontro alle esigenze di trasparenza e pubblicità delle procedure favorendo, tra l’altro, la conoscenza della possibilità di richiedere un contributo ministeriale. Dovrebbe inoltre garantire una maggiore responsabilizzazione di tutti gli attori coinvolti (Enti gestori, dirigenti scolastici, Ambasciate e Consolati) a che le procedure e le scadenze siano rispettate. Un ulteriore vantaggio consiste nella facilitazione della compilazione della documentazione richiesta attraverso percorsi guidati, per i quali non si può andare avanti se non si compilano alcuni campi obbligatori o se le informazioni inserite sono tra loro contraddittorie.
L’obiettivo, in generale, è quello di operare con la massima trasparenza, per rendere i corsi sempre più efficienti, in termini di rapporto costo-benefici, legando il contributo ad alcuni parametri oggettivi, che saranno esplicitati nella circolare, incluse alcune componenti “premiali” per gli Enti più virtuosi (ad esempio, la disponibilità di risorse proprie o l’incremento del numero di alunni da un anno all’altro).

4. Come sapete, le operazioni per il voto all’estero delle elezioni politiche 2018 si sono svolte in 177 Paesi, ossia 7 in più rispetto all’ultima votazione referendaria del 2016. Pur tra numerose sfide e difficoltà, si sono concluse in un contesto generale di regolarità, efficienza e trasparenza, senza particolari criticità. Ciò è stato possibile grazie ad una macchina rodata che ha beneficiato dell’azione incisiva e innovativa che l’Amministrazione ha saputo intraprendere per questa tornata elettorale.
Nondimeno, esistono ancora, a nostro parere, ulteriori margini di miglioramento in grado di accrescere ancor più il grado di sicurezza delle procedure di voto. E’ evidente però che per proseguire in tale direzione dovremo disporre di congrue dotazioni finanziarie, visto peraltro il segnalato accrescimento del numero degli elettori all’estero. Abbiamo già avviato una approfondita analisi per procedere in tal senso, e restiamo allo stesso tempo disponibili a ricevere idee e suggerimenti da ogni altra istanza a vario titolo coinvolta o interessata alle procedure di voto all’estero.

5. La comunità degli italiani all’estero costituisce una componente storica e una realtà caratterizzante della moderna società italiana. In aggiunta a questa, negli ultimi anni un numero sempre maggiore di connazionali in età lavorativa si sono trasferiti all’estero per lavoro, principalmente – ma non solo – verso le tradizionali mete dell’emigrazione italiana in Europa (Germania, Regno Unito, Svizzera e Francia), negli Stati Uniti e in Australia. Al 31 maggio 2018, sono 5.675.458 gli iscritti agli schedari consolari mondiali, un milione e centomila in più rispetto a sei anni fa.
In questo quadro e nel contesto di un’opera di razionalizzazione delle risorse avviata da diversi anni, l’azione della Farnesina è improntata a un obiettivo ben preciso: continuare a garantire servizi efficienti nonostante la riduzione delle risorse umane e materiali a disposizione. Investiamo nell’utilizzo degli strumenti informatici e nell’adozione di nuove modalità operative volte ad avvicinare sempre più l’Ufficio consolare al domicilio dei cittadini residenti all’estero, pur senza tralasciare le esigenze delle fasce più anziane non aventi familiarità con le nuove tecnologie e snellire le procedure.
Ricordo primo fra tutti il portale Fast It (Farnesina servizi tematici per Italiani all’estero) che puntiamo a far divenire il canale privilegiato di contatto tra i connazionali e gli Uffici consolari di competenza, riducendo in tal modo l’ambito dei mezzi di comunicazione tradizionali (email, posta, fax, ecc.). Il sistema aiuta l’utente a fornire tutte le informazioni necessarie agli Uffici consolari per portare a compimento con successo le istanze presentate, e riduce pertanto le occasioni di doversi recare in Consolato quando non richiesto dalla normativa.
Oltre ad alcune sezioni puramente informative, la piattaforma offre i primi servizi interamente interattivi, vale a dire le procedure di iscrizione all’AIRE e di variazione di indirizzo nella medesima circoscrizione consolare. È, inoltre, attualmente operativa l’integrazione con Prenota Online. Nuovi servizi integrati sono attualmente allo studio, primo tra i quali il servizio di segnalazione del trasferimento in altra circoscrizione consolare.
Ad oggi sono già 71 le Sedi attivate e contiamo di coprire nei prossimi mesi l’intera rete. Terminata la fase sperimentale, il MAECI provvederà a lanciare una campagna informativa ad hoc su larga scala.
Una volta completati, auspicabilmente a breve, i previsti test tecnici, si potrà avviare la distribuzione a 114 Consoli onorari delle attrezzature per la captazione e trasmissione, tramite canale telematico securizzato, dei dati biometrici necessari al rilascio dei passaporti. Si tratta di un evidente vantaggio per l’utente, che in tal modo non sarà costretto a recarsi presso l’Ufficio consolare di prima categoria, spesso distante migliaia di chilometri da luogo di residenza, per ottenere il passaporto.
Vogliamo infine rilanciare con tutte le controparti istituzionali interessate l’ambizioso progetto di rilascio della carta d’identità elettronica per i cittadini italiani all’estero.

6. Dal 2008 sono ripresi flussi costanti di nuova mobilità dall’Italia, prevalentemente per ragioni economiche. Tra il 31 maggio 2012 e il 31 maggio 2018, gli Uffici consolari italiani all’estero hanno registrato 1.105.100 nuove iscrizioni nei rispettivi schedari, in parte significativa dovute a connazionali che hanno lasciato l’Italia. La nuova mobilità, che include anche coloro che si spostano all’estero per ragioni professionali, è rappresentata da connazionali con livelli di istruzione più alti che in passato: il 34,6% è in possesso della licenza media, il 34,8% del diploma e il 30% della laurea. Le rimesse dall’estero, nel 2016, hanno raggiunto un valore di oltre 7 miliardi di Euro, quasi mezzo punto dell’intero PIL nazionale. E’ dunque un fenomeno di dimensioni importanti, cui guardare sia in termini di servizi e assistenza, sia come vera e propria risorsa del “sistema Italia”. Per quanto riguarda l’offerta di servizi consolari, obiettivi primari della Farnesina sono l’incremento della digitalizzazione e lo snellimento delle procedure amministrative. Inoltre, in costante coordinamento con gli organismi rappresentativi delle collettività all’estero (Comitati degli Italiani all’Estero, Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) il MAECI intende continuare ad ampliare gli strumenti di assistenza destinati alla nuova mobilità anche attraverso la costituzione di progetti ad hoc miranti a favorire l’inserimento dei connazionali recentemente espatriati nei Paesi di destinazione, agevolando l’acquisizione delle necessarie informazioni già prima della partenza dall’Italia.
In assenza di un rientro in patria, ogni italiano che si trasferisce all’estero e non rientra successivamente rappresenta un investimento perso per il Paese. Secondo recenti studi, tale perdita si quantifica in 90.000 Euro per diplomato, 158.000 o 170.000 Euro per laureato (rispettivamente triennale o magistrale) e 228.000 Euro per dottore di ricerca. Inoltre, si stima che ogni anno espatrino circa 3.000 dottori di ricerca italiani, e che la percentuale dei ricercatori non ancora intenzionati a tornare in patria si attesterebbe al 63%. Pensiamo quindi di avviare da subito iniziative in coordinamento con altri competenti Ministeri, le Regioni e Province Autonome e il Consiglio Generale degli italiani all’Estero (CGIE), enti accademici e di ricerca per individuare misure e creare condizioni nel nostro Paese che favoriscano una mobilità di tipo ciclico. Il bagaglio di conoscenze acquisito all’estero da questi connazionali offre inoltre un’imperdibile occasione per favorire processi di contaminazione di start-up innovative e per stimolare la crescita di investimenti in ricerca e sviluppo grazie ai contatti allacciati da figure altamente qualificate con competenze acquisite nel periodo di permanenza all’estero.

7. Il Governo continuerà a seguire con la massima attenzione il negoziato BREXIT. Dal nostro punto di vista, il dossier sui diritti dei cittadini mantiene la massima priorità e giustifica un’intensificazione degli sforzi al fine di concludere positivamente il negoziato sull’Accordo di recesso il prima possibile.
L’intesa già raggiunta lo scorso marzo è un risultato che garantisce estensivamente i diritti acquisti di milioni di cittadini a partire dalla data di fine transizione (31 dicembre 2020). Anche il quadro di tutela generale sulle procedure amministrative è molto ampio. Vigileremo insieme all’UE su come queste disposizioni saranno applicate nel Regno Unito per garantire che le categorie più deboli dei connazionali – specialmente quelli con residenza pre-adesione e difficoltà nell’accesso digitale – non siano lasciate indietro. Rassicurazioni in tal senso sono giunte dal nuovo Ministro dell’Interno britannico Javid in una sua lettera dello scorso 15 maggio al Parlamento europeo.
Il 21 giugno l’Home Office ha presentato un documento sulle procedure che verranno adottate per garantire i cittadini UE post-Brexit che prevede una procedura semplice per richiedere il Settled Status. Il sistema aprirà al più tardi nel marzo 2019 e sarà vigente sino alla fine del periodo di grazia, giugno 2021.

8. Vorrei ora fornirvi aggiornamenti su alcuni contesti particolarmente critici per i nostri connazionali. La crisi in Venezuela sta procurando gravi e crescenti disagi alla numerosa comunità italiana di più di 142.000 persone e già si registra un flusso di connazionali che stanno lasciando il Paese per recarsi in Spagna (attualmente circa 1.500), Brasile, Ecuador e Repubblica Dominicana. Insieme ai partner europei, la Farnesina mantiene forte la pressione sulle Autorità venezuelane perché autorizzino l’apertura di canali umanitari per l’ingresso nel Paese di farmaci salvavita, di cui continua a registrarsi drammatica penuria. Continuiamo a seguire da vicino la situazione nel Paese per assicurare la migliore assistenza ai connazionali indigenti.
Per quanto riguarda il Sudafrica, sapete che è in corso un dibattito sulla riforma agraria, sulla legislazione di azione affermativa per la popolazione nera in campo societario e sull’aggiudicazione degli appalti pubblici. La nostra Ambasciata segue da vicino la questione. I casi problematici che si sarebbero finora verificati non hanno visto il coinvolgimento dei nostri connazionali, mentre il livello della qualità della vita risulta ancora soddisfacente.
In Israele, dove vivono più di 15.000 connazionali, la situazione di sicurezza in generale resta fluida. La nostra Ambasciata a Tel Aviv conferma che sinora non si sono registrati incidenti che abbiano coinvolto connazionali, ma avverte che permangono rischi potenziali nelle aree nelle immediate vicinanze di Libano e Siria, incluso il Golan, soprattutto alla luce delle recenti tensioni internazionali. Anche la nostra comunità italiana in Cisgiordania non è stata coinvolta nei numerosi episodi di tensione e violenza registrati fino ad oggi.

9. Grazie per l’attenzione, auguro a tutti buon lavoro.