Il Consiglio generale degli italiani all’estero ribadisce la propria contrarietà al taglio dei parlamentari eletti all’estero, che secondo la proposta di riforma costituzionale passata al Senato passerebbe da 18 a 12. Il taglio dei parlamentari eletti all’estero “ci preoccupa in quanto ci sarebbe un’atomizzazione della rappresentanza in un momento in cui la presenza degli italiani nel mondo è raddoppiata”, ha detto il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone, alla fine dei lavori del Comitato di presidenza, riunito alla Farnesina fino a oggi. Secondo il Comitato di presidenza del CGIE, che stamattina ha incontrato il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, il taglio dei parlamentari italiani non dovrebbe coinvolgere quelli eletti all’estero. “Non ci contrapponiamo all’idea che la presenza parlamentare dovrà avere una limatura”, ha proseguito Schiavone, ma senza toccare la rappresentanza degli italiani all’estero. Secondo il segretario generale del Cgie “atomizzare la presenza significherebbe avere delle perdite enormi. La rappresentanza va garantita perché le istituzioni sono uguali e vanno promosse per tutte”.
I dati parlano di oltre 5 milioni di italiani che vivono oltre i confini nazionali a cui vanno aggiunti milioni di italo-discendenti. La rappresentanza italiana all’estero è già “inferiore rispetto a quello che spetterebbe”, prosegue Schiavone sottolineando la proposta del Cgie e cioè aggiungere il numero dei parlamentari eletti all’estero a quelli su cui si è già ragionato nella proposta di riforma. Quindi i 12 deputati eletti fuori i confini nazionali si aggiungerebbero ai 400 previsti alla Camera (400 + 12) e i 6 senatori ai 200 previsti al Senato (200 + 6). Si potrebbe anche pensare, afferma Schiavone, “di coinvolgere la rete dei Comites e delle associazioni, le ‘anime belle’ che rappresentano l’Italia in modo semplice, professionale e dal punto di vista delle eccellenze”, anche perché – riflette il segretario generale del Cgie – “sulla presenza dei nostri connazionali all’estero produciamo Pil”.
E una fetta importante degli italiani all’estero è rappresentata dai giovani, protagonisti di un appuntamento importante tra poco più di un mese. Dal 16 al 19 aprile, infatti, a Palermo si terrà la Conferenza mondiale dei giovani italiani nel mondo. A oggi si prevede che “parteciperanno 101 giovani, 60% uomini e 40% donne”, ha detto Schiavone. Vari i temi che saranno affrontati, dalla ricerca all’imprenditoria fino ad arrivare alla formazione linguistica. L’obiettivo è “lavorare in prospettiva e mettere nelle condizioni i giovani di proseguire i lavori e costruire una rete”. (Sip – 6 mar)
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