Roma, 6 mar. (askanews) – L’idea “già passata al Senato” di un taglio ai rappresentanti degli italiani all’Estero in Parlamento “preoccupa” il Cgie (Consiglio generale degli italiani all’Estero), il cui ufficio di presidenza si è riunito negli ultimi tre giorni alla Farnesina. “Insistiamo sul mantenimento dei 18” parlamentari, 12 alla Camera e 6 al Senato, “senza che i numeri siano toccati”, ha detto oggi il segretario generale Michele Schiavone.
Il provvedimento che prevede la riduzione da 18 a 12 parlamentari “è arrivato alla Camera e dovrà essere in programmazione per giungere in aula”. “Il percorso sarà abbastanza lungo, non immediato. Abbiamo voluto esplicitare la nostra preoccupazione in merito al taglio della rappresentanza”, ha spiegato Schiavone.
In particolare, ha insistito il segretario, “il Consiglio generale degli italiani all’estero ha proposto di aggiungere il numero dei rappresentanti degli italiani all’estero a quelli su cui si è ragionato al Senato”, ovvero 12 seggi ai 400 della Camera e 6 ai 200 del Senato, in modo da evitare una “atomizzazione della rappresentanza, in un momento in cui è quasi raddoppiata rispetto al periodo la legge istitutiva è stata varata”.
Oggi vivono all’estero sei milioni di italiani e 150 milioni di italo-discendenti. Inoltre un milione di italiani si trovano momentaneamente all’estero ma non sono iscritti all’Aire.