Il sipario sulla Brexit tarda a calare: la Camera dei Comuni della Gran Bretagna ha infatti deciso di chiedere all’Ue un rinvio “breve” della Brexit al 30 giugno. La rappresentanza italiana composta dai tre Comites di Londra, Manchester ed Edimburgo e i due rappresentanti del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero “sta, assieme alla rete di patronati e associazioni civiche, cercando di articolarsi con più incisività nel territorio per dare assistenza dove possibile, nei limiti della loro costituzione di tipo volontaria e priva di retribuzioni”, afferma Luigi Billè, consigliere del CGIE per la Gran Bretagna. Billè racconta gli ultimi passaggi nel Parlamento inglese soffermandosi sulle conseguenze per la comunità italiana e il lavoro svolto dalle nostre rappresentanze istituzionali e civiche. “I tre Comites – spiega Billè – hanno svolto un’enorme mole di lavoro informativo attraverso svariate riunioni, con le comunità italiane sparse in tutto il territorio britannico, e l’utilizzo di internet e le principali fonti di informazione locali. A seguito e grazie a questo continuo e coordinato lavoro informativo svolto dalle istituzioni diplomatico-consolari e civico-territoriali, la comunità italiana è generalmente abbastanza informata particolarmente sui riferimenti normativi per il possesso di permesso di residenza in Gran Bretagna che si deve richiedere.
Per quanto riguarda la comunità italiana in Gran Bretagna “occorre rilevare – prosegue il consigliere del Cgie – gli sforzi di miglioramento delle attività svolte dalle nostre sedi diplomatico consolari che stanno affrontando, in questi ultimi due anni e mezzo di Brexit, la transizione con insufficienti risorse in relazione alla richiesta, in continuo aumento, di servizi pubblici da erogare. L’Ambasciata, sempre in prima linea partecipando ai tavoli di lavoro con gli altri partners europei e l’Home Office Britannico, ha aperto canali informativi online e diretti con le rappresentanze territoriali, per tenere aggiornata la comunità italiana”. Aggiunge Billè: “La rete consolare, costituita dai due consolati Generali di Londra ed Edimburgo supportati dalle loro rispettive reti di sedi onorarie, malgrado la carenza di risorse sta migliorando il sistema: di appuntamento per la richiesta dei servizi; d’iscrizione all’AIRE, con l’introduzione del nuovo portale per i servizi anagrafici Fast it; di capillarizzazione territoriale degli strumenti di rilevamento dei dati biometrici dei connazionali richiedenti passaporto”. “Noi consiglieri del CGIE – conclude Billè – stiamo cercando di muoverci assieme in una nuova dinamica funzionale, facendo una cernita delle aspettative della comunità. Non è sempre facile ma, in ogni caso, ci stiamo impegnando e continueremo a dare assistenza e informazioni richiesteci dove possibile”. (Red – 15 mar)
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