Egregio Ministro, Presidente Di Maio,
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE) è impegnato direttamente dal febbraio scorso nel monitoraggio costante della evoluzione della pandemia da Covid-19 in tutti i Paesi dove sono presenti le nostre collettività in stretto contatto con i Consolati, la DGIT e l’Unità di Crisi della Farnesina.
Il CGIE esprime apprezzamento per quanto fino ad oggi operato nelle situazioni di emergenza che si sono create in alcuni Paesi e che hanno riguardato le nostre collettività.
Il nostro organismo ha espresso in diversi documenti, sottoposti alla Sua attenzione e diffusi alla stampa e alle istituzioni, indicazioni puntuali circa le priorità che dovrebbero essere tenute presenti nell’approntamento delle misure di emergenza, di sostegno e di assistenza e delle successive misure di rilancio economico, sociale, culturale del paese che può contare sulla disponibilità e sul coinvolgimento delle Comunità italiane nel mondo e degli italo-discendenti, delle loro rappresentanze e organizzazioni.
DECRETO CURA ITALIA NR. 18 ARTICOLO 72
Ciò vale, sia nel caso di rientro in Italia di nostri connazionali, sia per l’urgenza di mettere a valore una ampia rete di competenze, attivabili nei molti diversi ambiti inerenti il rafforzamento e il rilancio del Sistema Paese all’estero.
In riferimento alla produzione di decretazione di oggettiva urgenza che il Governo ha sottoposto all’esame del Parlamento, nello specifico il decreto “Cura Italia” articolo 72, che richiama le funzioni e gli interventi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in materia di assistenza e internazionalizzazione del Sistema paese, si richiamano le istituzioni nel loro complesso, sul fatto che gli italiani nel mondo dispongono di proprie istituzioni di rappresentanza che, come previsto dalle leggi istitutive di Comites e CGIE, sono tenute a svolgere funzioni consultive e, da sempre, nelle ripetute emergenze sono coinvolti e collaborano con la rete diplomatico-consolare, per i quali, a ciascuno nel proprio ambito, va chiesto un parere ove trattasi di materia inerente a politiche che riguardino questa fondamentale componente del Paese.
Tale procedura prevista per Legge può essere rapidamente assolta considerando che gli organi del CGIE sono in piena vigenza e attivi assecondando i Comites, e quando richiesto anche dalle associazioni, dai patronati e dalle Camere di commercio italiano.
MISURE DA ATTUARE PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
In riferimento al Decreto Legge 17 marzo 2020, numero 18, varato dal Governo e in discussione in questi giorni in Parlamento, si richiama l’attenzione istituzionale sul fatto che la rete di rappresentanza sociale e istituzionale costituita da migliaia di organizzazioni sociali ed associative, culturali, di servizio, educative e formative, di promozione commerciale ed economica, costruita dalla nostra emigrazione ed attiva da tanti decenni, costituisce la rete fondamentale, che può sostenere tali politiche e che non può essere ignorata nell’attuazione delle misure messe in campo, ivi incluse quelle che saranno attivate dalla DGIT e dalla DGSP del MAECI.
L’emergenza creata dalla pandemia da Covid-19 ha chiarito in modo inequivocabile, che per contrastare e superare i suoi tragici effetti vi è grande necessità di collaborazione, cooperazione e coinvolgimento di tutti gli attori a tutti i livelli. Il nostro organismo sta facendo la propria parte e segue le tante iniziative messe in essere dall’arcipelago delle rete degli italiani all’estero.
COINVOLGIMENTO DEL CGIE
Il CGIE auspica che prima della stesura del regolamento applicativo della nuova legge, di ciò si prenda atto e che di conseguenza si attuino le norme che prevedono esplicitamente la richiesta di parere su ogni questione che riguardi politiche inerenti gli italiani nel mondo.
Certo di trovare la Sua attenzione, signor Presidente Di Maio, voglia gradire l’espressione dei nostri più profondi sentimenti di stima e riconoscenza per il faticoso lavoro che sta svolgendo per l’Italia e per gli italiani all’estero residenti in forma stabile e temporanea.
L’occasione mi è gradita, signor Presidente Di Maio, per salutarLa distintamente e per augurarLe una serena e felice Pasqua.
Il Segretario Generale CGIE
Michele Schiavone