La straordinarietà delle misure sanitarie per il contrasto al coronavirus assunte in quasi tutti i paesi confrontati con l’epidemia, va affrontata con strumenti e comportamenti adeguati. I consiglieri del CGIE sono impegnati, ovunque, in un’opera straordinaria di solidarietà facendo l’impossibile per aiutare i connazionali in stato di bisogno. La riunione ha costituito un’importante occasione di confronto, utile per conoscere e condividere le varie esperienze ed esigenze, che si profilano sui territori di questi tre Paesi in questo periodo di emergenza sanitaria.
La discussione si è concentrata in particolar modo sull’analisi della situazione sanitaria nei diversi Paesi, sulla situazione sociale ed economica che si sta profilando e sull’utilizzo dei fondi straordinari per l’assistenza ai connazionali all’estero previsti dal Decreto «Cura Italia».
COMITES E CGIE IN PRIMA LINEA
In un’ottica di solidarietà europea, i connazionali in difficoltà andranno indirizzati verso la massima esigibilità dei propri diritti nei rispettivi Paesi di accoglienza. I Comites e i Consiglieri del CGIE sono già in prima linea assieme a Patronati ed associazioni locali in un lavoro di continua informazione.
Numerose le iniziative caritevoli e di solidarietà mirate messe in campo con rapidità su iniziativa delle organizzazioni italiane. Nel bisogno la richiesta di aiuto non ha né colore, né identità a nessuna latitudine, quindi, è auspicabile che la distribuzione delle risorse straordinarie per l’assistenza avvenga in parti uguali e con la massima trasparenza preservando i criteri e le modalità di intervento.
La complessità degli interventi è difficile da gestire e occorrerà definire regole nuove, che differiscono in tutto dagli interventi di assistenza ordinaria. E’ importante tener presente, però, che un’ampia fascia di popolazione emigrata più recentemente ed estremamente precaria per differenti motivi, non potrà percepire ammortizzatori o aiuti sociali nei Paesi di accoglienza.
GLI AIUTI PREVISTI NEL DECRETO CURA ITALIA
Per tutti coloro saranno fondamentali gli aiuti assistenziali supplementari previsti dal Decreto «Cura Italia», che saranno erogati attraverso gli uffici consolari. I titolari delle missioni diplomatiche sanno che l’emergenza sanitaria e civile comporta impegni straordinari e fuori dalla norma, perché nel giro di poche settimane molte famiglie sono sprofondate nella povertà ed in alcuni paesi rischiano di essere rimpatriate. Le loro ansie e attese non possono attendere i tempi della burocrazia italiana.
A margine del confronto sull’attualità, gli interventi hanno trattato l’auspicata riforma dei sistemi di rappresentanza – già proposta dal CGIE – e le modalità di funzionamento dei Com.It.Es. e degli Enti gestori promotori della lingua e della cultura italiana in questo particolare frangente.
Il lockdown italiano ha provocato dei ritardi nel trattamento delle richieste dei contributi: questi organismi attendono gli accrediti finanziari per poter corrispondere agli impegni arretrati e saldare gli oneri verso terzi.
Comunicato stampa