Le scuole italiane all’estero necessitano interventi urgenti!

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In Italia l’attenzione posta sulla ripresa delle attività scolastiche di ogni ordine e grado è vissuta da mesi con grande apprensione tant’è che il mondo politico, quello sindacale e i diretti protagonisti: alunni, studenti, docenti, professori e personale ATA da mesi sono in fermento per le incertezze legate alla pandemia, alla sicurezza sanitaria, all’agibilità e alla ricettività delle strutture scolastiche alle quali si aggiunge l’affannoso reclutamento dei docenti.

La lunga attesa per l’apertura del nuovo anno scolastico è claudicante e incerta nonostante le rassicurazioni del governo. Per la ripartenza dell’anno scolastico si parla di 80’000 nuove assunzioni che garantiranno la regolarità degli studi.

INCERTEZZA NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
Gli stessi patemi sono vissuti all’estero nelle scuole pubbliche, paritarie, nelle sezioni bilingui o internazionali, nelle università e in particolare nei Corsi di lingua e cultura italiane dove le difficoltà si riflettono con maggiore problematicità per la propaggine delle norme italiane e delle scelte ministeriali. A lungo andare all’estero il sistema organizzativo, sul quale per decenni si è dipanata la promozione culturale, linguistica e formativa italiana è imploso e gli auspicati cambiamenti legati all’applicazione dell’ultima riforma legislativa della “Buona scuola” non sono mai attecchiti.

La diversità dei sistemi scolastici in giro per il mondo rappresenta uno scoglio ostico da superare, ma non impossibile; sono molti i paesi dove negli ultimi mesi il mondo scolastico non si è mai fermato, altri dove le scuole sono riprese dopo le vacanze estive e sono in attesa di insegnanti inviati da Roma.

Gli scompensi causati dai ritardi e la disorganizzazione producono perdita d’immagine, di credibilità e tendono ad allontanare gli studenti dagli studi: di conseguenza le scuole chiudono, gli studenti diminuiscono e l’idea di integrare la promozione culturale e linguistica nell’internazionalizzazione del sistema paese alla quale si è cercato di dare una prospettiva è lungi dall’addivenire realtà.

MINISTERO E DIREZIONE DEVONO INTERVENIRE
Il Ministero dell’Istruzione e la direzione generale del sistema paese del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale sono chiamati con urgenza a intervenire con provvedimenti straordinari, quasi emergenziali per colmare i ritardi organizzativi e garantire la ripartenza dell’intero comparto, che ha bisogno di uno scossone e di un soprassalto di iniziative strutturali come quelle avviate in Italia: rafforzamento dell’organico da inviare all’estero, flessibilità della didattica e lezioni a distanza, puntualità nell’erogazione dei contributi alle scuole e ai soggetti promotori dell’offerta scolastica, semplificazione delle procedure amministrative senza le quali i miracoli non potranno più essere replicati in nessuna parte del mondo. I primi segnali di allarme arrivano dall’Eritrea e dalla Spagna, affrontarli con determinazione è un dovere nonché un obbligo.

In materia di divulgazione e diffusione della lingua e della cultura italiana da sempre i nostri governi hanno promosso delle politiche espansive, perciò, si auspica che l’informazione sulla promozione della lingua italiana all’estero diffusa nelle pagine web del MAECI, riportata di seguito, tenga fede e rispetti concretamente quanto enunciato nei programmi ministeriali.    

La promozione della lingua italiana all’estero è uno dei principali strumenti di cui dispone il nostro Paese e riveste un ruolo di interesse prioritario per la politica estera italiana.

La conoscenza della lingua italiana rappresenta infatti la chiave di lettura necessaria per entrare in contatto con la nostra cultura in senso ampio e per meglio comprendere le dinamiche del “Vivere all’italiana”. Dall’analisi dei dati sulla diffusione dell’italiano nel mondo emerge che oltre due milioni di stranieri scelgono di studiare la nostra lingua per avvicinarsi al nostro ricchissimo patrimonio artistico e creativo.

GLI STATI GENERALI DEL 2014
Con gli Stati Generali della lingua italiana del 2014 abbiamo presentato il primo censimento completo sulla diffusione dell’insegnamento dell’italiano all’estero. In questi anni abbiamo migliorato i metodi di raccolta dei dati. Tale attività è la base fondamentale per la programmazione della nostra strategia di promozione linguistica. Disporre di una ricognizione esaustiva della diffusione dell’italiano significa infatti avere uno strumento con il quale orientare in maniera mirata le attività culturali della rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.

Negli ultimi anni è sempre più evidente l’esistenza di un forte legame tra l’italiano ed il Made in Italy. La lingua italiana è infatti la seconda più utilizzata nel panorama delle insegne commerciali in tutto il mondo anche in settori economici diversi da quelli tradizionali, a dimostrazione di come l’italiano sia considerato una lingua che piace anche perché associato, nell’immaginario collettivo, alle tante produzioni di eccellenza del nostro paese.      

LA RETE SCOLASTICA ALL’ESTERO
La rete delle istituzioni scolastiche all’estero costituisce una risorsa per la promozione della lingua e cultura italiana, nonché per il mantenimento dell’identità culturale dei figli dei connazionali e dei cittadini di origine italiana. Presenti in tutto il mondo, le scuole italiane rappresentano uno strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative, in raccordo con Ambasciate e Consolati e con le priorità della politica estera italiana. Le scuole italiane, infine, sono spesso un punto di riferimento nei Paesi in cui operano, potendo produrre per l’Italia ritorni di lunga durata in tutti i settori: culturale, politico ed economico.

La rete delle scuole italiane all’estero (infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado) comprende:

  • 8 istituti statali omnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo;
  • 43scuole italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti omnicomprensivi, presenti in tutte le aree geografiche nel mondo: Europa, Africa-subsahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, Americhe, Asia e Oceania;
  • 7 sezioni italiane presso scuole europee: 3 a Bruxelles ed 1 a Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Varese;
  • 79 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, di cui 63 in Unione Europea, 13 in Paesi non UE, 1 nelle Americhe e 2 in Asia e Oceania;
  • 2  scuole non paritarie con sedi a Smirne e Basilea.

A tale rete si affiancano le iniziative per la lingua e la cultura italiana all’estero, ex art. 10 del D. Lgs. 64/2017, ed i lettorati d’italiano presso le Università straniere.

SUPERARE L’IMPASSE
Con riferimento all’anno scolastico 2019/2020, il contingente scolastico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale prevede 607 posti di personale docente (210 unità nelle scuole statali, 30 unità nelle scuole paritarie, 94 unità nelle sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, 3 unità su cattedre miste, 143 unità sui corsi e 127 unità sui lettorati), 46 posti di dirigente scolastico (8 unità nelle scuole statali e 38 unità presso le Ambasciate e i Consolati) e 21 posti di personale amministrativo (8 unità sulla scuole statali e 13 unità sui corsi). Nel contingente delle Scuole europee figurano, inoltre, 116 unità di personale docente italiano.

Circa 30.000 alunni frequentano queste scuole: la presenza di studenti stranieri è molto elevata.

Nelle difficoltà e nei momenti di malessere siamo sempre riusciti a trovare le forze e l’orgoglio di rispondere con determinazione e vigore alle avversità, cosa che vorremmo si avverasse anche per superare l’impasse nella quale si trovano molte realtà scolastiche all’estero. Lo dobbiamo alla storia, al presente e al futuro del mondo della scuola e della cultura italiane all’estero.

Michele Schiavone
Segretario Generale Cgie