Un tributo corale che si eleva da tutto il mondo per il padre della magnifica lingua italiana. Nel settimo centenario della morte di Dante Alighieri, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, in collaborazione con l’Associazione Lectura Dantis Metelliana, ha organizzato, un incontro sul rapporto fra Dante Alighieri e la lingua italiana.
Sono intervenuti sul tema Luigi Maria Vignali, Direttore Generale MAECI, Michele Schiavone, Segretario Generale CGIE, Marco Galdi, Presidente della Lectura Dantis Metelliana e i docenti universitari Irene Chirico, Luca Serianni ed Elena Lombardi.
“L’iniziativa – commenta il Segretario generale CGIE Michele Schiavone – è un regalo alle nostre comunità all’estero che ci hanno seguito attraverso la diretta streaming. Tutti – e noi italiani all’estero lo avvertiamo con particolare commozione – siamo debitori di quello che il genio di Dante ci ha trasmesso e lo provano le iniziative in corso oggi ovunque nel mondo. Il Sommo Poeta è stato l’artefice della nostra lingua e ci ha trasmesso un’idea di nazione, quando questa ancora non era e il concetto dell’Italia unita, così come il senso di Patria, era concepito in maniera utopica, più sotto l’aspetto emotivo e sentimentale, che sotto l’aspetto statuale. Ancora oggi la sua immensa eredità culturale concorre a tenere assieme il comun sentire delle nostre comunità con la madre Patria e a rinverdire i legami culturali, economici e sociali che esprimono valori dai quali attingere orientamenti e ispirazioni”.
Al termine dell’incontro cinque consiglieri del CGIE, in rappresentanza dei cinque continenti, hanno letto terzine dantesche.
(25. 03. 2021 Giornale Diplomatico – Farnesina)