La Commissione Continentale America Latina del CGIE si è riunita in data 12 aprile 2021 in videoconferenza per fare il punto sulla situazione delle Comunità italiane dell’Area meridionale del continente americano.
All’ordine del giorno della riunione è stato dato molto risalto ai problemi legati alla Pandemia da Coronavirus, che si sta propagando con la seconda ondata e nelle ultime settimane su tutto il continente sudamericano.
I consiglieri e le consigliere del Cgie dell’America Latina, assieme con il Segretario Generale del Cgie, che ha partecipato della videoconferenza, hanno espresso particolare preoccupazione per l’attuale situazione in cui vive il Venezuela, paese dove risiede una numerosa Comunità di cittadini italiani.
A questo riguardo, la Commissione Continentale America Latina sollecita il Governo Italiano ad attivare ulteriori e convinte politiche di cooperazione internazionale, per promuovere interventi umanitari a favore dei paesi più colpiti dalla povertà e a rischio di impoverimento, soprattutto in quelli dove vivono diffuse comunità italiane, come appunto in Venezuela.
La Commissione Continentale sudamericana invita il Governo e l’Amministrazione del MAECI a prendere le misure sanitarie necessarie, anche per vaccinare il personale, per garantire la piena operatività dei consolati e la salute degli operatori e dell’utenza.
La Commissione continentale dell’America latina chiede al MAECI di conoscere l’utilizzo fatto dei € 6,5 milioni messi a disposizione dal Governo e le somme effettivamente utilizzate da ogni sede consolare, oltre a quali sono state le forme, le tipologie degli interventi e quanti i “nuovi” beneficiari di questa operazione di assistenza.
I consiglieri dell’America latina riferiscono che il sistema del “prenota on line”, necessario per accedere ai servizi consolari sia un vero e proprio ostacolo, insuperabile per riservare gli appuntamenti in presenza; di conseguenza i cittadini sono facile preda delle cosiddette “agenzie” che vendono i turni.
La Commissione Continentale America latina chiede al Governo maggiore attenzione alle politiche per gli italiani all’estero, perché la consistenza numerica della presenza italiana all’estero non può essere marginalizzata, ma va riportata nel solco delle politiche per l’internazionalizzazione dell’Italia.