Focus sulle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e sulla diffusione della lingua e della cultura italiane
Il 13 gennaio scorso si è svolta in videoconferenza la riunione della Commissione continentale Europa e Africa del Nord del CGIE per predisporre l’attività del 2024 sulla base dei macrotemi individuati dall’Assemblea plenaria del giugno scorso. La riunione segue una serie di incontri preparatori sulla base di un metodo di lavoro che vuole sollecitare il protagonismo di ciascun Consigliere sul proprio territorio, raccogliere documenti ed elementi utili al confronto collegiale, e strutturare l’azione futura.
Come da ordine del giorno, il dibattito si è incentrato principalmente sulle criticità riscontrate nel corso delle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, in vista della consultazione del prossimo giugno, nonché sull’allarmante situazione degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana nel continente.
Relativamente al primo punto, la discussione ha preso l’avvio dal documento elaborato nel 2019 dal Com.It.Es. di Bruxelles, presentato da Benedetta Dentamaro, attuale Vicepresidente di tale Comitato. Nel testo sono state evidenziate alcune gravi carenze nello svolgimento della consultazione per quanto riguarda innanzitutto la mancata informazione ai connazionali, nonché le inefficienze nel recapito dei certificati elettorali. Di qui è emersa la necessità di confrontarsi con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale perché sia predisposta un’adeguata campagna informativa e si preveda altresì una più funzionale e articolata ripartizione dei seggi elettorali allo scopo di non penalizzare la partecipazione, come è avvenuto in passato. È stata anche evidenziata la necessità di un aggiornamento dei registri elettorali, nonché del superamento della loro divisione per genere. È stata inoltre affrontata la questione più prettamente legale relativa al mancato rispetto, nel caso di taluni connazionali in Belgio e in altri Paesi, della normativa europea relativa alla possibilità per i residenti nell’UE di scegliere se votare le liste locali o quelle del Paese d’origine.
Al riguardo, la vicesegretaria generale Maria Chiara Prodi ha rilevato l’opportunità di focalizzare il dibattito sugli aspetti tecnico-pratici sui quali il Consiglio Generale può mobilitarsi in tempo per esercitare pressioni sul MAECI, rimandando alla riunione continentale in videoconferenza del 13 aprile prossimo l’approfondimento relativo alla questione più prettamente politica, sottolineata nel corso del dibattito dai Consiglieri della Germania. Nel merito, Marilena Rossi ha ricordato il documento informativo predisposto dall’Intercomites della Germania nel 2013, relativo all’opportunità che i connazionali votino per le liste dei Paesi di residenza, in ossequio al principio di integrazione e di cittadinanza europea, fornendo così un contributo al rafforzamento del senso di comunità e di democrazia nei luoghi di accoglienza. Sull’argomento l’onorevole Toni Ricciardi ha informato di aver depositato una proposta di legge relativa alla possibilità di voto per i connazionali nel Regno Unito e in Svizzera. Infine, il segretario generale Michele Schiavone ha proposto la convocazione di un’Assemblea plenaria in videoconferenza, nel corso della quale definire la visione del CGIE in materia di cittadinanza europea, focalizzando obiettivi e formulando proposte.
Riguardo al secondo punto all’ordine del giorno, la situazione degli enti gestori dei corsi di lingua e cultura italiana, il consigliere Tommaso Conte, componente del Comitato di Presidenza, ha illustrato la relazione da egli predisposta insieme al consigliere Roger Nesti e al Presidente del Com.It.Es. di Friburgo, Andrea Gatti, nella quale si evidenzia come le varie realtà territoriali presentino differenti problematiche e si manifesti il progressivo indebolimento dell’intervento dello Stato nel garantire il diritto all’insegnamento dell’italiano ai figli degli emigrati. Tale orientamento sta determinando notevoli difficoltà per gli enti gestori, i quali sono chiamati ad anticipare liquidità di cui non dispongono, trattandosi di organizzazioni senza scopo di lucro, e a causa di ciò rischiano di ridurre del 60 percento le proprie attività, se non addirittura cessarle. Nonostante le numerose sollecitazioni avanzate già dal Comitato di Presidenza nel settembre scorso, non sono state predisposte misure migliorative della situazione attuale. Malgrado tale scenario a tinte fosche, si registra una stabilità delle iscrizioni ai corsi e una domanda crescente; pertanto il CGIE intende insistere nella sua opera di pressione sulla Farnesina allo scopo di ripensare il meccanismo dei finanziamenti agli enti gestori adattandolo alle diverse specificità e adeguando l’offerta alle mutate esigenze della diaspora italiana. È stata inoltre avanzata la richiesta di riportare le competenze del settore sotto l’egida della DGIT, che in passato ha dimostrato maggiore attenzione e disponibilità al dialogo. Nel corso del dibattito è stato altresì espresso l’auspicio che il metodo di lavoro adottato fornisca ai componenti della Commissione potenti strumenti in grado di rafforzare i legami con gli enti gestori e ripristinare il rapporto di fiducia fra essi e la rappresentanza. L’onorevole Toni Ricciardi ha infine assicurato la propria disponibilità a raccogliere richieste di microinterventi settoriali per tradurli in proposte normative nell’immediato e in un’ottica di medio periodo mantenendo l’impegno a far sì che si verifichi un’inversione di tendenza, per formare la base sulla quale elaborare una proposta di legge del CGIE su cui cercare di raccogliere il consenso trasversale dei Parlamentari eletti all’estero. Una traccia consensuale potrebbe comportare: modifiche alla Circolare ministeriale n. 4; uno spostamento delle competenze in seno alla DGIT; l’aumento dello stanziamento sul capitolo di spesa n. 3153; la modifica della legge che impone il regime di volontariato agli enti gestori.
In ordine alla programmazione dei lavori della Commissione per l’anno in corso, preso atto che la dotazione di bilancio non consente di prevedere altre riunioni in presenza oltre quella a margine dell’Assemblea plenaria prevista per il prossimo mese di giugno, si è stabilito di incontrarsi ancora in videoconferenza il prossimo 13 aprile e all’inizio del mese di ottobre.
Per quanto riguarda le comunità che non hanno eletto Consiglieri al CGIE, la vicesegretaria generale Maria Chiara Prodi, informando che la normativa vigente consente soltanto di formalizzare le candidature alla delega sui Paesi limitrofi a quello di residenza, rende infine noto che sono allo studio del Comitato di Presidenza anche deleghe di scopo, che a suo avviso potrebbero concretizzarsi nell’assistenza ai Presidenti dei Com.It.Es. locali per la predisposizione dei piani-Paese.
13 gennaio 2024